Per un genitore alle prime armi, l’approccio al babywearing potrebbe apparire complesso, poiché maneggiare e legare la stoffa della fascia non è, a prima vista, un’operazione facile.
Spesso infatti questi supporti hanno lunghezze importanti – una media di 4 metri e mezzo – e le legature della fascia porta bebè potrebbero sembrare complesse da realizzare.
Se vogliamo iniziare a portare in fascia un neonato, dovremmo stare molto attenti sia al tipo di supporto sia alla legatura giusta da fare; quest’ultima in particolare deve rispettare la fisiologia del piccolo corpo del bambino o della bambina.
Ma niente panico, in questo articolo vi spiegheremo quali sono le legature nel babywearing più indicate per i neonati e quali tipologie utilizzare in base al tipo di fascia che avete a disposizione.
Per superare il timore dell’uso della fascia, andiamo a scoprire la comodità e la semplicità della maggior parte delle legature del babywearing e poniamo subito l’attenzione su un fatto molto semplice: le legature sono semplici da imparare!
Le fasce porta bebè hanno una lunghezza importante perché possono essere avvolte attorno al corpo del bebè e del genitore in più strati, così da distribuire il peso del bambino o della bambina in modo omogeneo e facilitarne il sostegno. La lunghezza quindi non è nostra nemica, tutt’altro!
Quando un genitore inizia il percorso del babywearing e comincia ad approfondire le legature per la fascia elastica o le legature per la fascia rigida, potrebbe sentirsi più tranquillo se, durante la procedura, ha la possibilità di osservarsi allo specchio.
Tuttavia, il mio consiglio è di non fare troppo riferimento a questo metodo, prima di tutto perché uno specchio non è un accessorio sempre disponibile (pensiamo a quando passeggiamo per strada, o se siamo in spiaggia o in viaggio…) e poi perché sarebbe meglio imparare a sentire la stoffa direttamente sul nostro corpo, senza la necessità di guardare cosa stiamo facendo. In questo modo riusciremo a capire meglio quali sono i punti in cui la stoffa va sistemata e dove invece va tesa, come fosse un vero e proprio capo d’abbigliamento.
Scopriamo adesso quali legature poter fare con le varie tipologie di fascia.
Grazie alle varie tipologie di supporti porta bebè, ogni esigenza sia del genitore sia del bambino o della bambina, possono essere soddisfatte.
Nei primissimi mesi la fascia elastica è il supporto ideale, per la semplicità del modo in cui si lega ma soprattutto perché il suo tessuto morbido è perfetto per avvolgere il neonato e il lattante.
Le uniche due legature con la fascia elastica che consiglio sono la Pocket Wrap Cross Carry (PWCC) e la Front Wrap Cross Carry (FWCC). Molto simili tra loro, queste due legature sono molto semplici da eseguire e prevedono il cosiddetto “triplo sostegno”, ovvero il passaggio di tre strati di stoffa sul corpo del bambino o della bambina, che permettono un buon sostegno e un ottimo scarico del peso. Il bebè verrà posizionato sul petto del genitore; questa è la cosiddetta posizione “cuore a cuore”, che per un neonato è davvero un toccasana!
È possibile fare anche altri tipi di legature con la fascia elastica oltre alla FWCC e alla PWCC, ma sono più adatte ai genitori più esperti.
La FWCC è un’ottima soluzione anche nelle legature per la fascia rigida. Come abbiamo visto prima, con questa legatura il bambino viene messo sul petto del genitore, posizione ideale per i piccoli, che così possono rilassarsi e rassicurarsi sentendo il battito cardiaco del genitore, il suo respiro, la sua voce, il suo odore e il suo calore.
Utilizzando una fascia rigida, è preferibile scegliere uno spessore della stoffa molto sottile, poiché in questo modo riusciremo con più facilità a tendere e ad avvolgere la stoffa attorno al bebè.
Quando il bambino è cresciuto, tuttavia, FWCC e PWCC non sono più indicate, perché scaricano buona parte del peso del bebè sulle spalle o sulla nuca del genitore, che di conseguenza potrà avvertire un intorpidimento muscolare. Inoltre, nel caso di bambini più pesanti – oltre i 6 kg – si potrebbe verificare uno squilibrio del baricentro del portatore che, per compensare, tenderà ad andare indietro con la schiena, mettendo a rischio la muscolatura lombare.
La FWCC, come dicevamo prima, è una legatura a triplo sostegno e per questo necessita di fasce più lunghe, come una taglia cinque o sei. Se invece vogliamo utilizzare una fascia rigida più corta possiamo optare per legature mono strato, come ad esempio la Kangaroo Carry (KC). Questa legatura permette di sostenere con delicatezza e allo stesso tempo con sicurezza il bebè, permette di scaricare il suo peso in maniera molto uniforme sul corpo del genitore e prevede solo un passaggio sul corpo del neonato (quindi si evita l’ingombro di stoffa tra le sue gambine, come avviene invece nelle legature a triplo sostegno, il che potrebbe causare un leggero fastidio al piccolo).
La Kangaroo Carry è una legatura che può essere fatta con una fascia più corta (ad esempio una taglia quattro) e sostiene il bambino in un modo molto simile a quello della fascia ad anelli; infatti la stoffa crea una sorta di tasca, o una vera e propria amaca, dentro cui si adagerà il bebè, che potrà essere trasportato in totale sicurezza.
Esistono molte altre legature da poter fare con le fasce lunghe rigide per i neonati, ma quelle appena citate sono le più comuni e le più semplici da realizzare.
Vi starete sicuramente chiedendo: per imparare come fare le legature del babywearing, serve un corso? La soluzione ideale quando si vuole imparare a portare il proprio bambino o la propria bambina, prima ancora di acquistare un’eventuale fascia, è fare una consulenza con un’esperta del babywearing, che potrà seguirvi passo dopo passo e indicarvi il tipo di fascia e la legatura ideali alle vostre esigenze.
Ma esiste un corso per le legature di babywearing? Solitamente la consulente propone ai genitori un incontro in presenza che può avvenire presso la propria sede o, più spesso, a casa degli stessi genitori, proprio per facilitare loro le cose.
Tuttavia capita molto di frequente che le consulenti organizzino dei corsi o dei workshop di babywearing. Durante questi incontri più coppie di genitori partecipano insieme, guidati da una o più consulenti, per imparare le varie legature.
È fuori dubbio che, tra le due soluzioni, la consulenza individuale è molto più efficace, poiché in questo modo la coppia di genitori ha l’attenzione della professionista tutta per sé, ma l’esperienza del corso può essere comunque divertente, ricca di opportunità e, soprattutto, importante per la condivisione tra genitori che hanno lo stesso interesse, ovvero quello di portare il proprio piccolo o la propria piccola con una fascia porta bebè.
Infine, quando un genitore comprende in che modo il proprio bambino o la propria bambina deve essere posizionato all’interno della fascia e riesce a percepire la giusta tensione della stoffa sul proprio corpo, padroneggiando le legature, potrà sperimentarne di nuove avvalendosi dei tanti tutorial che troverà disponibili sul web.