Streptococco bambini: sintomi, durata e come si cura

Lo streptococco è un batterio che fa spesso parte della nostra flora microbica senza causare disturbi. Molti di noi sono “portatori sani” e questo potrebbe già essere di grande conforto rispetto alle nostre paure di contagio. Impariamo a riconoscere i sintomi per ottenere una diagnosi precoce anche nei bambini.

Claudia Sciarrotta , pediatra
dottoressa controlla la bocca di un bambino

Le epidemie da streptococco tra i bambini sono sempre più frequenti e, con loro, crescono gli allarmi delle scuole e le preoccupazioni delle famiglie. Cos’è lo streptococco? Lo streptococco, e nello specifico il Pyogenes (anche detto streptococco beta-emolitico di gruppo A – SBEA) è un batterio che fa spesso parte della nostra flora microbica senza causare disturbi. Molti di noi,  secondo alcune fonti fino a 20 persone su 100, sono “portatori sani” e questo potrebbe già essere di grande conforto rispetto alle nostre paure di contagio.

Anche quando questo batterio è causa di patologia, peraltro, i quadri clinici più frequentemente associati a infezione da SBEA sono comuni e di semplice gestione. Le malattie che più spesso seguono l’infezione da streptococco sono rappresentate dalla faringotonsillite acuta (e, più raramente, dalle sue complicanze) e dalla sovrainfezione delle lesioni cutanee (come le impetigini della regione del pannolino o quadri più destruenti ma fortunatamente molto meno frequenti). 

Sono rare le “sindromi post-infettive”, ossia patologie innescate da una precedente infezione da streptococco, in cui però il batterio non è protagonista diretto del danno. 
Fatta questa breve premessa, quando si parla di infezione da streptococco ciò che crea più confusione è probabilmente la difformità di approccio ai casi sospetti o positivi. Proviamo a fare chiarezza.

Sintomi dello streptococco nei bambini

Quali sono le caratteristiche dello streptococco nei bambini? Le caratteristiche cliniche principali della condizione più comunemente associata a infezione da streptococco nei bambini, la faringite acuta streptococcica, sono due: febbre e faringodinia (dolore alla gola).

Queste hanno esordio acuto e spesso si accompagnano a ipertrofia tonsillare (le tonsille sono di volume aumentato, arrossate e spesso ricoperte di essudato/secrezioni biancastre). Conseguenza ne è la perdita di appetito, che crea molto timore nei familiari. È frequente inoltre l’ingrossamento (dolente) dei linfonodi situati sotto l’angolo della mandibola, segno di attivazione delle nostre difese nei confronti dell’agente infettante e pertanto transitorio e soggetto a regressione alla guarigione.

In alcuni casi, scatenati da una particolare tossina, la cute si può ricoprire di un esantema scarlatto. Si parlerà di “scarlattina”, condizione in cui si evidenziano anche una lingua che sembra un fragolone (prima bianco e poi rosso) e un volto che ricorda una maschera (l’arrossamento del viso risparmia l’area intorno alla bocca generando la cosiddetta maschera di Filatov).

Altri sintomi, (tosse, congiuntivite e “raffreddore”)  sono più tipicamente associati a infezioni da altri agenti (spesso virus), è quindi l’assenza della tosse in presenza degli altri sintomi descritti che ci fa pensare all’infezione da streptococco

Come da premessa, alcuni quadri che possono seguire l’infezione da streptococco nei bambini sono le cosiddette sindromi “post-infettive”. Tra le sequele post-infettive, che però non sono complicanze dirette dell’infezione (non suppurative), le più note sono: la Glomerulonefrite (GN) Post-Streptococcica e la Febbre Reumatica. La GN Post-Streptococcica è tipicamente causata dai ceppi “nefritogeni”, compare dopo 1-3 settimane da una faringite streptococcica e si caratterizza per riduzione della diuresi ed edema -gonfiore- che causano un aumento di peso. 

Per nostra fortuna la maggior parte dei bambini che sviluppano GN post streptococcica recupera una funzione renale normale. 

Passando alla Febbre Reumatica, sappiamo che si presenta anch’essa nelle settimane che seguono una faringite acuta streptococcica (in genere 14-21 giorni dopo) e che si manifesta con sintomi che coinvolgono più spesso le articolazioni e più raramente il cuore e il sistema nervoso.

