L’acido folico, o vitamina B9, fa parte di quelle vitamine che si sciolgono in acqua (idrosolubili) particolarmente importanti per il nostro organismo e ancor più, come vedremo nel corso di questo articolo, per le donne prima e durante la gestazione. L’acido folico può essere assunto con gli alimenti, ma la dieta non è in grado di garantire l’assunzione della dose raccomandata nel corso di una gravidanza. Ma andiamo per gradi…
L’acido folico, a cosa serve esattamente? È dimostrato che l’assunzione di questa vitamina nel periodo periconcezionale, ovvero da qualche mese prima della gravidanza fino al terzo mese dopo il concepimento, riduce il rischio di nascita di bambini con difetti del tubo neurale. Vediamo allora quando assumere l’acido folico in gravidanza e quali sono i dosaggi raccomandati.
Cos’è l’acido folico? È una molecola sintetica che troviamo anche negli integratori o negli alimenti cosiddetti “fortificati”. Questa vitamina del gruppo B, nella sua forma naturale presente negli alimenti, prende invece il nome di “folato”.
Cosa fa l’acido folico? Il nostro corpo lo utilizza per produrre nuove cellule: in particolar modo è essenziale, insieme alla vitamina B12, per la formazione dell’emoglobina e molto importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione, come i tessuti embrionali. Ecco spiegato perché l’acido folico in gravidanza è importante: previene alcune malformazioni congenite, in particolar modo quelle a carico del tubo neurale, come la spina bifida e l’anencefalia.
La carenza di acido folico nell’adulto determina la produzione di globuli rossi più grandi del normale e malfunzionanti e il rischio di sviluppare anemia. I segni da carenza di acido folico si manifestano con i sintomi tipici dell’anemia, quali pallore di cute e mucose, irritabilità, affaticamento e tachicardia.
Una dieta equilibrata fornisce nella maggior parte delle persone la quantità giusta di vitamina B9, che viene immagazzinata giornalmente in piccole quantità. Le cause di acido folico basso sono riconducibili a:
Vediamo ora quali sono le raccomandazioni sulla frequenza di assunzione dell’acido folico. Quando prenderlo? Poiché la chiusura del tubo neurale avviene nel primo mese di gestazione, per essere efficace l’assunzione di acido folico deve iniziare prima della gravidanza, e poi per tutto il primo trimestre della stessa; dato che una buona percentuale di gestazioni non viene pianificata, si potrebbe prendere per tutta l’età fertile, o comunque a partire da quando si sceglie di provare ad avere una gravidanza.
Il dosaggio di acido folico consigliato in gravidanza è di 0,4 mg al giorno per le donne che non hanno avuto un precedente figlio con difetti del tubo neurale (in caso contrario è consigliato un dosaggio giornaliero di 5 mg).
Come prendere l’acido folico? Si consiglia l’assunzione una volta al giorno, preferibilmente dopo il pasto. E quali integratori di acido folico prendere? Questa vitamina può essere assunta da sola. È importante ricordare che in Italia l’acido folico è inserito nell’elenco di farmaci a rimborsabilità totale (classe A). È dunque sufficiente la prescrizione da parte del medico curante per acquistare questo integratore pagando solo il ticket previsto dalla propria Regione. Il costo giornaliero in Italia dei preparati contenenti 0,4 mg di acido folico è comunque molto basso (circa 10 centesimi di euro al giorno): dunque una piccola spesa che può fare una grande differenza!
Poiché è stato stimato che solo un terzo delle donne assume questa vitamina prima della gravidanza, a partire dal 1998, in molti Paesi del mondo – ad oggi circa 86 – è stata introdotta la fortificazione con acido folico delle farine di cereali. Con alimento fortificato si intende un alimento che è stato addizionato di uno o più micronutrienti, come vitamine e minerali, per migliorare la qualità nutrizionale e aumentare i livelli di assunzione nella popolazione. In Paesi come gli Stati Uniti, il Cile e il Canada, dove è stata introdotta la fortificazione degli alimenti con acido folico (come cereali, snack, fette biscottate, pasta e biscotti), si è registrata una riduzione fino al 35% delle anomalie del tubo neurale.
Ci sono alcuni alimenti che contengono naturalmente alti livelli di questa vitamina. Tra i cibi con più acido folico, o per meglio dire con più folati, troviamo:
L’acido folico ha controindicazioni? La risposta è no, purché vengano rispettate le dosi consigliate. Un eccesso di vitamine (complessi multivitaminici uniti a un alto consumo di cibi fortificati) potrebbe infatti favorire lo sviluppo di cellule pre-cancerose. I dati attualmente sono limitati, ma si raccomanda di attenersi alle dosi indicate dai professionisti della salute, evitando come sempre il fai-da-te. In caso di eccesso di acido folico, l’eccedenza verrà eliminata con le urine.
Tra gli effetti collaterali correlati all’acido folico assunto per via orale, seppur rari, vi sono:
Le persone allergiche potrebbero inoltre avere una reazione agli integratori e mostrare sintomi quali eruzione cutanea, prurito, arrossamento e respirazione difficoltosa.
Lavora come ostetrica negli ospedali bolognesi dal 2018 e conduce corsi di accompagnamento alla nascita. Dal 2020 è professoressa a contratto presso l’Università di Bologna, per il corso di Laurea in Ostetricia. Ha elaborato e coordinato un progetto, in collaborazione con l’Università di Bologna, di protezione e promozione dell’allattamento al seno, sostenendo a domicilio le mamme con difficoltà nell’avvio dell’allattamento.