Questo articolo è sponsorizzato da Stokke. Qui trovi una spiegazione più esaustiva.
Quando è in arrivo un bambino, i genitori iniziano a pensare a cosa acquistare, e tra gli oggetti su cui si interrogano di più c’è soprattutto il seggiolone. Come si sceglie un seggiolone? È meglio una sedia di crescita, come la Tripp Trapp di Stokke, o il “classico” seggiolone? Considerando il ruolo importante che questo strumento occupa nei primi anni di vita e nelle prime, fondamentali, tappe di crescita, come lo svezzamento, la scelta andrebbe effettuata con attenzione.
Per i genitori, confrontarsi con la miriade di prodotti presenti sul mercato non è semplice, motivo per cui accade spesso che cerchino sul web che tipo di seggiolone scegliere e quali caratteristiche prediligere. Vediamo allora di rispondere insieme a questa e altre domande, scoprendo anche i vantaggi di un seggiolone evolutivo rispetto a quello tradizionale.
Una delle domande che si pongono frequentemente i genitori è: «Quando si può mettere il bambino nel seggiolone?». Un quesito per nulla scontato!
L’introduzione del seggiolone viene solitamente associata alla fase dello svezzamento, ovvero quando il bambino entra a far parte della “tavola dei grandi”. In realtà sarebbe bene accogliere il piccolo o la piccola a tavola anche prima, per condividere il piacere dello stare insieme a tavola, dare ai piccoli la possibilità di osservare i gesti dei genitori e i loro cibi.
Proprio per questo la sedia Tripp Trapp di Stokke è n’ottima risorsa sin da questa prima fase di esplorazione della tavola. Questa sedia di crescita, infatti, grazie al suo pratico Newborn Set, può essere utilizzata fin dalla nascita.
Il set, facilmente agganciabile e sganciabile, permette al neonato di condividere fin dai primi giorni il tempo a tavola con i membri della sua famiglia e godere così di importanti occasioni di connessione, osservazione ed esplorazione sensoriale.
Intorno ai sei mesi, il bambino ha ormai acquisito una posizione seduta stabile, riesce a tenere la testa e la schiena ben dritte ed è quindi pronto a essere posizionato sul seggiolone vero e proprio. La sedia di crescita di Stokke sarà quindi pronta ad accoglierlo, con il Tripp Trapp Baby Set che gli offrirà il supporto necessario per stare seduto a tavola in totale sicurezza, ma senza restrizioni che gli impediscano di sviluppare l’autonomia.
Anche se utilizzato con i giusti ed ergonomici supporti, esiste tuttavia un’indicazione specifica in termini di “mesi per il seggiolone”. Questo strumento va infatti utilizzato intorno ai 6 mesi, poiché è a partire da questo momento che il piccolo sarà in grado di stare seduto in posizione ben eretta. Diversa invece la risposta alla domanda «Da quando usare il seggiolone Stokke?», dato che il Baby Set permette di usare fin da subito la sedia evolutiva.
Sin dalla nascita il bambino ha il bisogno e il diritto di essere membro attivo della vita familiare e questo significa includerlo anche in momenti centrali quali quelli vissuti intorno alla tavola.
Quali sono le caratteristiche più importanti da osservare nella scelta di un seggiolone? E qual è il miglior seggiolone? Tra i primi aspetti da valutare quando si acquista un seggiolone o una sedia di crescita troviamo senza dubbio la fattura e la qualità dei materiali utilizzati. Il seggiolone dovrebbe essere di materiale resistente, durevole e naturalmente costruito con una struttura ergonomica, in modo da garantire una corretta postura e un buon sostegno al corpo del bambino o della bambina.
Stokke, con il suo seggiolone evolutivo Tripp Trapp, offre una valida alternativa ai classici seggiolini-poltrona. Questi ultimi generalmente presentano uno schienale particolarmente inclinato, limitano fortemente i movimenti dei bambini e li rendono così perlopiù passivi nel momento del pasto.
