La cefalea e l’emicrania sono dolori molto diffusi nella popolazione femminile in generale e dipendono da molti e diversi fattori. Tuttavia la maggior parte dei mal di testa che colpiscono le donne sono provocati dalle variazioni ormonali collegate al ciclo riproduttivo. Vediamo nel dettaglio quali sono le cause di questo disturbo durante la gravidanza.
Più della metà delle donne che soffrono di emicrania riferisce un’associazione con il ciclo mestruale (emicrania mestruale). Il disturbo si presenta in genere immediatamente prima del ciclo e perdura per i primi due-tre giorni, in seguito al naturale calo del livello di estrogeni che si verifica durante il periodo.
Lo stesso fenomeno di fluttuazione dei livelli ormonali può causare il mal di testa in gravidanza (e in menopausa).
Le cause della cefalea possono essere generiche (stanchezza, privazione del sonno, tensione emotiva, tensioni muscolari…) e ricorrere nel corso della gestazione esattamente come al di fuori di essa; anzi, per alcuni versi una fisiologica “fragilità” connessa al cambiamento dovuto allo stato gravidico può rendere la donna meno resistente agli stress.
Riportiamo di seguito le cause più comuni.
È nota la correlazione tra mal di testa e tensione dei muscoli del collo o del volto, che possono facilmente contrarsi a causa di ansia e stress. Il lavoro di adattamento al cambiamento della vita connesso allo stato gravidico può avere una ripercussione su questo aspetto all’origine del problema.
Anche l’adattamento posturale che si determina nella donna a causa del crescente volume dell’addome, se non adeguatamente compensato, può generare tensioni sulla muscolatura dorsale e cervicale, con la medesima conseguenza. Ne parliamo anche all’interno del nostro articolo sul mal di schiena in gravidanza.
Nonostante si tratti di un disturbo piuttosto comune, nei casi di forte mal di testa in gravidanza è sempre importante consultare il proprio medico; le cause infatti potrebbero essere molteplici, inclusi alcuni problemi legati alla pressione alta.
I mal di testa frequenti in gravidanza, associati anche a nausea e talvolta a vomito, si presentano soprattutto nel primo periodo gestazionale. Il fenomeno può ricondursi anche all’aumento di volume del circolo sanguigno a livello cerebrale, a sua volta associato alla fisiologica espansione del volume del sangue che avviene in questo periodo.
In generale, il mal di testa all’inizio della gravidanza (prime settimane) è molto comune sia nelle donne che soffrivano già prima di questo disturbo (con l’inizio della gestazione potrà verificarsi un peggioramento o anche un miglioramento della loro situazione) sia nelle donne che non ne hanno mai sofferto.
Nella norma questo fenomeno dura alcune settimane, poi migliora o scompare del tutto durante gli ultimi sei mesi, senza avere recato danno né alla mamma né al bambino. Il disturbo può ricomparire durante il puerperio e l’allattamento; bisogna però considerare che, anche se non è affatto pericoloso, può compromettere il benessere materno.
Se il disturbo è occasionale e se passa o migliora spontaneamente o con i semplici rimedi naturali proposti più avanti non è il caso di preoccuparsi. Ma rispondiamo prima ad alcune domande.
Bisognerebbe evitare di assumere farmaci durante la gravidanza, soprattutto nei primi tre mesi. Condizioni come dolori passeggeri o raffreddori non necessitano di terapie farmacologiche.
Il paracetamolo si può usare sporadicamente (automedicazione) contro il dolore. [1]
È sempre necessario rivolgersi al medico per diagnosi e prescrizione se il problema persiste, se i mal di testa sono frequenti, se il dolore è intenso, se si devono assumere farmaci diversi inclusi integratori o qualsiasi preparato anche a base di erbe. In particolare, è importante che si rivolgano al medico le gestanti con una storia di emicrania, soprattutto quelle già in terapia, perché potrebbero avere bisogno di “aggiustare” i farmaci (modificarne la posologia).
Anche se non ci sono sicure indicazioni per la prevenzione, possiamo comunque cercare di evitare i fattori scatenanti del mal di testa. Un “diario del mal di testa”, cioè la descrizione dell’evento o degli eventi correlati potrebbe aiutare a identificare i fattori scatenanti.
Il mal di testa a volte può essere un sintomo della preeclampsia, una condizione che colpisce alcune donne in gravidanza, di solito nel secondo trimestre, a partire da circa 20 settimane, o subito dopo il parto. La preeclampsia può portare a gravi complicazioni se non viene monitorata e trattata.
Per questo è necessario contattare lo specialista in caso di comparsa dei seguenti sintomi in gravidanza:
In ogni caso, cefalee persistenti e ricorrenti, specie se associate a ipertensione, possono essere il segnale di preeclampsia.
È quindi molto importante che la pressione arteriosa in gravidanza si mantenga normale, cioè uguale o inferiore a 135/85. Nella norma è sufficiente controllarla nel corso delle visite programmate (in caso di necessità, saranno il medico curante o l’ostetrica a suggerire anche il controllo domiciliare), la cui frequenza viene stabilita secondo necessità.
Una rilevazione corretta della pressione arteriosa va effettuata:
Qualora la pressione arteriosa risulti maggiore di 135/85, è opportuno effettuare una seconda misurazione a distanza di alcuni minuti. Nel caso si confermi il valore è indicato contattare lo specialista.
ostetrica, ha avuto una lunga esperienza lavorativa nel servizio pubblico, sia sul campo sia come ostetrica dirigente. In questa veste ha aperto il Centro nascita “Margherita”, struttura dedicata al parto naturale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, e lo ha diretto dal 2007 al 2014. È autrice di numerose pubblicazioni su riviste di settore, e del libro “Partorirai con amore”. È in pensione dal 2017.