La passiflora (Passiflora incarnata) è una pianta che – come l’echinacea – veniva utilizzata nei tempi antichi a scopi medicinali (in particolare dalle popolazioni delle Ande peruviane). I coloni spagnoli che si stabilirono nelle coste del Messico scoprirono che gli indigeni usavano l’infuso della pianta per “calmare i nervi”, lo usavano anche come tonico e per curare molti altri disturbi.
Deve il nome alla bellezza e alla struttura dei suoi fiori, che si pensava fossero il simbolo della passione di Cristo: la corona di spine era simbolizzata dal circolo dei filamenti, le stimmate dai cinque stami, i chiodi dai tre stigmi. Gli infusi e altri estratti più concentrati di Passiflora sono preparati proprio a partire dai fiori e dalle foglie.
Gli spagnoli portarono la passiflora in Europa nel XVI secolo e da allora viene usata per dare sollievo a vari disturbi di origine nervosa: insonnia, agitazione, ansia. Nei paesi di origine è usata anche per ridurre gli spasmi muscolari a livello dell’apparato digerente e di quello muscolare. Sembra proprio che gli estratti di passiflora migliorino la risposta del sistema nervoso agli stimoli stressanti.
Numerosi studi sull’uomo hanno dimostrato che la passiflora migliora in maniera significativa gli stati d’ansia e i suoi effetti sono simili a quelli che si ottengono con alcune benzodiazepine, farmaci di sintesi usati per trattare stati d’ansia e insonnia. Una tisana di passiflora prima di sottoporsi a un intervento chirurgico o a un esame strumentale invasivo aiuta a ridurre l’ansia, senza creare sensazione di stordimento. Questo, è stato dimostrato da un interessante studio di qualche anno fa. La passiflora riduce i sintomi dolorosi e lo stato d’ansia delle persone che devono affrontare il percorso di disintossicazione da fumo o da altre sostanze di abuso.
Com’è già noto da secoli, da sola o in combinazione con altre piante medicinali, la passiflora può essere utile nel trattamento nei disturbi del sonno assumendo un estratto di passiflora prima di andare a dormire, ci si sveglia più riposati. Nel bambino è stato condotto uno studio interessante su un disturbo molto serio, cioè la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): al termine del trattamento con passiflora, i genitori e gli insegnanti hanno riferito un miglioramento significativo dell’apprendimento e del comportamento a casa e a scuola.
Per utilizzare la passiflora in un problema così serio non si può fare da soli, ci si deve far guidare dagli specialisti che seguono il bambino. La passiflora viene spesso combinata con altri estratti di piante medicinali: melissa, camomilla e luppolo, che possono facilitare l’addormentamento del bambino e un sonno più regolare e sereno. È meglio però, in questi casi, consultare il pediatra prima di iniziare il trattamento e intervenire anche dal punto di vista educativo.
Gli estratti di passiflora, da soli o in combinazione, possono essere somministrati ai bambini con disturbi del sonno, ipereccitabilità, irrequietezza. Se il disturbo è solo notturno, il prodotto può essere somministrato la sera in un’unica dose; se invece si vuole intervenire anche sui comportamenti diurni è meglio dividere la dose consigliata in due somministrazioni, una al mattino e una alla sera. Dato che la pianta ha un effetto blando, va somministrata ripetutamente. Per osservare un risultato soddisfacente può essere necessaria anche una settimana. La somministrazione può essere protratta per uno o due mesi.