Per diventare autonomo nella gestione di sé, il bambino ha bisogno di tempo, libertà, gradualità, ordine ed esercizio.
Maria Montessori, scienziata e attenta osservatrice del bambino, colse queste esigenze e strutturò del materiale di lavoro per l’infanzia che tenesse conto di queste caratteristiche (a tal proposito, consigliamo la lettura del nostro articolo completo sul metodo Montessori). Ogni attività custodisce uno scopo ben preciso e tali lavori possono essere raggruppati a seconda della competenza che intendono sviluppare: linguistica, motoria, manualità fine, cura personale, cura dell’ambiente, espressività sensoriale, logico-matematica.
Se si osserva un’attività così pensata, si può cogliere l’ordine delle informazioni che il materiale intende fornire; un ordine non solo concettuale, ma anche estetico, spaziale, cromatico. Questo rende l’attività attraente e interessante, mentre l’ordine concettuale favorisce l’assorbimento dell’informazione nel bambino.
Facciamo un esempio. Un materiale sensoriale come la torre rosa (vedi foto), è un materiale pensato per consentire al bambino la sperimentazione e l’acquisizione del concetto/differenza tra grande e piccolo. Di conseguenza il materiale non fornirà distrazioni da questo argomento per permettere la massima concentrazione sul concetto di grandezza. La torre rosa è tutta rosa per non confondere, per far concentrare il fanciullo sulla grandezza dei cubi.
Una torre con i cubi disegnati su tutte le facciate, e con uno dei lati cavo (per poter infilare un cubo dentro l’altro), rende molto complesso il lavoro e non favorisce la concentrazione sulle grandezze, obiettivo principe dell’attività. Il bambino, specialmente se piccolo (24-30 mesi), potrebbe rimanere spiazzato dal sovraccarico di stimolazione e allontanare il materiale considerandolo troppo complesso e caotico.
L’odine consente una rapida comprensione della lezione; la ripetizione, ovvero l’esercizio, la conquista della competenza.
I telai delle allacciature sono un materiale pensato per favorire l’autonomia nella vestizione: chiudere maglie e giacche e allacciare le scarpe. Le tipologie di allacciature proposte sul telaio possono essere le più svariate: zip, bottoni grandi, bottoni piccoli, velcro, alamari, clip, spille da balia, fiocchi di nastro, cinghie di varie dimensioni e grado di difficoltà, ganci, fibbie.
Il telaio è quadrato ed è composto da:
Ciascun telaio presenta un’unica tipologia di chiusura, per favorire l’ordine, ed è organizzato perché il bambino possa esercitarsi almeno cinque volte sulla stessa chiusura: ci saranno, quindi, cinque bottoni da chiudere, uno sotto l’altro, di uguale dimensione, materiale e colore.
Gli obiettivi di tale materiale sono diversi: l’allenamento della precisione nell’uso della mano, la coordinazione delle due mani in contemporanea, la coordinazione oculo-manuale, l’allenamento della concentrazione, la capacità di portare a termine una procedura complessa, la stimolazione dell’autonomia.
Ciascun bambino può lavorare con il materiale perseguendo uno o tutti gli scopi appena descritti, ed è quindi molto importante considerare il livello di sviluppo del bambino e la sua fonte di interesse per poter comprendere al meglio quale sia l’intento che lo muove verso tale attività.
I telai andrebbero appesi, ad esempio al muro, ed essere facilmente recuperabili dal bambino. Così, nel momento in cui provasse il desiderio di esercitarsi su una chiusura, potrebbe scegliere il telaio, posarlo a terra o sul tavolo e lavorarci per tutto il tempo che desidera.
Perché i cubi morbidi delle allacciature, facilmente reperibili nei negozi di giocattoli, non sono preferibili? Perché generano molta confusione. Sono pieni di colori e non offrono la possibilità di ripetere più volte il medesimo movimento, in quanto, solitamente, presentano una singola chiusura su ciascun lato del cubo. Inoltre la superficie sulla quale si può lavorare è molto limitata e la struttura poco stabile.
È sempre preferibile scegliere la semplicità, l’ordine e la bellezza, perché sono caratteristiche che attraggono il bambino e lo rassicurano. Un materiale attraente richiama e favorisce la concentrazione ed è solo in uno stato di concentrazione autentica che può nascere l’apprendimento, unica via per lo sviluppo del bambino.
Alcune immagini sono tratte da: www.howwemontessori.com con l’autorizzazione dell’autore
formatrice, pedagogista e autrice, progetta e coordina servizi per la prima infanzia e svolge corsi di formazione per insegnanti e genitori sulla pedagogia montessoriana. Autrice del libro Qui abita un bambino edito da Uppa Edizioni, cura la rubrica "Tra il dire e il fare" su Uppa.