Quanto dura lo streptococco nei bambini e quali sono le cause

Le cause dello streptococco nei bambini sono da ricercare nel contagio diretto di questo batterio da persona a persona attraverso saliva o secrezioni di un soggetto infetto. 

Le infezioni sintomatiche da streptococco possono essere contratte più volte, perché numerosi sono i tipi di streptococco con cui il bambino può entrare in contatto (“siero-tipi”). Una volta superata un’infezione, guarita a seconda dei casi con o senza terapia antibiotica, non deve dunque stupirci se la patologia si ripresenta. Se viene diagnosticata più di una volta, anche nella stessa stagione, una faringotonsillite streptococcica, probabilmente sono stati contratti tipi diversi.

Per quel che riguarda la durata dei sintomi dell’infezione da  streptococco nei bambini, uno studio ha mostrato che il 90% a 24h dall’inizio della terapia antibiotica  ottiene l’eliminazione dello streptococco a livello faringeo, a conferma della pratica di mantenere l’isolamento per almeno un giorno dei bambini con faringotonsillite streptococcica o scarlattina dopo che si è intrapresa la terapia. 

Come si cura lo streptococco nei bambini?

Quali sono i rimedi per lo streptococco nei bambini? Per prima cosa sarebbe opportuno attuare una corretta prevenzione. Se non siamo riusciti a prevenire il contagio, non resterà che tentare di definire o escludere la diagnosi. 

La diagnosi di infezione da streptococco nei bambini può essere posta secondo diversi approcci. In Italia le ultime indicazioni pubblicate sono state proposte dalla regione Emilia Romagna (“Dossier n. 253/2015 – Faringotonsillite in età pediatrica. Linea guida regionale). Secondo le citate Linee Guida (LG) in un bambino di età superiore ai due anni con faringodinia e sospetta faringite streptococcica è raccomandato un approccio diagnostico con test rapido (che deve essere opportunamente effettuato dal personale medico con una tecnica adeguata per un esito affidabile).  Cosa si fa sotto i due anni? Sotto i due anni è alto il rischio di falsi positivi, questi bimbi non vanno dunque sottoposti a test rapido. 

In cosa consiste il trattamento per lo streptococco nei bambini? Secondo le Linee Guida, l’utilizzo delle penicilline (e quindi nel nostro contesto dell’amoxicillina), rimane, in assenza di allergia al farmaco, di prima scelta (con una dose di 50 mg per chilo al giorno divisi in due dosi per un tempo di 6 giorni). È bene sottolineare dunque che un ritardo della terapia anche di 9 giorni dall’inizio dei sintomi non comporta aumentati rischi sia di mancata guarigione che di complicanze e che una terapia della durata maggiore di 6 giorni non presenta alcun vantaggio né in termini di efficacia sulla guarigione clinica dalla faringite, né sul rischio di sviluppo di complicanze post-infettive. 

Contestualmente all’avvio della terapia antibiotica, se indicata, o in modo esclusivo è raccomandata la somministrazione di paracetamolo o di ibuprofene con l’obiettivo di alleviare i sintomi che lo fanno soffrire.

E se nonostante un tampone positivo e una diagnosi clinica di faringite non si riscontrasse un miglioramento dopo la terapia antibiotica? Le Linee Guida ci dicono che qualora non si osservi una pronta risposta (dopo 24-48 ore) alla terapia antibiotica è probabile che siamo di fronte ad un paziente con un’infezione virale che era già portatore sano di streptococco. Concludendo, è bene sapere che a termine terapia non si eseguono test di controllo, il nostro criterio di guarigione è la risoluzione della clinica. Peraltro, come si è detto, in 9 bimbi su 10 lo streptococco viene eliminato dal faringe già 24h dopo l’inizio della terapia antibiotica.

Bibliografia

  • AA.VV., Group A Streptococcus pharyngitis and pharyngeal carriage: a meta-analysis, «PLoS Negl Trop Dis», marzo 2018.
  • AA.VV., Time to negative throat culture following initiation of antibiotics for pharyngeal group A Streptococcus: a systematic review and meta-analysis up to October 2021 to inform public health control measures, «Euro Surveill», aprile 2023.

Articolo pubblicato il 25/09/2024 e aggiornato il 25/09/2024
Immagine in apertura bymuratdeniz / iStock

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