Il seggiolone evolutivo, invece, permette di mantenere il bambino in sicurezza (grazie al suo inserto Baby Set), senza però limitare eccessivamente i movimenti, sostenendo adeguatamente la schiena del piccolo o della piccola e permettendogli di partecipare attivamente a ciò che avviene a tavola.
Altro aspetto importante da valutare nel momento in cui si sceglie un seggiolone è la presenza o meno del vassoio. Uno dei vantaggi del seggiolone Tripp Trapp rispetto al classico seggiolone pappa è che non ha il vassoio fisso. Perché si tratta di un vantaggio? Perché il vassoio fisso costituisce, a tutti gli effetti, un ostacolo tra il bambino e il “tavolo dei grandi”, dal momento che rende più difficoltoso l’avvicinamento del piccolo alla superficie e dunque non gli permette di essere davvero partecipe durante i pasti.
Un’altra caratteristica di notevole importanza, seppur spesso sottovalutata, è anche l’altezza del seggiolone. Molto spesso i normali seggioloni-pappa sono più alti del tavolo familiare e quindi non solo confinano il bambino al suo spazio, ma gli impediscono anche di sedere al livello degli altri commensali.
Il seggiolone evolutivo di Stokke invece, essendo completamente regolabile in altezza, consente al bambino di osservare meglio – e così di imitare – i comportamenti alimentari degli altri membri della famiglia, di afferrare gli oggetti presenti sulla tavola alla sua portata e di provare a utilizzarli. La sedia evolutiva Tripp Trapp non pone quindi ostacoli al bambino e cresce insieme a lui nella scoperta della tavola e del cibo dei grandi.
Per finire, di fondamentale importanza nella scelta è l’accessibilità del seggiolone. Proprio perché generalmente costrittivi e limitanti, i bambini tendono nel tempo a rifiutare sempre più l’utilizzo dei tradizionali seggioloni-pappa, che li rendono anche totalmente dipendenti dagli adulti per poter salire e scendere.
Uno dei punti di forza del seggiolone ideato da Stokke sta, invece, proprio nella sua capacità di accompagnare la crescente autonomia dei bambini, modificandosi sulla base delle loro competenze e possibilità. Man mano che il bambino si sviluppa, aumentano infatti le sue capacità e diventa sempre più forte il desiderio di fare da sé. Ebbene, quando lo riterremo opportuno (sulla base dell’osservazione delle sue competenze), sarà sufficiente rimuovere il Baby Set e in questo modo daremo al piccolo la possibilità di salire, scendere e sedere sulla sedia in totale autonomia e comodità.
A noi adulti spetterà così solo il compito di mostrare ai nostri figli come salire e scendere in maniera sicura, dopodiché potranno arrampicarsi in autonomia sul seggiolone al momento dei pasti o per lavorare a un’attività al tavolo e poi scendere una volta terminato.
E quando invece non si usa più il seggiolone? Il seggiolone-pappa “tradizionale” può essere utilizzato fino ai 2-3 anni, momento in cui i bambini cominciano a chiedere di stare a tavola come i grandi. Per il seggiolone ideato da Stokke il discorso è invece diverso, dal momento che è sufficiente regolare l’altezza della seduta e del poggiapiedi per ottenere una sedia evolutiva perfetta almeno fino ai 10 anni di età (ma potenzialmente fino all’età adulta).
La Tripp Trapp risponde così a un altro criterio importante nella scelta del seggiolone: la versatilità. A differenza dei tradizionali e ingombranti seggioloni-pappa di plastica, utilizzabili per un numero limitato di mesi, il seggiolone evolutivo Tripp Trapp cresce insieme al bambino, accompagnandolo dalla nascita e per tutte le fasi della crescita.
Per molti bambini il seggiolone – alla pari di altri strumenti contenitivi come girelli e sdraiette – è davvero di difficile sopportazione: anche quando è studiato per garantire il comfort, può essere visto dai più piccoli come un ostacolo ai loro bisogni di contatto, movimento, esplorazione e autonomia.
