L’adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni per i ragazzi, e questo lo sanno tutti. Ma di solito non si tiene abbastanza conto del fatto che l’adolescenza dei figli esige grandi trasformazioni anche del Sé dei genitori. È questo il principale motivo per cui si tratta quasi sempre del periodo più difficile per i genitori. Ed è normale che sia così.
L’adolescenza è un processo attraverso il quale il ragazzo e la ragazza vanno maturando la propria identità di giovani adulti, sessuati ed emancipati. Per l’adolescente è necessario uscir fuori dal mondo infantile, nel quale i genitori erano il principale, se non l’unico, modello cui riferirsi. Per arrivare a questo è necessario togliere i genitori dall’idealizzazione in cui erano stati messi. Devono, in questo processo ruvido e discontinuo, cogliere e sottolineare ogni mancanza dei genitori, ogni loro contraddizione, ogni loro difetto, ogni errore.
E quanto più i genitori erano stati precedentemente idealizzati, tanto più grande sarà per gli adolescenti il dolore e lo scandalo di accorgersi che essi non sono affatto ideali. Non si tratta mai di processi lineari, semplici e fluidi: procediamo sempre per crisi, per tentativi, per slanci in avanti e ritorni indietro, in modi disarmonici, contraddittori e bruschi. Non è possibile crescere armonicamente in modo uniforme: l’armonia è il risultato di una serie innumerevole di microequilibri, che possono essere conquistati solo attraverso innumerevoli squilibri. Squilibri che hanno una mira eccezionale nel cogliere ogni difetto dei genitori, ogni ingiustizia o insensatezza da essi compiuta.
Le loro critiche, sistematiche, puntuali, impietose, spesso feroci, sono prima di tutto la protesta di ragazzi che si sentono delusi da quelli che erano stati i loro dèi. E lo sbigottimento dei genitori non è che la delusione di sentirsi attaccati da coloro che erano stati i loro adoratori, e che ora minacciano ogni loro sicurezza, a partire dal senso del loro valore. Non è facile reggere questo grande mutamento relazionale. La “caduta degli dèi” è traumatica anche per gli dèi stessi.
Di solito, quando i figli sono adolescenti, i genitori hanno un’età in cui si aspettano di cominciare a raccogliere quello che hanno seminato sul piano delle realizzazioni di sé stessi, nei vari ambiti: professionale, economico, culturale, amoroso, relazionale e sociale. Hanno bisogno di ricevere riconoscimenti della loro riuscita e del loro valore.
In effetti, sono in un periodo di particolare fragilità sul piano del loro senso di sé, che, se non riceve gli adeguati apprezzamenti, può vacillare o addirittura crollare. Ed ecco, invece, che essi, quasi all’improvviso, diventano sistematico bersaglio di bordate critiche da parte dei figli, quasi sempre giuste, quasi sempre centrate, anche se quasi sempre enfatizzate ed eccessivamente severe, come se non ne avessero azzeccata una giusta nell’intera vita.
Allora, se è vero che un adolescente normale che sta vivendo il proprio normale processo di crescita è una persona in crisi, è ugualmente vero che è normale che anche i suoi genitori siano in crisi. Se i genitori sono preparati a queste evenienze, è più probabile che reggano le onde d’urto interne ed esterne, e che non vengano meno ai loro compiti di genitori, assolutamente indispensabili in questo periodo. È necessario, infatti, che essi continuino a esserci, senza fuggire, senza annullare il loro ruolo con atteggiamenti seduttivi o di sottomissione acritica, senza mettersi a giocare coi propri figli a chi fa più l’adolescente, senza soccombere all’invidia.
Fra tutti, il periodo dell’adolescenza dei figli è il più difficile per i genitori. Quando le cose vanno bene, però, è un’occasione di grande maturazione e arricchimento, sia personale sia di coppia. Continuare a esserci: è questa la cosa più importante che i genitori hanno da fare, nel rapporto coi figli, durante l’adolescenza. Non rinunciare alle proprie funzioni di genitori, per quanto ingrate possano essere. Non devono fuggire, né annullare il proprio ruolo con atteggiamenti conniventi, seduttivi o negligenti.
Raccomandiamo un libro, chiaro, divulgativo ma rigoroso: Gustavo Pietropolli Charmet, I nuovi adolescenti. Padri e madri di fronte a una sfida, Raffaello Cortina 2000, pp. 298.