Siamo sul finire dell’estate. Eleonora, alla sua prima gravidanza (è alla 27^ settimana), mi raggiunge per l’appuntamento di controllo mensile. La prima cosa che mi dice appena si siede è: «Guardami, non le ho mai avute prima… perché queste macchie?», e si indica il volto. Eppure, mi fa notare lei, si è esposta al sole con cautela e sempre con le adeguate protezioni solari, pertanto non si aspettava di ritrovarsi con queste chiazze sul viso.
Le spiego che quelle macchie sono un fenomeno definito “cloasma gravidico” o “melasma”. Consiste nella comparsa di macchie in gravidanza che si collocano a livello cutaneo. Le zone più colpite sono il viso, il petto, le mani, ma molte donne riferiscono di aver individuato alcune macchie anche a livello genitale.
Perché vengono le macchie in gravidanza? La principale causa è l’aumento di melanina che avviene in risposta alle alte quote di estrogeni e progesterone presenti nell’organismo della donna incinta. Questi due ormoni stimolano i melanociti, ovvero le cellule deputate alla produzione di melanina.
La melanina, normalmente responsabile della pigmentazione della pelle, durante la gravidanza tende a depositarsi a livello cutaneo in modo non uniforme, portando alla comparsa delle caratteristiche macchie in gravidanza.
In molti pensano che tra le principali cause delle macchie in gravidanza vi sia l’esposizione solare. A tal proposito è bene sapere che prendere il sole in gravidanza può certamente essere un fattore predisponente, poiché stimola la produzione di melanina, ma che tuttavia non è la sola e unica causa del cloasma gravidico. Fattori genetici, infatti, possono aumentare la probabilità di comparsa delle macule, e inoltre alcune tipologie di carnagioni – ad esempio quella scura – vanno più frequentemente incontro alla comparsa di macchie sul viso in gravidanza (e anche in altre zone).
Le macchie in gravidanza, inoltre, si manifestano maggiormente a partire dal secondo trimestre, mentre in alcuni casi solo dal terzo trimestre.
Tra le più comuni caratteristiche delle macchie in gravidanza troviamo le seguenti:
Altri due fenomeni che non hanno necessariamente una correlazione con le macchie in gravidanza, ma che sono una diretta conseguenza dell’aumento di melanina, sono:
Fortunatamente le macchie cutanee che si presentano durante la gravidanza tendono a schiarire fino a scomparire progressivamente dopo il parto. Solo in una piccola percentuale di casi permangono anche successivamente.
«Si possono curare le macchie in gravidanza?», mi chiede Eleonora. Occorre considerare che la gestazione è un periodo di numerosi cambiamenti per il corpo, la mente e la dimensione psico-emotiva della donna, e che dunque la comparsa di macchie evidenti a livello estetico, pur non comportando alcun problema per la salute, possa portare a sensazioni di disagio, difficoltà o insicurezza.
Chiunque viva questa problematica si domanda infatti se esistano soluzioni per le macchie in gravidanza, ovvero rimedi per attenuare o far scomparire l’iperpigmentazione, soprattutto nelle zone del viso e del décolleté. Purtroppo non esistono. Laser o micro-peeling, utili negli interventi per le macchie cutanee, sono spesso controindicati durante la gestazione, poiché il risultato è imprevedibile e non si esclude che possano dare origine a effetti avversi.
Molte donne si informano anche sull’esistenza di rimedi naturali per le macchie in gravidanza. Ma, anche in questo caso, non è possibile trovare soluzioni efficaci. Dunque, per riassumere, non si possono curare le macchie in gravidanza. Il miglioramento più consistente della pigmentazione della pelle si noterà nelle settimane successive al parto, quando cambierà l’assetto ormonale e la melanina tornerà alla normalità.
Come già osservato, le macchie in gravidanza non hanno cause specifiche, ma sono legate per lo più a fattori fisiologici legati alla variazione di produzione di melanina.
Tuttavia è possibile adottare alcuni accorgimenti per tentare di ridurre il fenomeno, come ad esempio: