La pubertà, o sviluppo puberale, è una fase importante nella crescita di tutti i bambini che li accompagna verso l’età adulta ed è segnata dalla maturazione dei caratteri sessuali.
È un momento molto delicato di sviluppo, per cui è importante sapere che ogni bambino è unico e che esistono variazioni nel modo e nei tempi in cui il corpo inizia a cambiare, con lievi differenze tra maschi e femmine.
Può accadere che alcuni bambini manifestino i primi segnali di sviluppo puberale in anticipo o in ritardo rispetto alle fasce di età comunemente osservate. Quando i primi segni di sviluppo si presentano in anticipo rispetto alla media della popolazione, si parla di pubertà precoce.
Di solito il primo segno di pubertà precoce nelle femmine è lo sviluppo prima dell’età di 8 anni del bottone mammario, una piccola ghiandola apprezzabile sotto il capezzolo come una “nocciolina”.
La pubertà precoce nei maschi è generalmente meno evidente, in quanto si manifesta con l’aumento del volume dei testicoli prima dei 9 anni.
Va sottolineato inoltre che esistono varie condizioni che possono simulare l’inizio dello sviluppo puberale, ma che tendono a regredire spontaneamente. Per molte famiglie la pubertà precoce può essere fonte di preoccupazione e confusione. Cerchiamo, dunque, di spiegare quali sono i segnali e le tempistiche del normale sviluppo puberale nei bambini e nelle bambine, per poter affrontare meglio e con più serenità questo percorso insieme.
Lo sviluppo puberale è una fase naturale della crescita di ogni bambino, sulla strada che porta dall’infanzia all’età adulta.
La pubertà è un fenomeno complesso che parte dalla produzione ormonale, passa per la maturazione delle ghiandole sessuali (ovaie per le femmine e testicoli per i maschi) e si rende evidente con lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari: sviluppo delle mammelle, aumento del volume dei testicoli, crescita del pene, modifica del timbro della voce, distribuzione e numero dei peli, distribuzione del grasso corporeo e sviluppo della massa muscolare.
Naturalmente ci sono delle differenze da bambino a bambino nella presentazione della pubertà. Alcune famiglie possono riconoscere precocemente dei cambi di umore e/o di personalità dei propri bimbi, altre notano l’aumento dell’altezza, altre ancora possono identificare lo sviluppo dei primi caratteri sessuali.
L’inizio della pubertà è fortemente influenzato dalla predisposizione genetica: se la mamma ha avuto le prime mestruazioni molto presto, è molto probabile che anche la figlia manifesti una situazione simile. Al contrario, se lo sviluppo dei genitori è avvenuto più tardi, è probabile che accada lo stesso nei figli. Esistono però anche altri fattori che possono influenzare le tempistiche dello sviluppo, come la nutrizione, l’inquinamento e la provenienza geografica. In caso di sovrappeso od obesità, ad esempio, la pubertà potrebbe iniziare prima del tempo: il tessuto adiposo produce infatti ormoni in grado di avviare precocemente lo sviluppo. Si pensa, inoltre, che alcuni composti chimici utilizzati nei cosmetici e nei recipienti plastificati (ad esempio i fenoli, gli ftalati e i fitoestrogeni), possano contribuire a questo fenomeno, come anche gli estrogeni contenuti nelle carni trattate.
Ma allora, a quale età si può definire precoce la pubertà? Nelle femmine, la pubertà inizia di solito tra gli 8 e i 13 anni ed ha una durata di circa 3-5 anni. In Italia, il menarca (prima mestruazione) si presenta in media intorno ai 12 anni e mezzo.
Quando i primi segni di sviluppo puberale compaiono tra gli 8 ed i 9-10 anni, si parla di “pubertà anticipata”, una condizione considerata “parafisiologica”, ancora nei limiti della norma. Non c’è dunque da preoccuparsi. Si può parlare di pubertà precoce se l’età della bambina che sviluppa i primi caratteri sessuali è inferiore agli 8 anni.
Nei maschi, la pubertà inizia normalmente tra i 9 ed i 14 anni ed ha una durata di circa 3-4 anni. Si parla quindi di pubertà precoce se lo sviluppo inizia ad età inferiori a 9 anni. La pubertà precoce, è circa 10 volte più frequente nelle femmine che nei maschi.
Come anticipato, la pubertà nella femmina si manifesta con la comparsa del bottone mammario, una piccola ghiandolina apprezzabile sotto il capezzolo come un “bottoncino”, ma va sottolineato che si può parlare di pubertà vera solo se a tale segno iniziale si associano altri sintomi quali:
Qualora tutti questi segnali insorgano in una bambina di età inferiore agli 8 anni, si parla di pubertà precoce.
