Dovresti fare un’assicurazione sulla vita se hai dei bambini?

Uno strumento utile per proteggersi dagli imprevisti, soprattutto se hai un mutuo

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Lorenzo Calia , CEO di Uppa

Questo articolo è sponsorizzato da Turtleneck. Qui trovi una spiegazione più esaustiva.

Essere genitori, per definizione, vuol dire assumersi una grandissima responsabilità sia sul piano educativo che su quello materiale ed economico. In Italia, circa una famiglia su quattro è in qualche modo indebitata e l’importo complessivo dei mutui sulla prima casa, a fine Marzo 2024 superava i 400 miliardi di Euro.

Ma quante di queste famiglie ha un “piano di emergenza” per affrontare il proprio debito in caso di decesso di uno dei due genitori? E che dire delle famiglie composte da un solo genitore oppure monoreddito? I dati ci dicono che gli Italiani sono un popolo sottoassicurato e in generale con un basso livello di alfabetizzazione finanziaria.

Che fare allora? La risposta più semplice è quella di stipulare un’assicurazione sulla vita, ovvero un polizza che in caso di morte del contraente comporti l’erogazione di una somma che copra, ad esempio, l’importo del debito che grava sulla famiglia.

Tra tutti i prodotti assicurativi presenti sul mercato (fate le vostre ricerche!), a noi è piaciuta molto l’offerta di Turtleneck, una soluzione innovativa e “fuori dal coro”, con dei principi etici forti alla base: Turtleneck ha provato a mettere la scienza e in particolare la matematica al servizio delle persone creando un prodotto assicurativo economico e efficiente e soprattutto trasparente.

In generale le assicurazioni hanno un conflitto in interesse rispetto al risarcimento dei propri assicurati: se una compagnia assicurativa riesce a negare un risarcimento, quel denaro diventa profitto per la compagnia stessa. A Turtleneck hanno trovato un modo per superare questa condizione.

Elias, il loro CEO, è un matematico e ci ha spiegato come funziona: “partendo da statistiche e dati storici sulle probabilità dei diversi rischi assicurati, il nostro algoritmo calcola il costo “del rischio”, a cui aggiungiamo 30 Euro, ovvero il costo annuale che sosteniamo ogni anno per i nostri stipendi e gli altri costi aziendali. A fine anno facciamo i conti, e se “avanza del denaro” come quasi sempre accade, lo restituiamo per intero agli utenti di Turtleneck. Non abbiamo quindi nessun interesse a negare un risarcimento quando è dovuto, perché quel denaro non ce lo mettiamo in tasca noi, ma viene versato automaticamente ai nostri clienti. Di fatto abbiamo creato una versione completamente digitale di una società di mutuo soccorso, dove i partecipanti si prendono cura l’uno dell’altro”.

Attraverso il loro calcolatore online si possono fare delle ipotesi in pochi minuti, ecco qualche esempio:

  • un uomo nato nel 1984 che stipula una polizza del valore di 200.000 Euro pagherebbe 9,40 Euro al mese;
  • per una donna di 33 anni che volesse una copertura di 150.000 Euro il premio scende a 5,50 Euro al mese.

Questi calcoli sono delle stime che riguardano utenti non fumatori e in buone condizioni di salute. Inoltre, come tutte le polizze vita, il premio di Turtleneck è detraibile fiscalmente. Per saperne di più visitate il loro sito dove trovate anche una sezione di FAQ. Un ultima precisazione: come per tutte le assicurazioni vita, i premi salgono progressivamente con l’età dell’assicurato. Se volete una proiezioni dei costi potete scrivere al servizio clienti, sono molto cortesi e rispondono velocemente. 
Prima di sottoscrivere qualsiasi polizza, in ogni caso, esplorate le varie offerte presenti sul mercato e fate le vostre ricerche studiano attentamente le condizioni contrattuali. Un ultimo riferimento se volete approfondire: ascoltate questa puntata di The Bull, un podcast di finanza personale ormai diventato cult, potrebbe chiarire molti dubbi su questo e su molti altri temi che riguardano la gestione del denaro in famiglia.

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Lorenzo Calia

Ha girato il mondo a piedi, in bici e sul pedalò, fino a quando ha scoperto l’editoria e il marketing: dopo aver ricoperto i ruoli di redattore prima e di responsabile marketing poi, è diventato CEO di Uppa nel 2017.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 18/09/2024 e aggiornato il 19/11/2024
Immagine in apertura Pekic/ iStock

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