Ogni cucciolo di mammifero gioca per crescere e in questo modo istintivamente lavora alla costruzione di sé. Così il bambino impegnato in un’azione costruttiva, come possono essere i travasi montessoriani, svolge un’attività estremamente seria e merita tutela e rispetto perché possa esprimersi al meglio.
La gratificazione del bambino non è esteriore, come spesso accade per l’adulto, ma è intima, trattandosi di acquisizione di nuove abilità e competenze. Spesso questo ci rende difficile comprendere l’agire del bambino, così come è difficile accettare il tempo e le energie che egli decide di impiegare.
Offrire occasioni di esercizio di queste nuove abilità è quindi molto importante e un’ottima idea è allestire per il piccolo un’attività di travaso montessoriano.
Teniamo a mente che le varianti dei travasi sono infinite, come anche i livelli di difficoltà. I travasi possono essere svolti con l’utilizzo delle mani o con l’uso di uno strumento che può farsi sempre più sofisticato. Di seguito vediamo alcuni suggerimenti per strutturare un’attività di travaso del metodo Montessori e l’età in cui è più indicata per il piccolo o la piccola.
Ma a cosa servono i travasi Montessori? Per capirlo dobbiamo ricordare che il bambino, attraverso l’uso della mano, sviluppa la propria intelligenza, ma la mano ha bisogno di essere allenata e perfezionata per poter rispondere puntualmente alla sua volontà.
All’inizio della vita vediamo il neonato accorgersi delle proprie mani e lentamente diventare consapevole di poterle governare e dirigere, e così per tutto il suo corpo. Ma perché le mani diventino abili nel rispondere ai comandi hanno bisogno di esercizio, di allenamento e pratica. Un bimbo o una bimba che sposta sassi da un contenitore all’altro sta eseguendo un travaso, un allenamento che lo aiuta a:
La ripetizione, per noi noiosa, della medesima azione è per il piccolo sinonimo di concentrazione e costruzione di sé. Quante volte abbiamo visto un bimbo di 20 mesi infilare e sfilare le scarpe continuamente? O aprire e chiudere il rubinetto per diversi minuti consecutivi? Per il genitore è l’indicazione che il bambino si sta allenando a fare propria una nuova competenza. Il rispetto dei suoi “strani” tempi di lavoro deve essergli garantito quanto più possibile. Ripetere molte volte significa consolidare, è un vero e proprio rafforzamento sinaptico.
I travasi montessoriani sono quindi un ottimo stimolo per l’autonomia del bambino. Di seguito vediamo quindi qualche idea per strutturare un’attività di travasi montessoriani, il materiale necessario e l’età consigliata per l’attività.
Materiale: scatolone grande (capace di contenere un bimbo), contenitori di varia grandezza, contenitori forati, farina da polenta (o qualsiasi farina a grana grossa)
Età consigliata: 12-15 mesi
Svolgimento: liberà attività all’interno della scatola, dove il bambino potrà travasare la farina da un contenitore all’altro.
Materiale: vassoio grande, abbondante quantità di riso, cucchiai di varie dimensioni, ciotole di varie dimensioni e materiali (ceramica, metallo…)
Età consigliata: 15-18 mesi
Svolgimento: appoggiare il vassoio a terra su un tappetino (che funge da limite dello spazio di lavoro) oppure su un piccolo tavolino. Lasciare il bambino libero di travasare. Al posto del riso può essere usato un altro materiale simile: il mais, la pastina, l’orzo. Cambiare il materiale potrebbe anche essere un modo per ridestare l’interesse del bambino.
Materiale: lavandino di casa con due vasche, una piena e l’altra vuota
Età consigliata: 15-20 mesi
Svolgimento: dopo aver riempito una vasca d’acqua, fornire al bambino colino, bicchieri, cucchiai, ciotole, con i quali travasare l’acqua nella stessa vasca oppure farlo utilizzando entrambe le vasche del lavandino.
Materiale: due ciotole o pentolini identici, meglio se dotati di manico (ad esempio, i bricchi per scaldare il latte, cercando i più piccoli in commercio), legumi e vassoio
Età consigliata: 15-20 mesi
Svolgimento: all’interno del vassoio riporre i due bricchi, uno contenente i legumi, l’altro vuoto. Impugnando entrambi i contenitori, il bambino potrà travasare da un pentolino all’altro i legumi, sentendone anche il rumore.
Materiale: due bacinelle trasparenti, una colma d’acqua, una spugna morbida, tappetino, asciugamano (per asciugare le mani al termine dell’attività)
Età consigliata: 30-36 mesi
Svolgimento: sul tappetino accostare le due bacinelle, immergere la spugna nella bacinella colma, trasportare la spugna sulla bacinella adiacente e strizzare.
Materiale: tappetino, bacinella con acqua, pietre colorate (di una dimensione sufficientemente grande perché non possano essere ingoiate), schiumarola, scatola (meglio in plastica), asciugamano (per asciugare le mani al termine dell’attività)
Età consigliata: 30-36 mesi
Svolgimento: stendere il tappetino, appoggiare la bacinella con acqua e pietre e usare la schiumarola per depositare le pietre recuperate nella scatola vuota.
Materiale: vassoio, due ciotole identiche, pasta un po’ grossa (o palline colorate in feltro, o altri oggetti abbastanza piccoli non scivolosi), pinze da cucina che siano adatte alla mano del bambino
Età consigliata: 3 anni circa
Svolgimento: con la pinza afferrare un oggetto dalla ciotola colma e trasportarlo nella ciotola vuota.
Materiale: vassoio in plastica, ciotola contenente dell’acqua (magari con l’aggiunta di qualche goccia di colorante alimentare o acquerello), una siringa senz’ago, una ciotola vuota
Età consigliata: 24-36 mesi
Svolgimento: immergere la punta della siringa nella ciotola con acqua, tirare lo stantuffo riempiendo la siringa, poi trasportare la siringa nella ciotola vuota e spingere lo stantuffo per svuotare. Procedere fino a completamento del travaso.
Materiale: vassoio in plastica, piccolo tappetino antiscivolo per doccia con ventose. Contagocce con acqua (volendo la si può colorare con del colorante alimentare)
Età: 3 anni-3 anni e mezzo
Svolgimento: disporre l’antiscivolo capovolto, con le ventose all’insù, e con il contagocce depositare una goccia di liquido su ogni ventosa.
formatrice, pedagogista e autrice, progetta e coordina servizi per la prima infanzia e svolge corsi di formazione per insegnanti e genitori sulla pedagogia montessoriana. Autrice del libro Qui abita un bambino edito da Uppa Edizioni, cura la rubrica "Tra il dire e il fare" su Uppa.