Il titolo potrebbe sembrare una provocazione tanto è assurda l’idea di mettere il guinzaglio ai bambini, ma purtroppo la verità è che sono tornati di moda. Basta digitare su Google “guinzaglio per bambini” per capirlo.
Invito ognuno a riflettere su cosa proverebbe a essere trattenuto, tirato, strattonato, a sentire sul proprio corpo la pressione dettata da movimenti non decisi autonomamente, ma subiti senza comprenderne le cause e tantomeno senza poterle prevedere, perché questo accade quando si è condotti al guinzaglio: si subiscono scelte altrui che hanno un impatto negativo sul proprio corpo, principalmente in termini di autodeterminazione ed equilibrio.
È inutile giraci intorno, il guinzaglio diventa necessario là dove si percepisce il bambino come un essere indomabile o impossibile da salvaguardare da una giungla di pericoli, se non azzerando ogni espressione di autonomia in relazione alla mobilità. Alla limitazione nel movimento imposta dal guinzaglio è da preferire un linguaggio adeguato all’età, e alle espressioni imperative un approccio empatico.
Che idea di bambino ha l’adulto che lo tiene al guinzaglio? E che idea di relazione può assimilare e fare propria il bambino che è trattato così dalle persone più importanti per lui? Si farà forse l’idea che se le persone che si prendono cura di lui si comportano così, questo è il miglior modo possibile per mostrare amore e rispetto alla persona amata?
Privare i bambini della possibilità di muoversi liberamente, fin dai primi giorni di vita, significa rubare loro la possibilità di imparare a conoscere il proprio corpo e le posizioni sicure. Le osservazioni pluridecennali della pediatra Emmi Pikler e gli studi dello psicologo e pedagogista francese Henri Wallon mostrano minuziosamente come l’ostacolare il naturale sviluppo motorio del bambino lo rende impacciato e incapace di valutare il pericolo.
Ecco, in sintesi, alcune indicazioni della dottoressa Pikler per consentire al bambino di costruire una profonda e gratificante conoscenza di sé all’insegna del piacere e della sicurezza: