Lavaggi nasali neonato: quando servono e come si fanno

In commercio esistono molti prodotti, come flaconcini monodose contenenti soluzione fisiologica o dispositivi per le irrigazioni nasali. Ma sono davvero efficaci? E in quali casi si può ricorrere al loro utilizzo?

Irene Campagna , medico e comunicatrice scientifica
mamma fa un lavaggio nasale al suo bambino

«Dottoressa, Enea ha sempre il naso chiuso e fa strani rumori quando respira, così ho iniziato a fargli dei bei lavaggi nasali, ma non migliora…».

I neonati hanno spesso un respiro rumoroso, ma questo non è necessariamente sintomo di un naso chiuso. Tra le pratiche più utilizzate per rimuovere muco, microrganismi e altre particelle dalle mucose nasali troviamo i lavaggi nasali, potenzialmente molto utili a tal fine, ma a cui ricorrere solo in alcuni casi e comunque sempre con le opportune precauzioni.

Di seguito vediamo quindi come fare i lavaggi nasali al neonato e soprattutto quando sono consigliati per permettere al piccolo o alla piccola di respirare meglio.

Cosa sono i lavaggi nasali?

Si tratta di un metodo che viene utilizzato per la pulizia del naso e a cui si può ricorrere fin dalla nascita. I bambini piccoli, infatti, non sono in grado di soffiarsi il naso e non possono respirare con la bocca mentre vengono allattati al seno o bevono attraverso il biberon. Per questo i lavaggi nasali per il neonato possono essere molto utili. 

Nei lavaggi nasali il liquido iniettato in una narice passa nell’altra per poi fuoriuscire. L’efficacia si basa sulla capacità meccanica del fluido di trascinare con sé muco, batteri e particelle estranee e liberare così il naso. Per essere proficuo, un lavaggio nasale deve essere eseguito con la giusta pressione e con un’adeguata quantità di liquido.

Inoltre, secondo alcuni studi, i lavaggi nasali sarebbero efficaci nel ridurre secrezioni e sintomi quali mal di gola e perdita del senso del gusto e dell’olfatto, ma altre ricerche non hanno confermato questi risultati.

Cosa usare per fare i lavaggi nasali?

Acqua, soluzione salina, soluzione fisiologica… Cosa usare per i lavaggi nasali del neonato? In genere si utilizza una soluzione salina isotonica, detta anche soluzione fisiologica, costituita da acqua e cloruro di sodio allo 0,9%. Soluzioni ipertoniche, con un contenuto maggiore di sale (fino al 3%), potrebbero essere utili in caso di secrezioni più dense, per via del loro effetto fluidificante. Essendo però più irritanti, i lavaggi con soluzione ipertonica andrebbero alternati a lavaggi con soluzione isotonica.

Esistono in commercio diversi prodotti per lavaggi nasali, come flaconcini monodose contenenti soluzione fisiologica o dispositivi per le irrigazioni nasali, ma in realtà, per eseguire un lavaggio è sufficiente acquistare un flacone da 0,5/1 L di soluzione fisiologica e utilizzare una siringa da 5/10 ml, a cui eventualmente applicare un adattatore. Questa è certamente un’opzione più economica ed ecologicamente responsabile.

Con le dovute precauzioni, la soluzione salina si può realizzare anche in casa. L’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology fornisce a tal proposito una pratica ricetta:

  • mescolare tre cucchiaini di sale da cucina senza iodio con un cucchiaino di bicarbonato di sodio;
  • porre la miscela in un piccolo contenitore ermetico;
  • prelevare un cucchiaino del composto e farlo sciogliere in un bicchiere con circa 240 ml di acqua distillata o portata a ebollizione per almeno cinque minuti.
  • Utilizzare la soluzione avendo prima cura di verificare che abbia raggiunto la temperatura ambiente.

Se, testando la soluzione su sé stessi, questa risulta irritante, è opportuno ridurre la quantità di sale o aumentare la quantità di acqua. La soluzione fatta in casa va utilizzata entro 24 ore.

