L’autosvezzamento (tecnicamente “alimentazione complementare a richiesta”) consiste nel rimettere il bambino al centro dello svezzamento, affidandosi alla sua capacità innata di autoregolazione e fidandosi delle sue competenze. È inoltre un’occasione per migliorare la dieta, e quindi la salute, di tutta la famiglia.
Lo stile alimentare dei genitori influenzerà quello del proprio bambino, per cui è rilevante fare scelte salutari nel momento dell’acquisto dei cibi; ad esempio prediligendo gli alimenti a filiera corta, dando preferenza ai vegetali piuttosto che ai derivati animali, proponendo al bambino numerose porzioni al giorno di frutta e verdura di stagione, e limitando l’assunzione di zuccheri semplici.
È dimostrato che le esperienze alimentari precoci hanno un ruolo centrale nella varietà della dieta dei bambini più grandi, per cui esporre i bambini dal sesto mese di vita in poi a tutta la varietà dei sapori contribuirà a un’alimentazione più varia e più sana.
Per saperne di più scarica il nostro speciale a cura del pediatra Lucio Piermarini.
L'autosvezzamento è un momento di crescita importante che permette di accompagnare il tuo bambino nella scoperta dei cibi solidi e un'alimentazione sana e varia
È un riflesso istintivo e fisiologico, consiste in un movimento del tutto involontario che il neonato effettua quando uno stimolo esterno raggiunge l’interno della sua bocca. In particolare, il piccolo tende a spingere via con la lingua qualsiasi corpo estraneo introdotto nel cavo orale
Nel momento in cui i bambini mostrano interesse per i nuovi cibi e sapori, è importante proporre loro più gusti possibili, anche quelli amari di alcune verdure, perché più gusti offriamo, più mangeranno in modo vario negli anni a venire
Si può iniziare l’alimentazione complementare introducendo qualsiasi alimento salutare, non esistono tabelle rigide da seguire. Occorre solo fare attenzione a qualche raccomandazione
Sull’avvio dello svezzamento dei prematuri, i consigli dei pediatri possono essere discordanti. Le indicazioni per i bambini nati a termine suggeriscono di iniziare a proporre cibi diversi dal latte intorno al sesto mese di vita, ma per chi è nato prima è meglio tenere in considerazione l’età corretta o l’età anagrafica? Più che mai il riferimento all’età tende a essere del tutto relativo
È importante continuare a rispondere in modo attivo, con l’allattamento, alle richieste del bambino, come si è fatto fino a quel momento. L'interpretazione appropriata dei segnali di fame e sazietà e la risposta adeguata da parte dell’adulto, aiutano infatti il piccolo ad autoregolare l'assunzione di alimenti, ed è un modo per garantirgli cibo a sufficienza, senza alimentarlo in eccesso
Per organizzare i pasti bisogna innanzitutto imparare a gestire una dieta sana per tutta la famiglia partendo dagli adulti. Solo in questo modo i piccoli acquisiranno man mano, per imitazione, le stesse abitudini alimentari
Diversi studi hanno dimostrato come l'autosvezzamento non comporti alcun problema nutrizionale; e non solo: presenta grossi vantaggi per quel che riguarda il rapporto del bambino col cibo e anche il rapporto dei genitori col bambino
Dal punto di vista nutrizionale, i legumi si trovano a metà strada tra alimenti proteici e alimenti ricchi in carboidrati. Per ottenere una quota di carboidrati sufficiente a soddisfare le esigenze di un pasto e tutti gli aminoacidi essenziali, basterà abbinarli a un cereale
È bene sapere che i bambini sono geneticamente predisposti a preferire gli alimenti di sapore dolce, salato e umami (il gusto del glutammato), mentre sono invece portati a diffidare del sapore amaro, che si trova principalmente spesso nelle verdure, e del sapore acido di alcuni frutti
Secondo l’American Academy of Nutrition and Dietetics e altre società scientifiche del settore, la scelta dello svezzamento vegetariano è una scelta sicura per i bambini, purché la dieta sia ben pianificata e venga integrata la vitamina B12
Seguire una modalità di svezzamento naturale, anche chiamato autosvezzamento, significa evitare ansia ai genitori, nel caso in cui il bambino non voglia mangiare. Rispettare il bambino significa infatti attendere e non forzarlo, creando piuttosto un ambiente favorevole per il suo sviluppo sereno e autonomo
La letteratura scientifica afferma che la scelta di un regime alimentare vegano è possibile a ogni età della vita, dal bambino durante lo svezzamento all’atleta agonista, fino all’anziano, incluse le fasi della gravidanza e dall’allattamento, purché sia ben pianificata
Dal punto di vista nutrizionale il brodo vegetale non contiene molte sostanze nutritive, per cui può essere usato per la preparazione di pappe, ma non è assolutamente indispensabile per l’avvio allo svezzamento
Prima di capire quali sono i tagli sicuri per lo svezzamento occorre prestare attenzione in particolare ad alcune caratteristiche del cibo, ovvero consistenza, forma e scivolosità
Le raccomandazioni dell’OMS sullo svezzamento non comprendono tabelle, schemi o orari da seguire, ma di allattare in modo esclusivo al seno fino a 6 mesi e di cominciare poi gradualmente a offrire del cibo complementare mantenendo comunque l’allattamento anche fino ai 2 anni e oltre
Quella dello svezzamento è una tappa complicata ma destinata ad andare bene in ogni caso. Ecco per voi alcune ricette veloci e sane
In passato si credeva che lo svezzamento dovesse cominciare in un momento preciso e consistesse nel passaggio immediato all’alimentazione solida. Ma le cose non stanno così, si tratta di un processo graduale e più o meno lungo in cui a dettare i tempi è il bambino
Favorire l’autosvezzamento attraverso una corretta educazione alimentare e trasmettendo tranquillità al bambino fa parte di quel processo necessario in cui i genitori sostengono il proprio figlio nella lenta conquista della fiducia nel mondo
Omogeneizzati e altri baby food vengono proposti sul mercato come alternativa all’autosvezzamento. Ma una dieta sana accompagnata dal latte materno è la scelta migliore per soddisfare le esigenze energetiche e nutrizionali del bambino e per educarlo a un’alimentazione sana
Non esistono evidenze scientifiche a supporto dell’idea che il baby food sia migliore di una sana dieta mediterranea. La strada migliore è la tutela dell’ambiente e del cibo di tutti: meno inquinanti e meno esposizione del feto in gravidanza e del neonato allattato al seno