L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sulla salute dei bambini e degli adulti.
Il latte è il primo alimento che il neonato assume alla nascita e che sarà sufficiente a fornirgli tutti i nutrienti specifici per la sua crescita fino al sesto mese di vita. Successivamente, con l’avvio dell’alimentazione complementare a richiesta, come più propriamente viene definito l’autosvezzamento, il bambino viene a contatto con gli alimenti che trova a tavola, per cui è importante che i genitori abbiano dei comportamenti alimentari salutari e rispettino le regole di una buona nutrizione, evitando cibi dannosi e dando preferenza ad alimenti non processati e a filiera corta.
Ecco quindi che l’educazione alimentare dei bambini passa attraverso l’imitazione delle abitudini alimentari dei genitori; stare a tavola con gli adulti comporta anche un coinvolgimento relazionale ed è un’occasione per educare e per confrontarsi.
Esistono molti modi per trasformare gli alimenti che acquistiamo in appetitosi piatti da condividere in famiglia: di ricette ne esistono tantissime e quelle delle tradizioni locali andrebbero custodite e tramandate alle future generazioni.
Una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere e il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse come l’obesità infantile.
L'autosvezzamento è un momento di crescita importante che permette di accompagnare il tuo bambino nella scoperta dei cibi solidi e un'alimentazione sana e varia
Quando si deve scegliere la formula artificiale per il neonato sono tantissimi i dubbi e le domande che sorgono. Scopriamo di più su dosi, quantità e valori nutrizionali della formula artificiale.
La dieta vegetariana e anche quella vegana possono essere ben pianificate quanto quella onnivora, ovvero consentire all’organismo di ottenere tutti i nutrienti di cui ha bisogno fin dalla più tenera età, con le dovute accortezze.
La neofobia nei bambini è un comportamento definito dai ricercatori come naturale perché fa parte del processo evolutivo. Questa selettività alimentare è diventata controproducente in quanto riduce la possibilità di avere una dieta sana e diversificata, ma con alcune semplici strategie si può combattere.
La selettività alimentare nei bambini può essere influenzata da una serie di fattori complessi, che vanno oltre la semplice preferenza individuale per certi gusti o sapori. La relazione con il cibo, infatti, è influenzata da una serie di interazioni tra fattori fisiologici, ambientali e psicologici che possono variare anche notevolmente da un individuo all’altro
L’alimentazione durante l’allattamento dovrebbe prevedere l’introduzione di tutti i nutrienti essenziali previsti in questa fase: non solo macronutrienti come carboidrati, proteine e grassi, ma anche micronutrienti come ferro, calcio, vitamina D, zinco e omega 3
È un riflesso istintivo e fisiologico, consiste in un movimento del tutto involontario che il neonato effettua quando uno stimolo esterno raggiunge l’interno della sua bocca. In particolare, il piccolo tende a spingere via con la lingua qualsiasi corpo estraneo introdotto nel cavo orale
Nel momento in cui i bambini mostrano interesse per i nuovi cibi e sapori, è importante proporre loro più gusti possibili, anche quelli amari di alcune verdure, perché più gusti offriamo, più mangeranno in modo vario negli anni a venire
Si può iniziare l’alimentazione complementare introducendo qualsiasi alimento salutare, non esistono tabelle rigide da seguire. Occorre solo fare attenzione a qualche raccomandazione
Sull’avvio dello svezzamento dei prematuri, i consigli dei pediatri possono essere discordanti. Le indicazioni per i bambini nati a termine suggeriscono di iniziare a proporre cibi diversi dal latte intorno al sesto mese di vita, ma per chi è nato prima è meglio tenere in considerazione l’età corretta o l’età anagrafica? Più che mai il riferimento all’età tende a essere del tutto relativo
Da come scegliere il miglior seggiolone a quando e come proporlo al bambino o alla bambina. Facciamo chiarezza su come si seleziona un seggiolone, quando è possibile metterci il piccolo e perché una sedia evolutiva può essere un ottimo investimento
Non esiste un criterio oggettivo, né tanto meno ufficiale, per determinare quale sia il miglior latte artificiale per un neonato. È però importante conoscere a fondo le caratteristiche di questi prodotti e le differenze con il latte materno, al fine di compiere la scelta migliore per il bambino
È importante continuare a rispondere in modo attivo, con l’allattamento, alle richieste del bambino, come si è fatto fino a quel momento. L'interpretazione appropriata dei segnali di fame e sazietà e la risposta adeguata da parte dell’adulto, aiutano infatti il piccolo ad autoregolare l'assunzione di alimenti, ed è un modo per garantirgli cibo a sufficienza, senza alimentarlo in eccesso
Per organizzare i pasti bisogna innanzitutto imparare a gestire una dieta sana per tutta la famiglia partendo dagli adulti. Solo in questo modo i piccoli acquisiranno man mano, per imitazione, le stesse abitudini alimentari
Sempre più spesso capita di sentir parlare di “collane per l’allattamento”, strumenti che potrebbero risultare d’aiuto per la nutrizione del bambino o della bambina. Ma le cose stanno davvero così?
Il divieto di far mangiare funghi ai bambini al di sotto dei 12 anni il più delle volte è giustificato con l’incapacità dei bambini di digerire alcune sostanze presenti in questo alimento. Ma le cose stanno davvero così?
È proprio durante l’infanzia che si gettano le basi per la salute adulta; anzi, in realtà anche prima di nascere, quando l’organismo si sta formando all’interno dell’utero e si “accendono” o si “spengono” geni che portano verso la salute o la malattia. L’alimentazione sana, fin dall’infanzia, è uno dei pilastri in questo senso
Per convincere i bambini a mangiare qualcosa che non vogliono, oppure a terminare quanto hanno lasciato nel piatto, i genitori ricorrono a diversi espedienti, una strategia che diversi studi hanno dimostrato essere inefficace nel lungo periodo
È importante capire da cosa nasce il dubbio sulla quantità del latte materno prodotto. Il benessere di un neonato deve essere valutato secondo diversi parametri che non riguardano soltanto il suo peso
Diversi studi hanno dimostrato come l'autosvezzamento non comporti alcun problema nutrizionale; e non solo: presenta grossi vantaggi per quel che riguarda il rapporto del bambino col cibo e anche il rapporto dei genitori col bambino
Nelle prime fasi dell’allattamento il dolore al capezzolo e la sensazione di bruciore sono i problemi più riscontrati dalle neomamme, ma non ci si deve preoccupare, perché nei giorni successivi al parto è normale avere la pelle più sensibile per la suzione del neonato