La comparsa di un bottone mammario isolato, anche detto “telarca prematuro”, che non aumenta di dimensioni nel tempo e senza altri segni di sviluppo puberale può avvenire in varie epoche della vita, senza che questo sia per forza un segnale di pubertà precoce. Ad esempio, questa è una condizione molto frequente nei neonati nelle primissime settimane di vita (a causa del passaggio degli estrogeni materni al feto durante la gravidanza), ma anche nelle bambine prima dei 2 anni e dopo i 5 anni, o senza apparenti cause scatenanti o per esposizione a degli inquinanti ambientali (carni trattate, cosmetici o plastiche). L’osservazione dell’andamento nel tempo tramite valutazione del pediatra e l’allontanamento dalle cause scatenanti portano spesso alla regressione totale del quadro senza conseguenze per il futuro sviluppo e accrescimento.
Nei maschi, durante l’infanzia, i testicoli hanno una dimensione simile a quella di una mandorla. Il primo segnale dell’inizio della pubertà è l’aumento del volume dei testicoli, che raggiunge la dimensione di un acino di uva da tavola o di un dattero (4 ml circa).
In un bambino di età inferiore ai 9 anni i segnali per riconoscere una pubertà precoce oltre all’aumento del volume dei testicoli sono l’aumento della velocità di crescita, l’aumento della massa muscolare, la modifica del timbro della voce, la comparsa di peluria corporea, pubica e ascellare.
La comparsa di peluria pubica o ascellare isolata (senza comparsa degli altri caratteri sessuali) non rientra tra i sintomi della pubertà precoce, si può infatti affermare che “i peli (da soli) non fanno pubertà”. La stessa cosa si può dire per una sudorazione acre: anch’essa, se isolata o accompagnata dalla comparsa di peli pubici, non è di per sé preoccupante. Questi ultimi fenomeni rientrano tra i sintomi dovuti all’attivazione di una via ormonale diversa da quella puberale, si parla infatti di “adrenarca precoce”, condizione meritevole di attenzione da parte del pediatra ma generalmente benigna.
La pubertà precoce è ormai una condizione piuttosto frequente, con un trend in aumento negli ultimi decenni.
La scoperta di cambiamenti fisici precoci, può creare grande scompiglio all’interno delle famiglie. Spesso si teme che una crescita troppo rapida possa mettere a repentaglio il benessere psicologico dei bambini, considerati ancora troppo piccoli per maturare poiché potrebbero sentirsi a disagio con i loro pari e non ancora pronti ad accettare il “nuovo corpo”.
Svilupparsi troppo velocemente potrebbe portare, inoltre, a delle conseguenze sulla altezza finale: nonostante una fase iniziale di crescita molto più rapida rispetto ai coetanei, un bimbo o una bimba con pubertà precoce potrebbe smettere di crescere prima del tempo, rimanendo dunque “più basso/a” del previsto. Gli ormoni sessuali sono per l’altezza come un fuoco di paglia: come fanno crescere molto velocemente, molto velocemente spengono la crescita.
Ai primi segnali di sospetto, è consigliabile dunque raccogliere tutte le informazioni necessarie per poter capire se si tratta di una pubertà precoce vera o se ci troviamo di fronte a una delle condizioni transitorie che possono simulare la pubertà. Le cose importanti da considerare sono:
Tutte queste informazioni, unite a un’approfondita visita da parte del pediatra curante, possono aiutare a mettere insieme i tasselli utili per sospettare e affrontare la pubertà precoce.
Data la complessità del fenomeno, diagnosticare questa condizione non è sempre facile, come non è facile accettarne le conseguenze fisiche e psicologiche. Affidarsi al pediatra è quindi essenziale per capire insieme quando preoccuparsi per la pubertà precoce.
Sta al professionista valutare la necessità di ulteriori accertamenti, tra cui esami ematici, Rx del polso e della mano (per valutare “l’età ossea”), ecografia dell’utero/ovaie o dei testicoli, valutazione endocrinologica pediatrica.
Nel caso il quadro di pubertà precoce venga confermato, è comunque possibile “bloccare” la pubertà farmacologicamente, senza conseguenze per il normale sviluppo futuro che potrà riprendere non appena l’età del bambino o della bambina sia più adeguata.
Tenendo in considerazione le aspettative di crescita, le paure e le implicazioni emotive e fisiche di una maturazione precoce, le famiglie devono essere prese in carico e guidate dal pediatra e dell’endocrinologo pediatrico nella scelta del percorso terapeutico migliore da intraprendere.
La pubertà precoce può essere un’esperienza difficile non solo per il bambino, ma anche per la famiglia. Oltre ai cambiamenti fisici, i bambini possono sperimentare una serie di emozioni complesse, tra cui confusione, ansia e stress. È essenziale che i genitori siano consapevoli dell’importanza del supporto emotivo e psicologico durante questo periodo di transizione. Mantenere una comunicazione aperta, fornire informazioni adeguate e sostegno emotivo possono fare una grande differenza nel benessere del bambino. Nei casi più delicati, il supporto di uno psicologo infantile può essere utile. I genitori, dalla loro parte, necessitano del giusto supporto da parte del pediatra e delle figure che contribuiscono al benessere dell’intero nucleo.
Coinvolgere i giusti professionisti e utilizzare risorse comunitarie può rafforzare la capacità della famiglia di affrontare questa fase di sviluppo con fiducia e serenità.