Come si effettua il calcolo delle settimane di gravidanza? Quello delle settimane e dei mesi di gravidanza è un conteggio molto semplice da fare e di fondamentale importanza non solo per la donna ma anche per il ginecologo e il pediatra. Esistono diversi modi per calcolare la settimana di gestazione, tabelle che utilizzano i ginecologi o calcolatori online, che permettono alla futura mamma si sapere il periodo della gestazione in cui si trova e rispondere alla frequente domanda «A che settimana di gravidanza sono?».
Di seguito potete effettuare il conteggio delle settimane di gravidanza con il nostro calcolatore e consultare le tabelle dei trimestri di gestazione. Approfondiremo inoltre perché è così importante questo calcolo e come farlo in maniera corretta.
Data di inizio dell'ultimo ciclo mestruale
Come spieghiamo anche all’interno del nostro corso preparto online, curato dagli esperti, la gravidanza fisiologica ha una durata media di 10 mesi lunari, ovvero 40 settimane (280 giorni).
La data di partenza per il calcolo delle settimane di gravidanza è il primo giorno dell’ultima mestruazione, e il periodo comteggiato viene detto “età gestazionale”, un sistema di datazione molto spesso utilizzato in quanto abbastanza preciso. Si esprime come “x settimana + y giorni” (ad esempio, l’età di un bimbo nato a 37 settimane e 3 giorni verrà trascritta come 37+3).
Risulta invece più difficile stabilire il momento del concepimento, cioè dell’incontro tra spermatozoo e cellula uovo, sia per la possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi all’interno delle vie genitali femminili (un massimo di quattro-sei giorni) sia per la variabilità dell’ovulazione (l’immissione all’interno delle tube uterine della cellula uovo matura).
In genere l’ovulazione avviene a metà del ciclo mestruale (considerando un ciclo di 28 giorni, intorno alla 14° giornata dalla mestruazione), e l’uovo risulta fecondabile per massimo 24 ore. Dunque quando si parla di “età concezionale”, la data di riferimento è quella della presunta ovulazione, cioè due settimane dopo il primo giorno dell’ultima mestruazione.
In ogni caso, nell’assistenza alla gravidanza ci si riferisce sempre all’età gestazionale.
Va ricordato che in in Italia è consentito l’aborto entro i primi 90 giorni (art.4 Legge 22 maggio 1978 n. 194), trascorsi i quali questa pratica è consentita solo «quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna».
Data di inizio dell'ultimo ciclo mestruale
Ma come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza? Con l’obiettivo di comprendere il conteggio delle settimane di gravidanza che utilizzerà il ginecologo, riportiamo la conversione mesi-settimane di gravidanza e le settimane che racchiudono i trimestri di gravidanza (viene suddivisa in trimestri poiché in ognuno di essi avvengono delle fasi di sviluppo diverse nel feto e nelle strutture uterine che lo supportano).
Vale la pena ricordare che il primo giorno della datazione corrisponde al primo giorno dell’ultima mestruazione.
1° mese | Dal 1° giorno dell’ultima mestruazione a 4 settimane + 3 giorni | 0w – 4w+3 |
2° mese | Da 4 settimane+4 giorni a 8 settimane + 5 giorni | 4w+4 – 8w+5 |
3° mese | Da 8 settimane + 6 giorni a 13 settimane + 1 giorno | 8w+6 – 13w+1 |
4° mese | Da 13 settimane + 2 giorni a 17 settimane + 4 giorni | 13w+2 – 17w+4 |
5° mese | Da 17 settimane + 5 giorni a 21 settimane + 6 giorni | 17w+5 – 21w+6 |
6° mese | Da 22 settimane + 0 giorni a 26 settimane + 2 giorni | 22w – 26w+2 |
7° mese | da 26 settimane + 3 giorni a 30 settimane + 4 giorni | 26w+3 – 30w+4 |
8° mese | da 30 settimane + 5 giorni a 35 settimane + 0 giorni | 30w+5 – 35w |
9° mese | da 35 settimane + 1 giorno a 40 settimane + 0 giorni | 35w+1 – 40w |
Infine, ricordiamo che in base all’epoca della nascita si parla di:
Data di inizio dell'ultimo ciclo mestruale
In una gravidanza fisiologica e senza fattori di rischio, abitualmente il sesso del nascituro può essere determinato con la cosiddetta “ecografia morfologica” del secondo trimestre (eseguita fra la 19+0 e la 21+ 0 settimana). In tale fase, infatti, lo sviluppo dei caratteri sessuali riconoscibili ecograficamente è ben avviato.
In quelle gravidanze a rischio di patologie nelle quali sono state eseguite indagini quali il test del DNA fetale (NIPPT), la villocentesi o l’amniocentesi sarà possibile conoscere più precocemente il sesso del feto, dal momento che queste tecniche prevedono lo studio del patrimonio genetico, quindi consentono di rilevare se il nascituro sarà un maschietto (portatore di un cromosoma X e un cromosoma Y) o una femminuccia (due cromosomi X).
È bene sapere che, di supporto al calcolo delle settimane e dei mesi di gravidanza, vi è l’ecografia, che consente di stimare l’età gestazionale misurando alcune dimensioni del feto. La migliore precisione dell’ecografia si ha tra le settimane 9+0 e 15+6: in questa fase la datazione ecografica può discostarsi al massimo di 7 giorni dall’età effettiva del feto. Man mano che la gravidanza procede, la datazione ecografica si discosta sempre di più, fino ad arrivare a 21 giorni di differenza in caso di datazione effettuata a 28 settimane di gestazione.
Conoscere con sufficiente precisione l’età gestazionale consente il monitoraggio della crescita del feto, attraverso il confronto con le dimensioni medie di feti della stessa età gestazionale (curve di crescita intrauterina), e di rilevare eventuali patologie. Inoltre, qualora fosse necessario ricorrere a esami invasivi per la diagnostica prenatale, bisogna ricordare che ognuno di questi test va eventualmente eseguito in epoche gestazionali ben definite.
Infine, nel caso di patologie materne/fetali/placentari che richiedessero il parto anticipato, conoscere l’età gestazionale del feto consentirà al ginecologo e al neonatologo di prevedere le cure più adeguate all’età gestazionale e al peso stimato del neonato.
calabrese di nascita, ha studiato a Messina, dove si laurea in Medicina e si specializza in Pediatria, approfondendo in particolare i campi della Neonatologia e delle emergenze pediatriche. Il percorso di specializzazione la porta anche a frequentare la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale “Buzzi” di Milano e il Pronto Soccorso Pediatrico dell’IRCSS “Burlo Garofolo” di Trieste. Dal 2019 scrive per Uppa.