Un proverbio africano afferma «Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio», un saggio modo di dire per ricordare quanto impegno, tempo e competenze servano per svolgere il lavoro di genitori.
Uppa aiuta i genitori a gestire al meglio ogni fase dello sviluppo del bambino, spiegando in modo semplice e chiaro quali sono le fasi della crescita e i problemi che si possono trovare sulla strada. Nella sezione dedicata al bambino troverete quindi informazione e approfondimenti sulla crescita, il sonno, l’igiene e molto altro ancora.
Berry Brazelton ha definito la regressione del sonno nei bambini una fase normale di disorganizzazione nel cervello e nel corpo del bambino nel corso della crescita. Si tratta di eventi transitori e improvvisi che non hanno una causa certa e sono tuttora oggetto di approfondimento
Cercare di evitare i risvegli notturni non è la strategia giusta, si tratta piuttosto di imparare a gestire questi fenomeni. A tal proposito è importante aiutare i genitori a seguire alcune raccomandazioni per affrontare la questione, dato che ricade ovviamente anche su di loro dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo
Le caratteristiche del sonno nel neonato sono completamente differenti da quelle di un adulto. Nelle prime settimane di vita, il neonato ha la capacità di passare da una fase di sonno pesante a una leggera molto rapidamente, risultando agitato nel sonno
Le difficoltà ad addormentarsi e i frequenti risvegli nella maggior parte dei casi sono disturbi di natura “ambientale”. Il bambino quindi non ha nulla che non va, ma ha imparato a dormire in un modo che gli permette di addormentarsi e gestire i risvegli da solo
La morte improvvisa in culla colpisce in media un bambino ogni 1.500-2.000 e solo in Italia ogni anno è causa di 300 decessi. La maggioranza avviene in ambienti non sicuri per il sonno e nel 95% dei casi entro i 6 mesi di vita
I rumori bianchi possono favorire il rilassamento e il sonno del bambino piccolo, purché non superino i 60 dB (decibel), considerando che la soglia tollerata da un neonato è di 80/85 dB
Nel primo mese di vita il bambino necessita di almeno 15-16 ore di sonno al giorno. È in questo periodo che si assesta il ritmo sonno/veglia, e andare a dormire rappresenta un vero e proprio distacco dalla mamma e dal papà. Ecco perché, quand’è il momento di andare a dormire, il piccolo potrebbe mostrarsi agitato e piangere a lungo
Dai 4 anni possiamo considerare la presenza di alcuni “segnali” che possono indicarci un disturbo del linguaggio, ovvero difficoltà nella pronuncia, nel ripetere e imparare parole nuove, nel formare frasi di senso compiuto, nella concordanza all’interno della frase e nell’organizzazione di un discorso
Fondamentale per lo sviluppo cognitivo del bambino è l’interazione precoce con gli adulti di riferimento. Negli scambi comunicativi quotidiani, infatti, il piccolo impara a dare un'intenzione alle proprie azioni e a comprendere quelle dell’altro. Altro aspetto importante sono i rapporti affettivi, attraverso i quali il bambino sperimenta l’interazione tra sé e l’altro, che sarà alla base delle sue relazioni future
Il cambio del pannolino è un momento delicato per il bambino, di contatto intimo e di interazione con le figure di accudimento. Rappresenta quindi un’opportunità per aiutarlo a formare un’immagine positiva di sé, del proprio corpo, dell’altro e della relazione
Il pregrafismo è la condizione che precede l’apprendimento della scrittura. Condizione necessaria è che le attività non devono forzare il bambino a scrivere, bensì permettergli di sperimentare i prerequisiti alla scrittura divertendosi
Secondo alcuni studi, tra il 5 e il 33% dei bambini ha sofferto almeno una volta di mal di denti. L’ampiezza di questo range è dovuto alle differenze socio-economiche delle famiglie e dei Paesi presi in esame. In Inghilterra, ad esempio, un’altra ricerca ha registrato che solo il 7,6% dei bambini in età scolare ha sofferto di mal di denti nel mese precedente all’intervista, mentre in Brasile il dato sale al 51,5%
Non occorre seguire un manuale per “insegnare a dormire”. L’ascolto dei segnali con cui il neonato comunica i propri bisogni, e la fiducia che sia in grado di esprimerli, consentono agli adulti di costruire con lui una relazione soddisfacente fin dai primi giorni di vita
Togliere il ciuccio con gradualità significa seguire il ritmo del bambino evitando “strappi” improvvisi nella sua quotidianità. È importante osservare il piccolo quando esprime le proprie emozioni rispetto alla separazione dal ciuccio e prendere sul serio le sue reazioni
Il ritardo nel parlare può essere semplicemente dovuto ai diversi tempi di maturazione che variano da bambino a bambino, e in questi casi è possibile assistere in poco tempo a un recupero spontaneo. Se invece le difficoltà persistono nel tempo, potrebbe trattarsi di un disturbo primario del linguaggio
I sintomi degli scatti di crescita sono un’aumentata frequenza delle poppate, episodi di pianto frequenti e una richiesta maggiore di latte rispetto al solito. Pur trattandosi di fasi normali nella crescita del piccolo, i genitori possono sentirsi impreparati nell’affrontare la loro gestione
Gli studi mostrano che in Italia sono molti i bambini affetti da carie dei denti da latte: il 3% da 0 a 23 mesi, il 6% a 2-3 anni e addirittura il 15% a 4-5 anni. Queste percentuali sono tuttavia sottostimate, dal momento che si basano su questionari autovalutativi dei genitori, i quali spesso non sanno riconoscere gli stadi iniziali delle lesioni cariose
Lo schema della caduta dei denti da latte non è uguale per tutti, ma possiamo dire che segue più o meno quello con cui sono cresciuti i denti dal 6° al 30° mese di vita
Gli spasmi affettivi sono fenomeni che possono spaventare molto i genitori, soprattutto quando comportano la perdita di coscienza, ma si risolvono con la crescita senza conseguenze
È un’espressione vocale tipica del bambino a partire dai 6 mesi di età, caratterizzata dalla ripetizione di sillabe cantilenate. A differenza dei vagiti e dei vocalizzi dei primi mesi di vita, la sua struttura somiglia molto alle tanto desiderate paroline, tuttavia queste sillabe non veicolano un messaggio preciso
Il termine “selettivo” indica che il bambino riesce a esprimersi solo con determinate persone di cui si fida e in alcune circostanze in cui si sente sereno, mentre invece mostra difficoltà in ambienti sociali in cui non si sente a proprio agio