Le Raccomandazioni per la sicurezza nel sonno nei bambini hanno lo scopo di prevenire qualsiasi tipo di morte durante il sonno ed essere valide per qualsiasi ambiente in cui il bambino si trovi mentre dorme, sia a casa che fuori casa o in ospedale, in un letto, passeggino, seggiolino o trasportato da un adulto.
La morte improvvisa di un bambino apparentemente sano durante il sonno nel primo anno di vita può essere dovuta a SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), a soffocamento o strangolamento accidentale, a malattie o traumi e la maggioranza avviene in ambienti non sicuri per il sonno del piccolo. La morte improvvisa colpisce in media un bambino su 1.500-2000 e in Italia causa circa 300 decessi l’anno, un problema quindi ancora da risolvere.
Per riuscire a ridurre le morti in culla e aumentare la sicurezza nel sonno vengono redatte delle raccomandazioni dall’Accademia Americana di Pediatria (AAP), dall’UNICEF e dalla La Leche League (7 punti per un Sonno Sicuro). A luglio 2022 la AAP ha aggiornato le sue raccomandazioni del 2016 e tra le novità troviamo:
Pur comprendendo e rispettando il fatto che molti genitori scelgano di condividere regolarmente il letto col bambino per una varietà di ragioni, inclusa la facilitazione dell’allattamento al seno, le preferenze culturali e le convinzione che ciò sia migliore e più sicuro per il loro bambino, l’AAP, in base alle attuali evidenze disponibili, continua a raccomandare di non dormire nello stesso letto in alcuna circostanza, specie in quelle che ne aumentano il rischio, tra cui bambini con meno di 4 mesi, nati pretermine o di basso peso.
Vi è pieno accordo sul fatto che il bed sharing promuova l’allattamento al seno, uno dei principali determinanti della salute umana, ma la sua sicurezza resta dibattuta. Va certamente evitato se i genitori sono fumatori, obesi, fanno uso di alcol, farmaci o sostanze psicoattive, o se non sono in buone condizioni di vigilanza (molto stanchi o malati), se il bambino è pretermine o con basso peso, è affetto da esiti di sofferenza neonatale o non è allattato al seno.
L’UNICEF, la Leche League, a differenza dell’AAP, sostengono che il sonno condiviso tra madre e bambino è possibile e sufficientemente sicuro se, oltre a rispettare le altre misure già viste:
Fino all’anno il lattante non va mai lasciato da solo in un letto per adulti, né va fatto dormire con fratelli grandi o animali domestici.
Quando il bambino è affidato a cure di altri (nonni, baby-sitter, comunità infantili), è necessario assicurarsi sempre che siano conosciute e applicate le regole di sicurezza nel sonno!
a cura di Gherardo Rapisardi, pediatra e neonatologo
La morte improvvisa di un bambino apparentemente sano durante il sonno nel primo anno di vita avviene, nella maggior parte dei casi, in ambienti non sicuri per il sonno e ha un picco tra i 2 e i 4 mesi (il 95% dei decessi avviene entro i 6 mesi). La morte improvvisa colpisce in media un bambino su 1.500-2000 e in Italia causa circa 300 decessi l’anno.
La SIDS si verifica quando vi siano dei difetti della maturazione dei circuiti cerebrali che governano la “capacità di risvegliarsi” (arousal), in seguito ad apnee e in condizioni pericolose, come ad esempio in carenza di ossigeno (dovuta a infezioni respiratorie o ostruzione delle vie aeree). Aumentano il rischio di morte in culla i seguenti fattori:
Fattori protettivi sono invece:
pediatra e neonatologo, ha lavorato per 25 anni in Terapia Intensiva Neonatale all’ospedale Meyer di Firenze e poi come direttore di Pediatria e Neonatologia all’ospedale S.M. Annunziata. Esperto di valutazione e promozione dello sviluppo psicomotorio e di salute nel percorso nascita, è trainer nell’approccio Brazelton a livello nazionale.