Questo articolo è sponsorizzato da CYBEX. Qui trovi una spiegazione più esaustiva.
Quest’estate Silvia e Marco hanno deciso di portare i loro due bambini in vacanza in montagna. Già pregustano il fresco e le passeggiate, ma le tre ore di viaggio in auto un po’ li spaventano. E se dopo un po’ i bambini non vogliono più stare sul seggiolino? Se si annoiano? Se a un certo punto del tragitto cominciano a soffrire l’auto al punto da avere la nausea?
In questo articolo a cura di Irene Campagna, medico e comunicatrice scientifica, e Francesca Perica, educatrice montessoriana, vedremo quali sono i migliori rimedi per il mal d’auto nei bambini e come prevenire questa problematica piuttosto comune, quali sono le maggiori raccomandazioni sul tema della sicurezza in viaggio (spesso troppo sottovalutato, se si pensa che gli incidenti stradali sono tra le prime cause di morte infantile) e una serie di attività semplici, ma molto efficaci da far fare ai bambini durante il tragitto.
Prima di capire come affrontare i possibili problemi di un lungo viaggio in auto, è bene fare un po’ di chiarezza sull’elemento fondamentale quando ci si sposta in auto: la sicurezza. Per i neonati si consiglia l’uso dell’ovetto, utilizzabile finché il bambino raggiunge i 13 kg di peso e gli 87 cm di altezza, può essere messo anche nel sedile anteriore, con il bambino rivolto verso il retro dell’auto. In questo caso è fondamentale disattivare il dispositivo di air-bag.
La posizione più sicura dove collocare l’ovetto o il seggiolino è, però, nella parte centrale del sedile posteriore, quella più protetta in caso di scontro con altri veicoli e che consente minori distrazioni al guidatore, o in alternativa nella parte posteriore destra se non si ha il sistema isofix (in caso il sistema non fosse presente nel sedile centrale). Anche in questo caso l’ovetto deve essere installato contro il senso di marcia. Questa è la direzione in cui, per legge, i bambini devono viaggiare fino ai 15 mesi di vita e fino a quando il bambino non ha raggiunto i 76 centimetri di altezza, poiché è questa la posizione che garantisce la migliore protezione per testa, collo e schiena.
Da quando il bambino ha almeno 15 mesi di vita e raggiunge i 76 centimetri di altezza è possibile utilizzare i seggiolini del cosiddetto gruppo 1, validi fino ai 105 centimetri di altezza del bambino e posizionabili sui sedili posteriori o eventualmente su quello anteriore. Un’opzione che rispecchia questa esigenza è il modello Sirona T di CYBEX, che consente al seggiolino di ruotare nel senso di marcia, quando l’età lo permette. Tra i seggiolini del gruppo 1 che si possono usare nel senso di marcia segnaliamo anche il modello Anoris T di CYBEX consente al bambino o alla bambina di viaggiare guardando la strada con la massima sicurezza possibile, grazie al sistema di airbag incorporato nel dispositivo, dai 15 mesi ai 6 anni e dai 76 ai 115 centimetri di altezza.
Anche i sedili dei gruppi 2 (dai 100 centimetri) e 3 (dai 125 ai 150 centimetri) possono essere utilizzati anche sul sedile anteriore lato passeggero (anche se consigliamo l’installazione nella posizione posteriore); l’airbag può rimanere attivato, essendo il seggiolino nel senso di marcia, ma è consigliabile far indietreggiare il sedile quanto più possibile. Di tanto in tanto è necessario controllare i limiti di altezza, peso ed età previsti per il seggiolino per verificare che il bambino non sia diventato troppo grande per quel modello.
È possibile tuttavia trovare delle soluzioni che crescono insieme al bambino o alla bambina, in modo da acquistare prodotti con un ciclo di vita più lungo, senza però rinunciare alla sicurezza. Risponde a questo tipo di esigenza il seggiolino Solution T di CYBEX che può essere usato dai 100 ai 150 centimetri di altezza, data la possibilità di regolazione dell’altezza e del poggiatesta, modificabile sia in altezza che in larghezza.
Con la crescita vanno anche regolate le cinture per verificare che restino sempre ben adese al corpo del piccolo ma senza stringere; per regolarsi, basta che rimanga lo spazio di un dito tra le cinture e il bambino. Il seggiolino può essere abbandonato solo quando il bambino raggiunge i 150 cm (o i 12 anni di età), altezza adatta per l’utilizzo delle normali cinture di sicurezza.
