Fin dalla nascita, per mezzo delle esperienze, i bambini entrano in relazione, studiano e iniziano a comprendere il mondo che li circonda. I sensi, come scriveva Maria Montessori, rappresentano per il piccolo i principali punti di contatto con l’ambiente e, per mezzo delle impressioni che gli offrono, favoriscono lo sviluppo delle sue capacità cognitive e la sua crescita.
Le moderne neuroscienze confermano tutto ciò, riconoscendo il ruolo fondamentale delle esperienze sensoriali nella prima infanzia per lo sviluppo del cervello: più un bambino ha l’opportunità di esplorare, toccare, osservare ed entrare in contatto per mezzo dei sensi con elementi del suo ambiente, più ricco sarà lo sviluppo della sua mente.
Genitori e educatori possono rispondere a questo bisogno esplorativo dei bambini e delle bambine attraverso appositi giochi sensoriali.
Cerchiamo però di capire cosa sono i giochi sensoriali, quali benefici apportano nello specifico allo sviluppo dei bambini e quali giochi sensoriali proporre al lattante e al bambino piccolo.
Cosa sono i giochi sensoriali e dove sta la differenza con altri tipi di gioco? I giochi sensoriali consistono in attività ed esperienze pensate appositamente per permettere ai bambini di esplorare e agire per mezzo dei sensi (non solo il tatto, la vista, l’udito, l’olfatto e il gusto, ma anche l’equilibrio e la propriocezione, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista) e favorire, al contempo, lo sviluppo delle competenze motorie, del linguaggio, delle capacità sociali e di problem solving.
Dalla manipolazione di impasti alla pittura con le dita, dall’esplorazione di un “cestino dei tesori” al riconoscimento di suoni e di sapori. A differenza di altre tipologie di gioco possiamo davvero affermare che l’unico limite per l’ideazione di queste proposte è la nostra immaginazione!
I giochi sensoriali permettono ai bambini e alle bambine di esplorare, fare scoperte, compiere errori, trovare soluzioni creative e divertirsi seguendo i loro interessi e i loro ritmi individuali.
Perché sono importanti i giochi sensoriali? Come abbiamo già accennato le esperienze sensoriali nella prima infanzia ricoprono un ruolo centrale per lo sviluppo della mente del bambino. Oltre a sostenere lo sviluppo cerebrale, però, i giochi sensoriali presentano ulteriori benefici.
Uno di questi riguarda lo sviluppo delle capacità motorie. Nello svolgere i giochi sensoriali i bambini ricorrono all’uso delle mani, dei piedi e talvolta anche della bocca per esplorare i materiali. Versando, schiacciando, camminando a piedi nudi, dipingendo con le dita e travasando, vengono esercitate la motricità grossa (i movimenti degli arti inferiori e superiori e di tutto il corpo) e la motricità fine (i movimenti più piccoli che coinvolgono le mani e le dita), vengono rafforzati i muscoli e viene migliorata la coordinazione.
Tra i vantaggi dei giochi sensoriali rientra anche lo sviluppo del linguaggio: durante le esperienze di gioco, infatti, i bambini ampliano il proprio vocabolario acquisendo termini utili a descrivere ciò che fanno, che sentono e che vivono. Possiamo favorire questo arricchimento linguistico ponendo ai bambini alcune domande mirate nel corso del gioco (ad esempio chiedendogli cosa percepiscono, cosa gli ricordano quelle sensazioni, quegli odori, quei sapori…).
Il gioco sensoriale, infine, accompagna e sostiene lo sviluppo cognitivo. Nel corso di queste esperienze i bambini e le bambine si pongono domande, affrontano problemi e trovano soluzioni a essi, compiono esperimenti e analizzano i risultati delle loro azioni. Tutto questo favorisce la crescita cognitiva e lo sviluppo dell’abilità di problem solving, del pensiero divergente, dell’attenzione, della concentrazione e della memoria.
Ma quando proporre i giochi sensoriali? Dal momento in cui viene al mondo, il bambino è estremamente recettivo rispetto all’ambiente esterno ed è a tutti gli effetti un “esploratore sensoriale”. Non esiste, quindi, un’età specifica per proporre i giochi sensoriali: in linea di principio questa categoria di attività può essere offerta fin dalla nascita.
Sta a noi adulti, sulla base degli interessi e delle competenze già acquisite dai nostri piccoli, selezionare la tipologia e il grado di complessità dei giochi sensoriali da proporre loro. Vediamo ora come.
In commercio si possono trovare tantissimi esempi di giocattoli pensati per favorire lo sviluppo sensoriale dei bambini. Se ci soffermassimo però ad analizzare come sono fatti i giochi sensoriali in vendita, ci renderemmo conto che la maggior parte di essi non sono poi così adatti e che in realtà, con i loro colori sgargianti, i suoni aggressivi e la monotonia della plastica, sovra-stimolano il bambino.
Bastano solamente un pizzico di inventiva e manualità per realizzare in casa giochi sensoriali semplici e adatti a rispondere agli interessi e alle competenze crescenti dei più piccoli. Vediamone insieme alcuni.
Tra i più utili esempi di giochi sensoriali per i piccolissimi possiamo trovare le carte ad alto contrasto e le giostrine per i neonati.
