Nell’articolo Tra scuola e natura: i consigli di Maria Montessori abbiamo parlato di quanto la Montessori reputi la natura uno degli elementi più importanti da utilizzare nella realtà scolastica. Maria Montessori è stata assolutamente geniale nella sua visione pedagogica, tanto che rileggendola oggi, a distanza di più di cento anni, i suoi testi sono assolutamente attuali.
Nel capitolo La natura nell’educazione, del testo La scoperta del bambino, afferma: «Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini, però, vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne una diretta esperienza […]. La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, per i nostri lavori o per la nostra difesa […]. La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione, si teme la pioggia quasi quanto l’incendio».
Maria Montessori ci mette in guardia di fronte alle prigioni dell’ambiente artefatto e avverte che il sentimento della natura non può essere trasmesso semplicemente attraverso «descrizione od esortazione fatta pedantescamente dinanzi ad un bimbo inerte e annoiato chiuso tra mura, e abituato a vedere o sentire che la crudeltà verso gli animali è una necessità della vita. Sono le esperienze che lo colpiscono» (La scoperta del bambino).
Ciò che soddisfa in maniera più profonda l’animo del bambino sono le cure premurose verso gli esseri viventi, pertanto bisognerebbe pensare a momenti, nella vita dei bambini, dedicati alla cura delle piante e specialmente degli animali. Perché quando il bambino sa «che quegli animali hanno bisogno di lui, che quelle pianticelle si seccano se non le innaffia, il suo amore va collegando con un filo nuovo l’attimo che passa col rinascere del giorno seguente».
Maria Montessori sollecita, quindi, ad alimentare e ad accrescere nel bambino il “sentimento della natura”, inteso come attenzione, rispetto e curiosità verso ciò che vive nel mondo attorno a lui. Attraverso questo sentimento il bambino inizia il percorso di comprensione secondo il quale «ogni cosa è strettamente collegata su questo pianeta e ogni particolare diventa interessante per il fatto di essere collegato agli altri. Possiamo paragonare l’insieme ad una tela: ogni particolare è un ricamo, l’insieme forma un tessuto magnifico» (Dall’infanzia all’adolescenza).
All’interno delle scuole d’infanzia montessoriane, chiamate “case dei bambini”, possiamo trovare il materiale degli incastri degli animali, solitamente composto da cinque classici incastri per rappresentare ognuna delle cinque classi di animali vertebrati (pesci, mammiferi, anfibi, rettili, uccelli):
Come ogni incastro montessoriano, anche quelli degli animali permettono attività volte allo sviluppo dell’apprendimento sensoriale attraverso l’allenamento della discriminazione visiva e tattile, preparando indirettamente alla scrittura e allo sviluppo del linguaggio attraverso molteplici attività che possono essere presentate in momenti diversi seguendo il naturale sviluppo del bambino.
Difatti, non solo consentono un approccio sensoriale del bambino alla morfologia animale e quindi introducono il bambino al mondo della biologia, ma allo stesso tempo supportano lo sviluppo della scrittura e della lingua poiché introducono il bambino ai nomi delle parti del corpo degli animali (permettendo la conoscenza di nuove parole e definizioni e confrontando la morfologia degli animali con quella degli esseri umani).
Attraverso il supporto dell’insegnante, si possono via via aggiungere informazioni sempre più accurate e specifiche sulle diverse parti del corpo di volta in volta considerate dai bambini. Oggi è possibile trovare in commercio anche altri differenti tipi di incastri a rappresentanza delle diverse categorie di vertebrati come: l’elefante, il coccodrillo e la giraffa.