Amoxicillina per bambini: quando serve?

L’uso inappropriato di amoxicillina ai bambini, specie in età pediatrica, ha ulteriormente aggravato il problema della resistenza agli antibiotici

Barbara Hugonin , genetista pediatrica
bambino assume amoxicillina

Cos’è l’amoxicillina? Si tratta di un antibiotico, ad ampio spettro, utilizzato frequentemente per il trattamento di diverse infezioni, da quelle delle vie respiratorie a quelle del tratto urinario. L’assunzione dell’amoxicillina per bambini deve avvenire sotto controllo e prescrizione del pediatra, per evitare rischi di effetti indesiderati e di sviluppare resistenza agli antibiotici.

In generale, l’amoxicillina viene utilizzata per il trattamento delle infezioni delle vie respiratorie, delle vie urinarie e della pelle. Il dosaggio varia in base all’età del bambino, al peso e al tipo di infezione e può essere somministrato sotto forma orale, in compresse masticabili o capsule, spesso preferita per i bambini piccoli. È importante seguire sempre le indicazioni del proprio pediatra e attenersi alle indicazioni del medico per il dosaggio. 

Cosa cura l’amoxicillina nei bambini?

A cosa serve l’amoxicillina? È un antibiotico utilizzato frequentemente in pediatria e serve al trattamento di diverse infezioni batteriche nei bambini, accertate dal punto di vista diagnostico. L’efficacia dell’amoxicillina è dovuta alla sua capacità di interferire con la sintesi della parete cellulare batterica, impedendone così la crescita o uccidendo la cellula batterica stessa.

Quando dare l’amoxicillina? È di fondamentale importanza utilizzare questo antibiotico solo quando prescritto dal medico, per garantire il miglior risultato terapeutico. Purtroppo l’uso inappropriato di amoxicillina ai bambini, specie in età pediatrica, ha ulteriormente aggravato il problema della resistenza agli antibiotici, favorendo la diffusione di ceppi batterici che non rispondono a questa terapia. Si tratta di batteri in grado di produrre un enzima chiamato beta-lattamasi, che rende inoffensiva l’amoxicillina, se somministrata da sola. In questi casi il trattamento per essere efficace richiede la somministrazione in combinazione con l’acido clavulanico, un altro antibiotico, capace di bloccare l’attività delle β-lattamasi, e di neutralizzare l’infezione.

Vediamo ora quali sono le infezioni trattabili solo con amoxicillina e quelle che rispondono all’amoxicillina e all’acido clavulanico:

  • otiti medie;
  • sinusiti;
  • faringiti e tonsilliti;
  • infezioni urinarie non complesse;
  • infezioni della pelle e dei tessuti molli.

Invece, le infezioni trattate con amoxicillina e l’acido clavulanico sono:

  • otiti medie e sinusiti persistenti e acute;
  • infezioni acute del tratto respiratorio;
  • infezioni urinarie complesse e del tratto urinario basso;
  • infezioni complesse della pelle e dei tessuti molli;
  • infezioni dentali gravi e ascessi.

Per determinare la necessità di somministrare l’amoxicillina sono fondamentali test diagnostici che valutino la causa dell’infezione e la presenza di forme resistenti del batterio. Lo specialista deve tenere conto della storia clinica del bambino, riconoscere i sintomi e la presenza di ulteriori infezioni, anche virali, che possono rendere più complicata la diagnosi e anche la scelta della terapia. Per questo è importante evitare il ricorso al fai-da-te e all’autodiagnosi, perché si rischiano più recidive e una risposta meno efficace ai farmaci. 

Come dare l’amoxicillina ai bambini

L’amoxicillina è disponibile in differenti formulazioni quali compresse (solubili o masticabili, orodispersibili) di 1000mg., capsule rigide di 500 e 1000 mg, polvere per sospensione e gocce. Se in combinazione con acido clavulanico è in compresse rivestite 1000 mg (875 amoxicillina +125 di acido clavulanico), oppure in polvere e in sciroppo. 

A seconda delle esigenze e delle difficoltà del bambino è necessario valutare insieme al proprio pediatra la soluzione migliore, sia nel formato che nelle modalità di somministrazione. Le compresse ad esempio vanno ingerite intere, ma la deglutizione potrebbe essere fastidiosa o difficoltosa in alcune situazioni, e quindi una preparazione in polvere da sciogliere in acqua o delle gocce potrebbero essere più facili da somministrare; se consigliato dal pediatra si potrebbe anche triturare la compressa. In questo caso, potrebbero essere facilmente mescolate con una quantità di cibo, in modo da assicurarsi che il bambino assuma tutto il farmaco. 