La prima cosa da fare, quando si decide di intraprendere un viaggio in auto, sia esso breve o più impegnativo, è prestare attenzione alla sicurezza. Prima di mettervi in macchina, pronti per partire per le vacanze, è quindi bene controllare che il seggiolino del bambino rispetti le indicazioni che abbiamo visto fin qui, che sia posizionato nel modo migliore possibile e che sia adatto al peso, all’altezza e all’età del piccolo o della piccola.
Nel caso in cui il seggiolino non fosse più idoneo, prima di partire, sarà necessario acquistarne un altro, così da avere un prodotto che rispetti la normativa e protegga il bambino.
Vi ricordiamo inoltre che dal 6 marzo 2020, è obbligatorio, per i bambini fino ai 4 anni di età, avere il dispositivo anti abbandono. Questi dispositivi servono ad avvisare il conducente della presenza del bambino nel seggiolino, tramite segnali di vario genere (percepibili all’interno e all’esterno dei veicolo), in modo da prevenire l’abbandono dei più piccoli in auto.
Il dispositivo può essere acquistato a parte o essere integrato all’interno del seggiolino, come nel caso di SENSORSAFE di CYBEX, una clip che può essere collegata al sistema di chiusura dei seggiolini CYBEX e connessa all’app. Il sistema allerta poi i genitori non solo se il bambino viene lasciato solo in auto, ma anche se la clip è aperta e quindi il bambino non è assicurato bene al seggiolino, se la temperatura dell’abitacolo è troppo alta o troppo bassa oppure se è arrivato il momento di fare una pausa durante un lungo tragitto.
In caso non si avesse il dispositivo anti abbandono si rischia una multa amministrativa dagli 81 ai 326 euro e una sottrazione di 5 punti dalla patente.
Per avere consigli, sapere come scegliere il seggiolino più adatto e capire qual è la soluzione migliore per il vostro bambino o la vostra bambina, vi consigliamo di recarvi presso uno degli store di CYBEX, dove acquistare la soluzione più adatta a voi e ottenere ulteriori informazioni sulla sicurezza in auto.
Partiamo con qualche raccomandazione di carattere generale, ma sempre da tenere a mente. Al momento del viaggio, i bambini più grandi che soffrono di mal d’auto certamente non devono né leggere, né giocare o guardare schermi, ma piuttosto cercare di fissare lo sguardo verso l’orizzonte o su un punto fermo davanti a sé, tenendo la testa appoggiata al sedile. È bene, inoltre, garantire una buona ventilazione del mezzo ed evitare pasti abbondanti prima della partenza.
Per chi soffre molto il mal d’auto è possibile anche assumere farmaci, ma è bene consultare il proprio pediatra di famiglia per sapere quali sono e soprattutto quando devono essere eventualmente dati ai bambini. In genere queste medicine possono essere somministrate a partire dai 2 anni di età (prima, il mal d’auto è piuttosto raro), mentre non sono raccomandati i rimedi omeopatici, i bracciali che esercitano pressione sul polso o magneti, perché di efficacia non comprovata.
Durante le soste è consigliato mangiare o bere prodotti a base di zenzero, fare piccoli spuntini con crackers e bere qualche sorso di acqua fresca, tutte azioni che possono alleviare il senso di nausea.
E se il bambino si sente male? Sarà meglio trovare rapidamente un luogo in cui fermarsi, far scendere il piccolo e, se se la sente, fargli fare qualche passo, altrimenti farlo sdraiare all’ombra mettendogli sulla fronte un panno bagnato.
Un viaggio in auto, anche se apparentemente breve, può risultare davvero faticoso per i bambini, e se vogliamo “distrarli” è utile pensare in anticipo ad alcune soluzioni per rendere il tragitto più piacevole e divertente. Esistono tanti giochi da poter fare in auto per intrattenere i bambini, da quelli più semplici e brevi, adatti ai più piccini, a quelli più lunghi e complessi, perfetti per i grandi.
