A volte anche le mamme sentono il bisogno di una ninna nanna, di una voce che le culli e le porti lontano, sciogliendo le paure e le tensioni della vita. Allora leggono una ninna nanna ai loro figli, con voce tranquilla, respirando piano, cercando di cullarsi con la loro stessa voce, e a volte la magia delle parole, la stanchezza e il profumo di bambino riescono a portarle fino alle porte del sonno, dolcemente, senza che se ne rendano conto.
Il libro di Eleonora Bellini e Massimo Caccia è uno di quei libri capaci di fare queste magie. Quella che raccontano è una ninna nanna piena di poesia, in cui versi e parole si riempiono a vicenda, in perfetta armonia. È la storia di una pecorella che perde la strada per seguire la luce di una stella e che, dopo aver aspettato inutilmente qualcuno, affronta da sola la notte, piena di paura, cercando rifugio sopra un albero. Poi vede quattro fiammelle infuocate, occhi feroci che la guardano nel buio: sono due, sono lupi, la mamma e il suo cucciolo. Gli occhi di fiamma di mamma lupo incontrano quelli rotondi della pecorella, si guardano, si studiano, poi la lupa dice: «Ti sarò mamma, casa e sentiero, ti darò sogni di erba e trifoglio, sonno di latte, letto di figlia». La pecorella è salva, ora dorme tra zampe di lupo e guarda le stelle.
Soltanto 13 pagine per una storia che sembra il migliore augurio che si possa fare a un bambino: quello di trovare il coraggio di guardare altrove e di saper perdere la strada conosciuta, di conoscere la propria paura e la propria forza, d’incontrare gli altri e di esserne accolti, di imparare che niente è mai scontato e che dietro le apparenze, a volte, si aprono mondi nuovi e inaspettati.