Alla nascita la vista è ancora poco sviluppata, ma il neonato riesce a distinguere gli elementi dai forti contrasti (come quello tra bianco e nero). Le carte ad alto contrasto altro non sono che semplici immagini (ad esempio forme e motivi geometrici) in bianco e nero da porre sul fasciatoio o appendere alla palestrina. Possono essere acquistate o realizzate facilmente in casa con del cartoncino bianco e nero. Il contrasto e i contorni definiti delle figure attirano l’attenzione del bambino e stimolano e sostengono lo sviluppo del suo senso visivo.
Le giostrine, invece, possono essere appese a circa 20-30 centimetri dal bambino perché egli possa seguire con gli occhi i lenti movimenti dei loro elementi e allenare così anche la capacità di mettere a fuoco, la percezione della profondità e dei colori. Alcune semplici giostrine, come quella di Munari o di Gobbi, possono essere facilmente realizzate in casa seguendo tutorial reperibili in rete e offrono una stimolazione misurata e ottimale alla vista del neonato.
Con il passare dei mesi i sensi del bambino e le sue competenze motorie si affinano. Si sviluppano la presa, la capacità di afferrare volontariamente gli oggetti e di trasferirli da una mano all’altra.
Intorno ai 5-6 mesi possiamo allora proporre un altro interessante gioco: le bottiglie sensoriali. Basterà procurarsi delle bottigliette trasparenti di piccole dimensioni (adatte alle mani del bambino) e riempirle di diversi elementi solidi o liquidi (riso, campanellini, olio per bambini e glitter, conchiglie, perle d’acqua…) avendo cura di sigillarle in maniera che siano sicure. A seconda dei materiali scelti le bottigliette potranno offrire al bambino stimoli visivi e uditivi diversi.
Altro esempio di proposta di gioco adatta dai 6 mesi in su è quella dei sacchetti sensoriali. Dopo aver scelto la stoffa (possibilmente semplice, dai colori tenui e senza eccessivi decori) ci basterà ricavare dei quadrati da cucire e riempire con materiali di diverso peso, grandezza, odore e sonorità (legumi, cotone, sabbia, bottoni, nocciole, lavanda…). Accarezzando, annusando, stringendo e scuotendo i cuscinetti il bambino eserciterà tatto, gusto, olfatto e udito.
Ulteriore idea fai da te e low cost per i piccoli (dai 10-12 mesi) sono le tavolette tattili. Basteranno delle tavolette in legno di balsa o cartone di circa 10×10 centimetri e una selezione di materiali da applicarvi (pompons, stoffa, carta vetrata fine, sughero, catenelle, spugna, piume…). Grazie a esse il bambino potrà esplorare diversi tipi di texture e temperature e sperimentare la sensazione provocata dal contatto con i differenti tipi di materiali.
Per i più piccoli, infine, non può mancare tra le proposte di giochi sensoriali il già citato cestino dei tesori. Per realizzarlo occorrono un semplice cesto largo e dai bordi bassi e alcuni oggetti di uso quotidiano. Sono sufficienti:
Questi pochi oggetti di uso quotidiano sono in grado di offrire ai sensi del bambino un’ampia e ricca gamma di stimolazioni sensoriali.
Quando il bambino inizia a camminare e a parlare, è pronto per esperienze sensoriali più articolate e complesse.
I cosiddetti “grandi travasi” ne sono un esempio perfetto. Per strutturare questo gioco sensoriale, adatto a partire dai 12-15 mesi, occorre solamente una grande vasca o scatolone (di dimensioni tali da permettere al bambino di sedersi all’interno), alcuni contenitori o ciotole di diversi materiali e misure e una sostanza da travasare (potrà trattarsi di farina di mais, pangrattato, lenticchie, sabbia…).
Esplorare il materiale, sedersi al suo interno, “assaggiarlo” e travasarlo solleciterà tutti i sensi del bambino e per mezzo del riempire e dello svuotare, del versare e del lanciare, del portare alla bocca eccetera, anche le sue competenze motorie e cognitive si svilupperanno.
Altro esempio di proposta di gioco sensoriale da fare in casa – anche questa adatta dai 12-15 mesi – è la pasta di sale. Nella sua versione più semplice può essere realizzata mescolando un bicchiere di sale, un bicchiere di farina e mezzo bicchiere d’acqua. L’impasto può essere però reso più interessante aggiungendo degli aromi naturali – che rendano l’impasto profumato – o dei coloranti naturali/alimentari. Mescolando gli ingredienti, manipolando la pasta, pizzicandola, schiacciandola, annusandola, il bambino esercita l’insieme dei sensi e allena la motricità fine.
Sempre insieme al bambino possiamo realizzare dei colori a dita edibili. Basta mescolare del semplice yogurt bianco con sostanze alimentari in grado di colorare (concentrato di pomodoro, curry, cacao, zafferano…) e lasciare quindi il bambino libero di dipingere (potenzialmente non solo con le mani, ma con tutto il corpo!). Lo yogurt sulla pelle, i colori e gli odori rendono questo gioco sensoriale uno dei più amati.
Abbiamo visto diversi giochi sensoriali fai da te da realizzare in casa, ma la più grande fonte di giochi sensoriali resta sempre la natura: saltare nelle pozzanghere, ascoltare i rumori nel bosco, annusare dei fiori, giocare a piedi nudi su di un prato sono attività a costo zero che offrono cibo sensoriale di grandissima ricchezza per la mente dei bambini.
Non dimentichiamo che per i bambini e le bambine i sensi rappresentano a tutti gli effetti una “porta sul mondo”. Più essi avranno modo di esercitarli e di compiere esperienze sensoriali di gioco ricche e diversificate, più profonda e precisa sarà la loro percezione della realtà.
Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.