Un’idea particolarmente utile è quella di tenere sempre in auto una sorta di “kit di sopravvivenza” con alcune proposte da ruotare nel tempo sulla base degli interessi del momento. Questo kit potrà contenere uno o due giochi preferiti del bambino, un libro con delle immagini che possa sfogliare da solo o insieme a un adulto seduto accanto a lui (se il bambino non soffre di mal d’auto), un quiet book (che ci racconta solo con le illustrazioni una storia), delle macchinine, delle miniature di animali o ancora una lavagnetta magnetica per disegnare. In questo modo, al bisogno, avremo sempre a disposizione una serie di proposte utili a consolare e intrattenere il piccolo o la piccola durante il viaggio.
Altra risorsa efficace per catturare l’interesse e calmare i piccoli è senza dubbio la musica. Che sia una playlist di musica classica, delle più tradizionali canzoncine per bambini o anche un audiolibro adatto all’età dei piccoli in auto, si tratta di soluzioni particolarmente utili per passare il tempo e alleggerire lo spostamento.
Per i più piccoli risultano poi molto divertenti e coinvolgenti filastrocche e giochi con le dita: Farfallina bella e bianca, Ambarabà Ciccì Coccò ma anche Batti batti le manine sono solo alcuni esempi di classici sempre amati e utili non solo per intrattenere i bambini e le bambine ma anche per favorire il loro sviluppo linguistico.
Quando i bambini si fanno più grandi possiamo invece iniziare a introdurre giochi con le parole basati sulla memoria. Tra gli intramontabili, «È arrivato un bastimento carico di…», che richiede ai partecipanti di ricordare piccole sequenze di parole. Il primo giocatore sceglie infatti un elemento da nominare nel carico del bastimento e tutti gli altri devono, nel proprio turno, ripetere l’elenco degli elementi già nominati e aggiungerne uno nuovo.
Altrettanto appassionante per i bambini e le bambine è il gioco di parole Io vedo con il mio occhietto. Il giocatore designato dovrà scegliere un elemento nel suo campo visivo e tutti gli altri dovranno provare a indovinare di cosa si tratta attraverso una serie di domande, la cui risposta però può essere solo un “sì” o un “no”.
Come abbiamo visto non serve avere con sé molti oggetti quanto piuttosto una certa preparazione e una buona dose di immaginazione. Sono davvero tante le idee di attività semplici ma utili per aiutare i bambini di diverse età ad affrontare gli spostamenti in auto con maggiore facilità e trasformare questi momenti in occasioni di aggregazione e condivisione per la famiglia.
Sedersi sul seggiolino in auto è, per molti bambini, soprattutto per i più piccoli, causa di notevole disagio. Possono essere diversi i motivi alla base del malessere e dell’insofferenza: il fatto di dover viaggiare in senso contrario a quello di marcia, il possibile mal d’auto, la mancanza di contatto, la sensazione di costrizione determinata dalle cinture di sicurezza…
Proprio per cercare di evitare questi malesseri, non pochi adulti cadono nella tentazione di mettere i bambini sulle loro gambe, o peggio ancora di tenerli in braccio e allacciarsi con la stessa cintura. Un errore, come vedremo più avanti, che può avere terribili conseguenze, poiché il mancato (o scorretto) utilizzo del seggiolino auto significa mettere a rischio l’incolumità del bambino e non può, perciò, in alcun caso rappresentare un’opzione: il ricorso al seggiolino in auto è un punto assolutamente non negoziabile.
Ma come far sì che un bambino accetti questa regola di sicurezza senza che si instauri ogni volta una lotta di potere? E a quali strategie possiamo ricorrere per rendere i tragitti in auto (tanto quelli brevi quanto quelli più lunghi) un po’ meno faticosi per grandi e piccoli?
Soprattutto nel caso dei bambini più piccoli, la presenza e il contatto fisico sono elementi di grande importanza. L’ideale in tal senso è cercare di viaggiare in due, di modo che un adulto possa sedere sul sedile posteriore accanto al bambino e offrirgli la vicinanza e l’attenzione necessarie a rendere il viaggio un po’ meno pesante.
Nel caso in cui il bambino sia particolarmente insofferente rispetto agli spostamenti più lunghi, può essere saggio tenere in conto la necessità di fare più soste nel corso del viaggio. Fermarsi ogni tanto, anche se solo per pochi minuti, dando così la possibilità al bambino di essere accolto tra le braccia dei genitori, di essere allattato o semplicemente di sgranchirsi, può essere utile a risollevare gli umori.