È quindi importante innanzitutto che l’utilizzo del seggiolone venga introdotto in maniera graduale. Per quanto esso sia funzionale alle nostre esigenze di adulti, i bambini piccoli hanno un bisogno vitale di contatto corporeo, come anche di movimento libero e di assenza di costrizioni eccessive. Cerchiamo quindi, soprattutto nei primi mesi, di limitare l’utilizzo del seggiolone – e di altri strumenti contenitivi in generale – allo stretto necessario, ponendovi il bambino inizialmente solo per pochi minuti e incrementando la durata di utilizzo in maniera progressiva.
Altro consiglio per aiutare il bambino ad accettare il seggiolone è di lasciarlo il più possibile libero di fare da solo. Più i bambini vengono resi soggetti attivi e partecipi (nel salire e nello scendere dal seggiolone, nel sedersi e nel mangiare su di esso), maggiori saranno le probabilità che quelli trascorsi su di esso siano momenti piacevoli e non di conflitto.
Avendo un’altezza regolabile ed essendo leggero e compatto, il seggiolone Stokke può anche essere facilmente trasportato nelle diverse zone della casa e, in alcune occasioni, esserci utile per coinvolgere il bambino in faccende che stiamo svolgendo. Se ad esempio stiamo cucinando, il seggiolone Stokke ci permette di tenere il piccolo accanto a noi per un tempo limitato e dargli la possibilità di osservare le nostre azioni in maniera ottimale, ma anche di raggiungere in sicurezza il nostro stesso piano di lavoro, di esplorare un cassetto vicino a noi – appositamente preparato per lui con oggetti adatti alle sue mani e non pericolosi – o fargli prendere parte alle nostre attività.
Tutte queste occasioni e piccole attività permettono al bambino di familiarizzare gradualmente con lo strumento seggiolone e di sviluppare un rapporto positivo con esso, associandolo a momenti di autonomia, di condivisione e di convivialità.
Quella dello svezzamento è una tappa fondamentale della crescita dei bambini e la scelta del seggiolone riveste, come si può immaginare, particolare importanza in questo processo. Il seggiolone Stokke si rivela essere in tal senso una risorsa davvero valida, in particolar modo per chi decide di praticare l’autosvezzamento.
Con l’autosvezzamento, il bambino ha l’opportunità di provare fin da subito il cibo presente sulla tavola dei genitori (che deve essere, naturalmente, cibo sano e tagliato in maniera sicura), conoscendo e sperimentando così in maniera ottimale i diversi colori, i sapori e le differenti consistenze e imparando ad apprezzarli appieno.
Essendo il bambino stesso a indicare quando iniziare – mostrando forte interesse per il “cibo dei grandi” – e a scegliere cosa e quanto mangiare di quello che gli viene offerto, risulta centrale l’elemento della condivisione: stare a tavola insieme agli altri commensali è fondamentale affinché il piccolo accresca il proprio interesse nei confronti del cibo solido, faccia esperienza dei suoi colori e dei suoi sapori, osservi i comportamenti alimentari degli adulti e intraprenda le prime sperimentazioni autonome. Infatti, dal momento che il seggiolone Stokke gli permette di sedersi direttamente a tavola allo stesso livello dei genitori, gli offre anche la possibilità di prendere o chiedere il cibo che suscita il suo interesse e portarlo alla bocca, così da sperimentare consistenze e sapori, ma anche di osservare la mamma e il papà mentre mangiano e provare, così, a imitarli.
Oltre a facilitare la condivisione del cibo, la sedia evolutiva Stokke agevola anche l’osservazione e gli scambi tra il bambino e gli altri membri della famiglia, rendendo quello dei pasti anche un importante momento di convivialità e, quindi, di sviluppo della socializzazione. Ricordiamo che il pasto non è mai solo un momento di nutrizione in senso stretto, ma anche un importante spazio educativo per le sue componenti di scambio, di condivisione e di legame. La sedia Tripp Trapp di Stokke tiene conto di tutti questi fattori, rispettando perfettamente i principi montessoriani che consentono al bambino, fin dalla nascita, di partecipare attivamente ai momenti a tavola e di agire in autonomia, accompagnando con rispetto il suo sviluppo e la sua crescita.
Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.