Una dieta varia ed equilibrata è importante in ogni momento della vita ma lo diventa ancora di più in gravidanza. Questo periodo infatti più diventare un’occasione di cambiamento per migliorare, nel caso ce ne fosse bisogno, l’alimentazione non solo della donna ma di tutti gli altri membri della famiglia. In questo articolo capiremo cosa mangiare e cosa evitare di mangiare in gravidanza, quali cibi è meglio prediligere e quali no.
È ampiamente riconosciuto che un’alimentazione sana in gravidanza e uno stile di vita salutare riducono le complicanze materne sia durante la gestazione sia durante il parto, ma quello che forse si conosce meno, e che molti studi epigenetici stanno dimostrando, è che questi due fattori sono importanti anche per il nascituro. Durante la vita intrauterina infatti si pongono le basi per la salute futura del bambino, fino alla vita adulta. L’alimentazione durante la gravidanza influisce anche su molte malattie croniche come il diabete, l’ipertensione e malattie cardiovascolari. Queste problematiche, infatti, sembrerebbero fortemente associate a una non corretta nutrizione già durante la vita nella pancia della mamma.
Una donna in gravidanza non deve “mangiare per due”, come dicevano e forse dicono ancora alcune nonne, ma piuttosto due volte meglio! Una dieta varia ed equilibrata è ricca di nutrienti importanti per la salute presente e futura della madre e del bambino. Le indicazioni su cosa mangiare in gravidanza per un’alimentazione sana sono in realtà molto simili a quelle per le donne non gravide, con poche eccezioni dovute al fatto che le necessità caloriche lievemente maggiori della donna in attesa sono facilmente raggiungibili con piccoli e sani snack (frutta secca, frutta, un pacchetto di crackers eccetera).
Come mangiare in gravidanza quindi? La raccomandazione principale è una dieta basata sui principi della Dieta Mediterranea che include:
È importante la ripartizione corretta dei pasti per non fare lunghi digiuni o pranzi molto veloci e cene troppo abbondanti di difficile digestione. Si consiglia quindi di fare i tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini, uno a metà mattinata e l’altro a metà del pomeriggio.
«Va bene se mangio del pesce in gravidanza? O comunque, cosa bisogna mangiare? Cosa fa bene?», mi chiede Elena preoccupata durante una visita, perché ha sentito dire che nel suo stato deve essere molto attenta all’alimentazione.
Per rispondere alle sue e alle tante domande sull’argomento, ecco un elenco dei cibi da mangiare in gravidanza per restare in forma e permettere al nascituro una crescita ottimale:
Questo tipo di alimentazione porterà benefici anche al resto della famiglia e la stessa alimentazione si potrà offrire al bambino che nascerà, una volta che inizierà ad assaggiare i cibi solidi!
Sull’argomento cosa non mangiare in gravidanza (fin dai primi mesi) per ridurre il rischio di Toxoplasmosi, Listeriosi o Salmonellosi, ovvero infezioni veicolate dagli alimenti che possono provocare aborti spontanei e danni alla salute del feto, la raccomandazione è di evitare alcuni alimenti specifici. Questo tipo di precauzioni sono da adottare per tutta la gestazione perché il rischio di contrarre queste malattie è uguale in ogni trimestre.
Inoltre, è bene utilizzare guanti di gomma quando si fa giardinaggio e, nel caso si abbia un gatto che non sta sempre in casa, evitare il contatto con le feci e far pulire la lettiera agli altri familiari.
In gravidanza è fisiologico aumentare di peso perché il corpo della donna dovrà far fronte alle richieste per la crescita della placenta e del feto e per le riserve utili per l’allattamento dopo il parto. Quindi non è raccomandato dimagrire in gravidanza.
L’incremento ponderale auspicabile non è uguale per tutte ma varia in base all’Indice di Massa Corporea pregravidico ed è pari a 12,5-18 kg per le donne sottopeso, tra 11,5 e 16 kg per le donne normopeso, tra 7,0 e 11 kg nelle donne sovrappeso e tra 5 e 9 kg nelle donne obese.
Per contenere l’aumento eccessivo di peso corporeo e restare nei range indicati, molti studi consigliano nella dieta in gravidanza di:
Inoltre è importante mantenere sempre uno stile di vita attivo: camminare, passeggiare, portare a spasso il cane eccetera, preferibilmente all’aria aperta, in modo da permettere un’adeguata sintesi di vitamina D per almeno 150 minuti al settimana.
Non esiste una dieta che vada bene per tutte le gestanti: ogni donna è a sé. Di certo, è fortemente sconsigliato affidarsi a metodi “ fai da te” o a diete improvvisate, trovate magari sul web o iperproteiche. È invece corretto chiedersi: «Qual è la giusta dieta per me?», ovvero cosa mangiare per non ingrassare troppo, ed eventualmente, se necessario, farsi seguire da un professionista (dietista, dietologo o nutrizionista).
Nella maggioranza delle donne il diabete gestazionale viene controllato da modifiche della dieta e dall’attività fisica, quindi se è stato diagnosticato, o se è stata diagnosticata anche solo una glicemia alta in gravidanza, si consiglia di seguire le indicazioni del paragrafo “Cosa mangiare in gravidanza per non ingrassare”.
Capita spesso che una donna nelle prime settimane di gravidanza abbia nausea e/o vomito, disturbi molto fastidiosi ma che solitamente passano entro le 16-20 settimane di gestazione.
Per la nausea in gravidanza più essere d’aiuto fare ricorso allo zenzero, fresco o candito o anche fatto bollire in acqua e bevuto caldo o freddo, a secondo dei gusti, e fare pasti piccoli e frequenti con qualche mandorla o altra frutta secca, oppure con un pacchetto di crackers o altri carboidrati poco conditi.
Il reflusso in gravidanza è un disturbo comune e modificare l’alimentazione può ridurre i sintomi. È importante eliminare il caffè ma anche tè, bevande a base di cola ed energy drink che contengono caffeina. Può ridurre il reflusso eliminare i cibi piccanti dalla dieta e ridurre i cibi ad alto contenuto di grassi. Fare attenzione inoltre a tenere una posizione eretta dopo i pasti e leggermente sollevata durante il sonno.
Nutrizionista e dietista clinica presso l’Ospedale materno infantile IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste, svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione riguardante in particolare l’alimentazione e la prevenzione dell’obesità infantile. È referente regionale di due progetti di sorveglianza nazionale sul monitoraggio del sovrappeso e dell’obesità di bambini e adolescenti (OKkio alla Salute e HBSC) e autrice del libro “Io mangio come voi” (Terre di mezzo, 2014).