Il dosaggio dell’amoxicillina nei bambini (e della sua forma combinata all’acido clavulanico) dipende dal peso e dalla gravità dell’infezione, incluse le forme recidivanti e resistenti. La prescrizione dello specialista, nelle dosi e nella durata, va seguita attentamente perché la terapia sia efficace e nei casi di infezioni più gravi si evitino complicanze. Solitamente la somministrazione è dalle 2 alle 3 volte al giorno, a intervalli regolari (di solito ogni 8 ore per 3 volte al giorno, ogni 12 per 2 volte al giorno), possibilmente sempre alle stesse ore ( ad esempio ogni giorno alle 8 e alle 16).

Poiché è un antibiotico largamente utilizzato è utile sapere quando non dare amoxicillina ai bambini, ad esempio in presenza di:

  • allergia alla penicillina: se il bambino o la bambina ha una nota allergia alla penicillina o ad altri antibiotici, come le cefalosporine;
  • infezioni virali: nelle infezioni delle vie respiratorie, influenze, raffreddori, non si deve utilizzare l’amoxicillina, che agisce contro i batteri;
  • problemi renali o epatici: in caso di insufficienza renale o epatica grave, l’amoxicillina può accumularsi e interferire ulteriormente con le normali funzionalità di questi organi. In particolare da molti anni si sta studiando l’epatotossicità (cioè danni causati da un farmaco/sostanza alla struttura del fegato) dell’amoxicillina (sola o insieme all’acido clavulanico);
  • interazioni con altri farmaci: se il bambino o la bambina sta assumendo farmaci che possono interagire con l’amoxicillina; ad esempio anticoagulanti, farmaci usati nel trattamento di malattie reumatiche e di tumori (a base di metotrexato), farmaci usati in alcune malattie ereditarie metaboliche (a base di allopurinolo). 

Rischi dell’amoxicillina nei bambini

L’amoxicillina è un antibiotico ad ampio spettro, utilizzato frequentemente per le infezioni pediatriche, in maniera sicura. I possibili rischi dell’amoxicillina nei bambini potrebbero arrivare da patologie preesistenti, non ancora diagnosticate, da una maggiore sensibilità dell’organismo nel metabolizzare questo tipo di antibiotici. Vediamo in particolare quali sono i possibili effetti collaterali:

  • reazioni allergiche (non diagnosticate in precedenza): possono variare da eruzioni cutanee e prurito a reazioni più gravi come gonfiore, difficoltà respiratorie e anafilassi. È vitale riconoscerla in tempo perché l’anafilassi è una reazione allergica grave e potenzialmente letale, che richiede assistenza immediata. Se il bambino mostra segni di reazione allergica, interrompere immediatamente il farmaco e cercare assistenza medica;
  • disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea e mal di stomaco questi possono essere i sintomi più comuni. La diarrea persistente può portare a disidratazione, specialmente nei bambini piccoli, e può richiedere un’ulteriore valutazione medica. Somministrare il farmaco con cibo può aiutare a ridurre l’irritazione gastrica, in alcuni casi;
  • infezioni fungine: mughetto orale e candidosi vaginale soprattutto. Le infezioni fungine si presentano spesso, a causa di trattamenti antibiotici prolungati, che danneggiano la flora batterica intestinale, e richiedono una diagnosi precisa perché vanno trattate con farmaci antifungini e non con amoxicillina;
  • reazioni cutanee gravi: eruzioni cutanee severe come la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica. Queste reazioni sono rare ma gravi, precedute da febbre e simil-influenza, con la comparsa di bolle e coinvolgimento delle mucose, disidratazione, rischio di polmonite e sepsi;
  • effetti ematologici ed epatici: delle reazioni rare possono includere effetti sul sangue (come anemia o leucopenia) e sul fegato (come ittero);
  • effetti sul sistema nervoso: raramente, possono verificarsi effetti collaterali come confusione, agitazione o convulsioni. Se non transitori questi sintomi sono pericolosi e vanno monitorati, con la sospensione del trattamento. 

L’uso improprio o eccessivo di antibiotici può contribuire all’antibiotico-resistenza, ciò può rendere le infezioni future più difficili da trattare, poiché causate da ceppi batterici con caratteristiche differenti, che potrebbero richiedere antibiotici più potenti e con maggiori effetti collaterali. Questo è il rischio maggiore, conseguente l’assunzione indiscriminata di amoxicillina, nei bambini come negli adulti.
Le conseguenze dirette sono il peggioramento dei sintomi, con complicanze immediate e secondarie, e l’aggravamento del quadro di salute generale.L’assunzione inconsapevole di farmaci, in particolare di antibiotici, ha un peso soprattutto a livello di salute comunitaria, perché la diffusione di batteri resistenti comporta l’aumento di infezioni più difficili da debellare, specie nei neonati e nei bambini, più fragili e non curabili con tutti i tipi di farmaci.

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Articolo pubblicato il 20/09/2024 e aggiornato il 20/09/2024
Immagine in apertura ArtMarie / iStock

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