Il Premio Andersen 2017 va al psicopedagogista e vignettista italiano Francesco Tonucci (noto come Frato), creatore del progetto “La città dei bambini”. Dal 1982 questa prestigiosa manifestazione seleziona le migliori opere per l’infanzia, con una particolare attenzione alle produzioni più innovative e originali. Francesco Tonucci omaggiò Uppa di un suo contributo pubblicato sul numero 4/2011 della nostra rivista, che qui, oggi, vi riproponiamo.
Nel 1970 andavano a scuola a piedi e da soli l’80% dei bambini inglesi dai 6 agli 11 anni, nel 1990 solo il 10%. Da recenti ricerche del CNR risulta che in Italia va a scuola a piedi senza essere accompagnato il 12% dei bambini di scuola elementare, mentre il 70% viene accompagnato in macchina.
Le percentuali di autonomia dei bambini calano all’8% al Nord e crescono al 30% al Sud; sono più basse quando i genitori hanno un titolo di studio più alto. Altre ricerche italiane ci dicono che solo il 50% dei ragazzi di scuola media va a scuola senza l’accompagnamento adulto.
Questa situazione dà luogo a derive assurde: i nostri ragazzi ricevono il motorino senza mai aver sperimentato la libertà e la responsabilità di spostarsi senza il controllo degli adulti. I bambini vivono la loro giornata fra scuola, casa, corsi pomeridiani e TV; sono sempre assistiti e vigilati da adulti, sia a scuola che nelle attività pomeridiane. È diventato per loro impossibile vivere esperienze di scoperta, esplorazione e avventura: è quindi per loro impossibile una vera esperienza di gioco.
L’adulto che accompagna il bambino nelle varie tappe della sua giornata non può permettergli di correre rischi, ma il rischio è una condizione necessaria per procedere nello sviluppo delle capacità e delle competenze. Affrontando gli ostacoli e mettendosi alla prova, il bambino non si espone mai al di là delle sue capacità e può provare la soddisfazione del superamento delle varie prove. Viceversa, non potendo mai correre rischi per la presenza vigile degli adulti, il bambino non può verificare e consolidare le sue capacità e competenze e accumula un grande desiderio di rischio inespresso che può esplodere anche in forme pericolose quando il controllo dell’adulto non sarà più possibile.
L’unica possibilità per i bambini di sperimentare le loro capacità, esplorare l’ambiente, scoprire cose nuove, elaborare criteri di controllo del rischio, norme di organizzazione del tempo e dello spazio è che possano avere periodi di tempo nei quali incontrarsi fuori casa, con altri bambini e senza la presenza di adulti incaricati della loro sorveglianza. Andare a scuola con i compagni e non con i genitori, uscire nel pomeriggio per giocare, andare al negozio per fare compere, andare da soli in piscina vanno considerate esperienze di grande valore.
È importante che l’autonomia dei bambini cresca con loro a partire dai primi giorni di vita e senza mai interrompersi: meglio una coperta del box, perché dalla coperta si può uscire e dal box no; più tardi uscirà dalla porta di casa per giocare sulle scale o sul pianerottolo, poi in cortile, poi sul marciapiedi e poi sempre più lontano man mano che le sue capacità glielo permetteranno.
Questi momenti di organizzazione autonoma del tempo e dello spazio permetteranno anche di muoversi liberamente evitando il rischio di obesità, di elaborare meccanismi di controllo dello spazio, del tempo e di difesa di fronte ai pericoli, indispensabili per evitare i troppo frequenti incidenti dell’adolescenza.