Quando si parla di cannabinoidi sintetici si fa riferimento a una serie di composti chimici artificiali che hanno proprietà psicotrope (cioè che agiscono sulle funzioni psichiche). Questi composti vengono nebulizzati (spruzzati sotto forma di gocce finissime) su materiale vegetale usato come eccipiente per poter essere fumati. Altre volte si presentano in forma liquida: in questo caso vengono inalati per mezzo di sigarette elettroniche o vaporizzatori.
Il nome cannabinoidi è dovuto al fatto che queste sostanze sono simili ai principi attivi contenuti nella marijuana (Cannabis). Per via di questa affinità, i cannabinoidi sintetici vengono a volte chiamati “erba sintetica”, e considerati alternative sicure alla semplice marijuana. In realtà si tratta di composti dagli effetti imprevedibili e con un’azione sul cervello molto più potente di quella della normale “erba”. . In alcuni casi gli effetti dei cannabinoidi sintetici possono avere ricadute sul cervello o sull’organismo gravi o mortali.
I cannabinoidi sintetici fanno parte di un gruppo di sostanze denominato new psychoactive substances (nuove sostanze psicoattive) o NPS, prodotti di sintesi non illegali, apparsi di recente sul mercato, e il cui effetto imita quello di altre droghe spesso illegali.
Questi prodotti sono venduti in bustine di alluminio colorate oppure in forma di aromi liquidi contenuti in bottigliette di plastica, come avviene per altri prodotti destinati alle sigarette elettroniche. Ci sono diverse marche più o meno conosciute, tra cui K2 e Spice sono le più comuni negli Stati Uniti, ma ne esistono a centinaia.
Per molti anni i mix di cannabinoidi sintetici sono stati venduti negli Stati Uniti nei negozi di accessori per fumatori (smart shop), nelle stazioni di servizio e attraverso internet. Poiché molte di queste sostanze hanno effetti sul cervello e non apportano nessun beneficio alla salute, le autorità hanno proibito alcune di queste sostanze. Tuttavia i produttori hanno raggirato la regolamentazione modificando la struttura chimica dei composti.
La facilità con cui si reperiscono queste sostanze, e la falsa convinzione che si tratti di prodotti naturali e quindi sicuri, ha contribuito alla diffusione e al loro uso tra i giovani. Il fatto che gli esami solitamente usati per rilevare la presenza di stupefacenti difficilmente sono in grado di rilevare queste sostanze ha ulteriormente favorito la loro diffusione.
I cannabinoidi sintetici agiscono sugli stessi neuro-recettori su cui ha effetto il delta-9-tethrahydrocannabinolo, conosciuto come THC, ovvero il principio attivo della marijuana.
A oggi sono pochissimi gli studi scientifici sugli effetti di queste sostanze sul cervello umano, ma sappiamo che alcune di queste molecole formano con i recettori interessati legami più forti di quelli del THC, e per questo hanno un effetto più potente. Per questa ragione gli effetti sulla salute sono del tutto imprevedibili. Poiché la composizione esatta di queste sostanze è sconosciuta, e poiché varia molto da una “fornitura” all’altra, è possibile che gli effetti siano molto diversi da quanto il consumatore si aspetti.
Gli utilizzatori di cannabinoidi sintetici hanno riferito effetti simili a quelli della marijuana come:
Tra gli effetti psicotici sono stati segnalati:
Nei pazienti che sono stati portati in pronto soccorso dopo aver consumato cannabonoidi sintetci sono stati osservati i seguenti sintomi:
I cannabinoidi sintetici possono anche provocare un’innalzamento della pressione sanguigna, inibire l’afflusso di sangue al cuore, provocare danni al fegato e indurre convulsioni. All’uso di queste droghe è associato un aumento nel numero di morti.
Sì, i cannabinoidi sintetici possono dare dipendenza. I consumatori abituali che provano a interromperne il consumo possono presentare i seguenti sintomi da astinenza:
Non ci sono studi sull’effetto di terapie comportamentali o farmacologiche nel trattamento della dipendenza da questo tipo di sostanze.
In Europa, i primi cannabinoidi sintetici sono stati individuati nel 2008 in diverse miscele vegetali, definite “herbal mixture” o “herbal blend”, e vendute come incensi o profumatori ambientali. Sono prodotti denominati “Spice” e venduti come “non per uso umano”.
Il prodotto definito come “naturale” può ingannare il consumatore rassicurandolo falsamente sulla sua innocuità.
La preoccupazione per i potenziali danni alla salute provocati dal consumo della Spice ha portato alcune nazioni europee (tra cui Austria, Germania, Francia, Lussemburgo, Polonia, Svezia e Italia) a vietare o controllare la vendita dei prodotti Spice e loro simili. In data 7 Aprile 2010, il Ministro della Salute Italiano ha emanato, d’intesa con il Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un’Ordinanza che prevede il divieto di fabbricazione, importazione, immissione sul mercato e commercio (compresa la vendita online) dei prodotti denominati “Spice” e relative presentazioni commerciali, venduti come miscele aromatizzanti e profumatori di ambiente.
Purtroppo per ogni molecola (o classe di molecole) che viene regolamentata, altrettante “nuove molecole” non ancora proibite per legge vengono prodotte e commercializzate, utilizzando per la loro diffusione canali commerciali difficili da controllare.
Dal 2010, in Italia, il Sistema Nazionale di Allerta Precoce, attraverso le segnalazioni dei propri centri collaborativi, ha registrato 41 casi di intossicazione acuta correlata all’assunzione di prodotti contenenti cannabinoidi sintetici, per i quali è stato necessario l’accesso in pronto soccorso. La maggior parte dei casi sono stati registrati nel Nord Italia e hanno coinvolto soggetti tra i 14 e i 55 anni.
Sistema Nazionale di Allerta Precoce, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Politiche Antidroga: Cannabinoidi sintetici
Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità: Smart Drugs, cannabinoidi sintetici
Ha girato il mondo a piedi, in bici e sul pedalò, fino a quando ha scoperto l’editoria e il marketing: dopo aver ricoperto i ruoli di redattore prima e di responsabile marketing poi, è diventato CEO di Uppa nel 2017.