Quando un neonato dorme troppo, al punto che magari ha difficoltà a svegliarsi per mangiare e gli episodi in tal senso sono frequenti e si verificano con costanza, è comprensibile che un genitore si preoccupi; soprattutto quando si parla di letargia: il neonato letargico entra infatti in uno stato di sonno profondo patologico preceduto da una grave astenia, ovvero affaticamento e mancanza di energia.
Vediamo quali sono i principali segnali a cui prestare attenzione se un neonato dorme troppo, come distinguere le situazioni del tutto normali da quelle più serie e come intervenire di fronte a queste ultime.
Un neonato che dorme troppo è un bambino che mostra segni di sonnolenza per un tempo prolungato rispetto alle ore di sonno consigliate per la sua età. In realtà è importante ricordare che ogni bambino è diverso, con bisogni specifici che possono influenzare la quantità di ore di sonno (che in ogni caso in un neonato sono molte). Secondo gli esperti della National Sleep Foundation, le ore di sonno di cui un neonato ha bisogno sono in media dalle 14 alle 17 (18-19 nelle primissime settimane). Durante i primi mesi il piccolo tenderà a risvegliarsi in media ogni due-tre ore per essere allattato e non distinguerà l’alternanza giorno/notte (cosa che imparerà successivamente).
Nonostante sia un aspetto estremamente importante per il benessere dei bambini, non esistono molti studi dedicati al sonno nelle prime settimane e nei primi mesi di vita. Alcuni neonati possono dormire più del previsto e non mostrare alcun problema di salute, al pari di altri che invece hanno bisogno di meno ore di sonno.
Alcuni neonati, inoltre, tendono a dormire di più perchè nati pretermine, con un peso inferiore alla media, o perché è stato necessario somministrare loro una terapia farmacologica. in questo caso le ore in più diventano fondamentali per lo sviluppo delle strutture cerebrali del bambino.
Uno studio pubblicato su Nature Pediatric Research riporta i risultati del monitoraggio del sonno con EEG (elettroencefalografia) in terapia intensiva neonatale di un gruppo di neonati pretermine (in media a 36 di gravidanza). [1] Per quanto servirebbero ulteriori studi per comparare e confermare questi risultati, è possibile sostenere che più bassa è l’età gestazionale e più sono frequenti le fasi di sonno definite “tranquille” rispetto a quelle “attive” (quando cioè si registrano i movimenti oculari e il sonno è meno profondo). Questo accade perché il nato pretermine, anche se non presenta patologie, ha bisogno di recuperare rispetto a un nato a termine.
Nella valutazione del neonato è letargico, e in generale per capire se la routine del sonno del piccolo è buona, è importante considerare alcuni fattori, come ad esempio:
Se ci sono preoccupazioni riguardo al sonno eccessivo del piccolo, è fondamentale confrontarsi con il pediatra al fine di valutare perché il neonato dorme troppo e capire se si è in presenza di una letargia, condizione per cui il bambino non riesce a svegliarsi neanche per mangiare, è poco reattivo e spesso disidratato. Ecco perché è importante prestare la massima attenzione a questi sintomi e approfondirne le cause per intervenire adeguatamente.
«Cosa fare quando il neonato dorme troppo?». In realtà abbiamo compreso che il neonato che “dorme troppo”, cioè il cui unico problema sia quello di una quantità di ore di sonno oltre quelle raccomandate, non esiste.
Detto ciò, vediamo di seguito alcune soluzioni da tenere a mente e utili per garantire al piccolo un sonno sano, sicuro e più regolare:
Durante le prime settimane di vita il neonato non ha solo bisogno di molte ore di sonno ma anche di nutrirsi adeguatamente. Quando si allatta un bambino si tende ad assecondare la sua richiesta, che soprattutto in questo periodo può essere irregolare, scandita unicamente dai suoi bisogni. Se il piccolo tende a svegliarsi meno frequentemente, il timore principale è che possa assumere meno latte, essere più debole ed entrare in una sorta di circolo vizioso che porta alla letargia. È bene sottolineare che, qualora ciò accadesse, potrebbe trattarsi di fasi assolutamente transitorie, che si risolvono favorendo una routine più regolare del sonno.
Quando il bambino viene allattato parzialmente o integralmente con latte in formula, i risvegli possono essere meno frequenti, poiché la digestione sarà più lunga rispetto a quella del latte materno. In entrambi i casi, oltre a considerare l’unicità di ogni bambino, è fondamentale prestare attenzione al suo stato di benessere generale e alla sua crescita in termini di peso e lunghezza.
«Quando preoccuparsi se il neonato dorme troppo?». Ancora una volta occorre sottolineare che nei primi mesi di vita il bambino ha un bisogno fisiologico di dormire per molte ore nell’arco della giornata. Dunque non ci si deve preoccupare se un neonato dorme troppo, quanto piuttosto se compaiono altri segnali, da discutere eventualmente con il pediatra. Nel dettaglio:
Per stabilire se questi sintomi siano o meno la spia di un problema più complesso è fondamentale che il bambino venga sottoposto a tutti i controlli necessari, al fine di approfondire le cause. Se il sonno prolungato non ha origini patologiche ma porta comunque il bambino ad alimentarsi meno, lo specialista interverrà per migliorare la situazione.
Esistono però situazioni di letargia non transitoria che derivano da cause più importanti e che richiedono l’ospedalizzazione. Ovvero:
I casi di letargia dovuti a queste problematiche sono più rari e complessi, ma vanno comunque tenuti presente. Ci aiutano inoltre a comprendere, ancora una volta, quanto sia importante osservare il sonno dei nostri bambini, al fine di cogliere anche i più piccoli cambiamenti e comunicare ogni dubbio al proprio pediatra neonatologo, in modo da intervenire presto e al meglio quando necessario.