Nei casi in cui il bambino faccia molta resistenza, è consigliabile lavorare sul rapporto con il seggiolino nei momenti di maggiore calma del piccolo (stress e fretta sono sempre cattivi consiglieri, anche in questo caso!). Invece di provare a convincerlo a tutti i costi della “bontà” del seggiolino la mattina presto, quando siamo magari in ritardo per portarlo all’asilo e andare al lavoro, proviamo a farlo nel pomeriggio, dopo il riposino, con la scusa di qualche commissione, ma prendendoci il tempo necessario. La chiave sta innanzitutto nel fare il possibile per mantenere la calma, la fiducia e la connessione con il nostro bambino per tutto il tempo, anche nei suoi momenti di disagio.
Parliamo al nostro bambino in maniera ferma, ma allo stesso tempo con assoluta calma e sicurezza («Per favore, siediti sul seggiolino, così posso allacciarti la cintura»). È importante che la nostra sia un’affermazione, non una domanda, e che passi chiaramente il messaggio che sulla sicurezza non è possibile transigere. Se il bambino continua a opporsi, comunichiamogli che lo aiuteremo noi a metterlo sul seggiolino e ad allacciargli la cintura. Conteniamo eventuali tentativi di gioco o distrazione mantenendo la tranquillità e la pazienza, diciamogli ad esempio: «Per essere al sicuro bisogna sedersi sul seggiolino. Non è il momento di giocare, è il momento di allacciarsi le cinture. Posso aspettarti, fammi sapere quando sei pronto perché possa aiutarti a sedere». È importante che il limite sia posto in maniera amorevole ma che allo stesso tempo passi il chiaro segnale che la scelta di sedersi o no sul seggiolino non è negoziabile perché ne va della sua sicurezza.
Ricordiamo sempre che tutti i sentimenti e le emozioni sono legittimi e che il nostro scopo non deve essere quello di eliminare il disagio o la rabbia del bambino, ma piuttosto quello di legittimare e accogliere in maniera empatica il suo vissuto, accertandoci comunque di tutelare la sua incolumità.
Fin dal rientro a casa dall’ospedale dopo la nascita è fondamentale garantire la sicurezza dei bambini in auto. Gli incidenti stradali sono infatti tra le prime cause di morte nell’infanzia. Tenere il bambino in braccio non garantisce alcuna protezione, mentre l’uso corretto del seggiolino riduce nettamente il rischio di lesioni gravi, se non letali.
Quando si entra in possesso di un seggiolino, acquistato, regalato o prestato, è importante verificare che rispetti le norme europee, ovvero che presenti l’etichetta di omologazione ECE R44 o ECE R129 (i-Size), che garantisce maggiore sicurezza in caso di impatti laterali.
Nel caso di un seggiolino usato bisogna sempre assicurarsi che durante il precedente utilizzo non sia stato coinvolto in incidenti stradali. Eventuali urti potrebbero, infatti, non aver lasciato segni visibili ma aver danneggiato le parti interne, rendendo il seggiolino non sicuro.
Prima di mettere il bambino nel seggiolino bisogna verificare che questo sia correttamente installato. Dopo aver seguito le istruzioni per l’installazione, controllare che il seggiolino resti ben saldo e che tutte le parti siano correttamente posizionate.
In auto, soprattutto in caso di viaggi lunghi, è importante proteggere il bambino dalla luce diretta del sole, applicando tende adesive sui finestrini. La penombra favorisce inoltre l’addormentamento, quindi un viaggio più tranquillo. Fino a un mese di vita, però, è bene non far trascorrere al piccolo o alla piccola più di 30 minuti addormentati nell’ovetto, mentre per i bimbi più grandi si consiglia di non superare le due ore di sonno nel seggiolino. Questo perché dormire troppo a lungo in posizione seduta aumenta il rischio di SIDS (Sindrome della morte in culla). Superati questi tempi è bene fermarsi e far cambiare posizione al bambino.
La sosta può essere l’occasione per allattare, dare il biberon o qualche snack da sgranocchiare. Attenzione invece a dare cibo mentre si guida: i bambini, soprattutto i più piccoli, potrebbero rischiare il soffocamento e i genitori potrebbero non riuscire a intervenire prontamente.
Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.