L’ambiente evolve man mano che il bambino cresce. L’organizzazione di spazi, oggetti, routine e attività deve seguire lo sviluppo infantile ed è funzionale a dare spazio alla libertà, al desiderio di scoperta e di azione del bambino. L’ambiente di vita di mamma e papà è, per il piccolo, estremamente affascinante: le loro attività sono interessanti e il bimbo desidera con tutto sé stesso partecipare e collaborare con i genitori. Come possiamo favorire lo sviluppo dell’autonomia del bambino durante i pasti e la cura personale? Sicuramente seguendo i suoi bisogni e i suoi interessi fin da subito.
È bene che il bambino sia libero di fare tutto ciò che può fare, in autonomia: il nostro pensiero dovrebbe essere «il mio bimbo deve mangiare» e non «devo dargli da mangiare», così come «deve lavarsi e cambiarsi» e non «devo lavarlo e cambiarlo».
«Voglio fare da solo» è, ad esempio, il motto dei bambini durante la cura personale: pannolino, denti, pipì, lavaggio faccia-mani e piedi. È un diritto da tutelare, non un’assurda pretesa. Il genitore può attrezzare il bagno con degli accorgimenti che consentano al bambino di occuparsi il più possibile da solo della propria igiene personale.
Quando il bambino inizia a mangiare, offriamogli sempre il doppio cucchiaio, uno per mamma (o papà) e uno per il piccolo. In questo modo potrà iniziare a sperimentare l’azione di portare il cibo alla bocca osservando i nostri gesti. Quando notiamo, con il passare del tempo, che la sua abilità nell’imboccarsi migliora, lasciamo che faccia da sé e sostituiamoci solo quando richiesto o quando il bambino è frustrato dall’insuccesso dei suoi gesti.
Spesso sulle tavole ci sono bottiglie e brocche adatte alle grandi mani degli adulti, ma inadeguate alle competenze del bambino. Vicino al suo bicchiere, possiamo porre una piccola brocca (meglio in vetro perché possa vedere l’acqua contenuta), in modo che il bimbo sia in grado di versarsi autonomamente l’acqua al bisogno. Mamma e papà rimboccano così di volta in volta la brocchetta, con acqua a sufficienza per riempire il bicchiere.
I rituali sono affascinanti e rassicuranti per i bambini e per gli adulti. Spesso i bimbi adorano essere coinvolti nella preparazione della cena e della tavola. Per dare importanza a queste attività, nello spazio della cucina possiamo predisporre un gancio al muro (ad altezza bambino), dove appendere il grembiule per la preparazione del pasto.
Indossare il grembiule prima di iniziare a cucinare con mamma e papà o apparecchiare, connota quel momento come prezioso e importante. Anche l’educazione alimentare, la curiosità per la scoperta del cibo, l’amore per gli alimenti nascono dalla possibilità di conoscerli e prendervi confidenza attraverso la sperimentazione: toccarli, lavarli, tagliarli, cucinarli, assaggiarli…
Un pratico scalino a disposizione nello spazio della cucina può consentire al bambino di raggiungere in autonomia alcuni spazi della cucina, dove mamma e papà avranno riposto oggetti raggiungibili… Se il bambino prende confidenza con gli spazi, sarà possibile permettergli di apparecchiare la tavola in autonomia, offrendogli esclusivamente degli stimoli verbali:
e così via.
Al bambino, come a noi adulti, piace sentirsi utile e fare cose altrettanto importanti. Un bambino a cui si attribuisce fiducia e responsabilità si mostrerà riconoscente, attento e prudente. I bambini possono servire in tavola il cibo a tutti i commensali.
Provate a travasare la pasta (o il riso o qualsiasi altra pietanza) dalla pentola in una terrina o in una ciotola (così che il contenitore non scotti troppo), portatela in tavola e offrite al bambino un mestolo perché possa servirsi il cibo che desidera e perché possa fare altrettanto con gli altri ospiti della tavola.
È un esercizio molto prezioso per lo sviluppo della concentrazione, del coordinamento oculo-manuale e della cura delle relazioni. È un’ottima strategia anche per rendere più piacevole la permanenza a tavola durante i pasti, che a volte, per il bambino, costituisce un tempo difficile da gestire.
La cesta dei panni sporchi è spesso irraggiungibile per il bambino. Porre una piccola cesta accanto a quella grande, dove il bimbo possa riporre la sua biancheria da lavare può essere un aiuto per favorire la sua autonomia e il riordino.
Chi ha la fortuna di avere due bagni, nei primi anni di vita del proprio bambino potrebbe assegnare a uno dei due bidet il ruolo di lavandino a misura di bambino. Così il piccolo potrebbe avere a portata di mano sapone, asciugamano appeso al muro, bicchiere con spazzolino e dentifricio, specchio appeso accanto al bidet per controllare i progressi della pulizia. Altrimenti uno scalino per raggiungere il lavandino potrà essere sufficiente.
Il miglior modo per rendere autonomo il bambino nelle pratiche di cura di sé è lavarsi i denti mentre lui li lava, lavarsi insieme le mani e i piedi, svestirsi e vestirsi in sua presenza. Compiendo le azioni con gesti calmi e chiari.
L’asciugacapelli da viaggio, piccolo e leggero, può essere un buon aiuto per il bambino per asciugarsi i capelli in autonomia: dotato di ciabatte in gomma, lontano dall’acqua, può dedicarsi all’asciugatura in piena libertà. Spesso l’insofferenza dei bimbi nelle operazioni di igiene personale è da ricercarsi nella mancanza di una loro partecipazione attiva alle azioni.
Da quando il bambino sta in piedi (anche solo sostenendosi con le mani), a circa 11-12 mesi, il cambio del pannolino può essere fatto in piedi, permettendogli di essere protagonista di tutte le azioni alla sua portata: svestizione, apertura del pannolino, chiusura dei gancetti del pannolino asciutto, vestizione. Abbiamo approfondito il tema pannolini in diversi articoli, e abbiamo anche parlato della scelta di fare a meno dei pannolini…
Prima della nanna dobbiamo:
Per aiutare il bambino nell’orientamento a questa procedura, possiamo porre nel bagno delle immagini che riproducano la sequenza delle azioni da compiere. Questo strumento funge da promemoria per il compimento dei vari passaggi, senza il bisogno di una continua supervisione o di un costate richiamo verbale da parte di mamma e papà.
formatrice, pedagogista e autrice, progetta e coordina servizi per la prima infanzia e svolge corsi di formazione per insegnanti e genitori sulla pedagogia montessoriana. Autrice del libro Qui abita un bambino edito da Uppa Edizioni, cura la rubrica "Tra il dire e il fare" su Uppa.