Come fare i lavaggi nasali 

Prima di eseguire i lavaggi nasali al neonato, bisogna innanzitutto lavare bene le mani. Dopo aver preparato la siringa o il flaconcino monouso e un fazzoletto o una mussola, mettete il neonato in posizione supina (con la pancia in su) sul letto o sul fasciatoio. Se preferite potete anche avvolgere il neonato con un asciugamano o un telo utilizzando la tecnica dello swaddling, per tranquillizzarlo e farlo stare più fermo.

La testa, nei lavaggi nasali del neonato, va spostata delicatamente su un lato, quindi si posiziona il beccuccio della siringa nella narice opposta rispetto al lato su cui è adagiata la testa. In questo modo il liquido passerà nell’altra narice per poi fuoriuscire (tenete pronti un fazzoletto o una mussola per asciugare il bambino e non bagnare il fasciatoio). Procedete poi allo stesso modo con l’altro lato.
Se il bambino è già seduto, si può effettuare la stessa procedura dopo aver fatto piegare al piccolo il torace leggermente in avanti e la testa su un lato.
Queste posizioni per i lavaggi nasali evitano che il liquido e il muco finiscano in gola e, soprattutto, nell’orecchio.

Per la riuscita del lavaggio è importante che il liquido sia abbondante (circa 5 ml per lavaggio fino all’anno anno e mezzo, poi fino a 10 ml) e scorra in maniera continua. Per questo è bene applicare una pressione non eccessiva ma costante sullo stantuffo della siringa piena o sul flaconcino. Ogni narice dovrebbe inoltre essere lavata più volte, fino a risultare pulita.

Quando fare i lavaggi nasali?

I lavaggi nasali non vanno eseguiti sempre. Se ad esempio il neonato respira rumorosamente ma riposa tranquillo, non occorre svegliarlo per effettuare questa pratica. Ma allora, quando fare i lavaggi nasali? Se vedete che il piccolo fatica a nutrirsi al seno o al biberon, non riesce a riposare bene, è molto irritabile e/o ha molto muco, i lavaggi nasali potrebbero essere utili.

Quante volte fare lavaggi nasali? Si consiglia di iniziare con un lavaggio al giorno, o comunque fino a tre nell’arco della giornata. Un numero eccessivo di lavaggi potrebbe infatti irritare le mucose.

Infine, non è consigliabile eseguire i lavaggi come misura preventiva in assenza di sintomi. Questa pratica, infatti, non previene affatto le infezioni, al contrario: va a eliminare il muco che normalmente riveste le mucose, il quale esercita una funzione protettiva, dal momento che intrappola microrganismi e sostanze irritanti (rimuoverlo continuamente, dunque, può aumentare il rischio di sviluppare infezioni).

I lavaggi nasali possono essere pericolosi?

Se i lavaggi nasali sono eseguiti correttamente, gli effetti collaterali sono minimi e temporanei: la sensazione di bruciore o una lieve irritazione delle mucose. Pur essendo una pratica relativamente sicura, bisogna comunque prestare alcune attenzioni, in quanto, seppure in casi molto rari, i lavaggi nasali possono comportare un pericolo per il neonato.

I rischi dei lavaggi nasali dipendono essenzialmente da tre fattori: il liquido utilizzato, la pressione applicata, la pulizia del dispositivo. Per evitare di irritare le mucose è preferibile usare una soluzione salina, piuttosto che la sola acqua, e non esercitare una pressione eccessiva. Sebbene la sterilità non sia necessaria (le narici non sono luoghi sterili), è comunque importante pulire il dispositivo che si utilizza e asciugarlo dopo il lavaggio.

Se si utilizza la siringa, questa va cambiata periodicamente, e nel caso in cui a effettuare i lavaggi siano più membri della famiglia, ognuno deve avere la propria (sulla siringa possono depositarsi dei microrganismi che, attraverso un utilizzo condiviso dello strumento, possono facilmente trasmettersi).

L’acqua del rubinetto può essere utilizzata solo se portata ebollizione per alcuni minuti, poi fatta raffreddare oppure filtrata (i pori dei filtri devono essere di diametro uguale o inferiore al micron). Questo perché l’acqua che proviene dall’acquedotto, pur essendo potabile e assolutamente utilizzabile per lavarsi e per cucinare, può comunque contenere dei microrganismi, come batteri e amebe.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 06/05/2024 e aggiornato il 06/05/2024
Immagine in apertura geargodz / iStock

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