Viaggiare con dei bambini piccoli a spasso per il mondo? È possibile: è quello che la famiglia Miljian ha programmato partendo il 5 settembre del 2017 e fissando la prima sosta a Dubai. A seguire Indonesia, Malesia, Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam: sono queste le tappe iniziali di un viaggio che Micaela, Julien, Lia e Teo – i componenti della famiglia – hanno intrapreso negli ultimi mesi dell’anno passato. E non è finita qui, perché il loro obiettivo è uno stile di vita “diverso” che possa permettere di essere itineranti per un lungo periodo di tempo: nessuna data di ritorno e nessuna certezza; se non la voglia di esplorare il più possibile la Terra.
Micaela e Julien sono due giovani imprenditori; hanno la possibilità di lavorare attraverso un PC e l’intraprendenza di trasformare un sogno in una professione. Il loro blog, Like Miljian, nato per gioco per raccontare la loro vita fiorentina e le piccole gioie di una famiglia in espansione, è diventato il punto di riferimento per questo progetto. «Partiamo!», si sono detti una sera mentre erano in cucina. Detto, fatto. Hanno venduto i mobili di casa, disdetto il contratto di affitto e iniziato a pianificare le tappe di un’avventura in condivisione sui social network. Lo strumento Internet serve sia da sostegno economico (grazie a diverse partnership nate per accompagnarli in questo viaggio), sia per diffondere dei contenuti. Il messaggio è semplice: «Qualsiasi cosa fatta con i bambini non è mai un ostacolo, anzi. È un’opportunità», risponde Micaela quando le chiedo se il fatto di avere due bambini piccoli – Teo ha 2 anni e Lia 1 – possa in qualche modo ostacolare i loro spostamenti. La risposta è no: «Il fatto è che abbiamo deciso di partire proprio per loro», continua, «mi piacerebbe far passare il messaggio che con i bambini tutto è possibile. Davvero. Basta organizzarsi».
L’educazione all’autonomia dei più piccoli è un tema che Uppa ha già affrontato in passato, e la scelta della giovane coppia italo-francese – lei bergamasca, lui parigino – richiama in qualche modo le idee di Maria Montessori. Nota per aver definito un metodo educativo che ha poi influenzato generazioni di genitori e bambini, Maria Montessori dichiarava che l’infante «non solo apprende attraverso i sensi e il movimento, ma […] nei suoi primi anni di vita, attraverso un adeguato esercizio, può costruire e affinare competenze fondamentali per condurre in modo indipendente una vita adulta». Quale migliore occasione, dunque, se non quella di fare del mondo intero una palestra di esperienza per i più piccoli? «Certo, mai vorrei far passare l’idea che un’impresa simile sia cosa facile. Noi siamo stati fortunati perché una congiuntura di eventi ha reso possibile la nostra partenza. Abbiamo quattro anni di tempo di vita itinerante, poi Teo compirà 6 anni e la scuola dell’obbligo ci costringerà a prendere una decisione sulla città che ci accoglierà in futuro». Ora però si parte.
Le collaborazioni della famiglia Miljian sono per lo più con realtà kid friendly o family friendly. «L’intento è di aprire gli orizzonti a tutto il mondo con i bambini». I Miljian hanno iniziato a lavorare con diversi enti del turismo per espandere le conoscenze sulle possibilità di stare a spasso per il globo con dei bambini in modo sicuro e attrattivo. «Mi piacerebbe permettere ad altre famiglie di conoscere cose nuove. Per dire, una meta estremamente sostenibile per le famiglie è Singapore, l’avreste mai pensato?».
Quando si parte con dei bambini così piccoli, tra le prime domande che un genitore potrebbe porsi ci sono quelle che riguardano malattie, vaccini e medicine. Sul sito dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù è disponibile un vademecum utile per conoscere le vaccinazioni raccomandate per le mete internazionali e le età di somministrazione. Anche il sito della Farnesina Viaggiare Sicuri raccoglie informazioni per genitori con bambini piccoli in partenza.
«Siamo fortunati anche in questo», riprende Micaela, «Lia e Teo hanno le età adatte per poter partire per un lungo viaggio. La maggior parte dei vaccini si può somministrare dal primo anno di età. A ogni modo ci siamo sempre confrontati con il pediatra e i nostri figli sono entrambi vaccinati. Su questo non si scherza. Abbiamo comunque attivato un’assicurazione sanitaria che ci permette di avere dei controlli in itinere per i bambini. Inoltre, l’affetto per i parenti in Italia e in Francia ci farà rifare tappa a casa e in quelle occasioni faremo coincidere le visite e tutto ciò che è necessario».
Insomma, «viaggiare sì, ma con testa e responsabilità. Ogni cosa che faremo sarà pensata su misura per i nostri figli. Nascono bambini in ogni parte del mondo, se sopravvivono loro non vedo perché non possano farlo i nostri. Chiaramente una scelta di vita simile non si improvvisa dall’oggi al domani. Abbiamo pianificato questa avventura per lungo tempo e di certo, con due bimbi piccoli, non ci vedrete mai in situazioni che possano compromettere la loro salute. Non ci vedrete mai nella giungla, per dire!».