Durante gli incontri in ambulatorio, spesso le mamme in attesa vogliono sapere quando arriverà la montata lattea. Gli rispondo che, solitamente, occorre aspettare due-tre giorni dal parto, e a quel punto loro, sbarrando gli occhi, mi domandano: «E allora come farò a sfamare il mio piccolo nei primi giorni?».
Come spieghiamo anche all’interno del modulo sull’allattamento del nostro corso preparto online, la montata lattea non arriva immediatamente dopo il parto ma la produzione di latte inizia molto prima, addirittura già a partire da metà gravidanza. Questo “primo latte” speciale e prezioso si chiama “colostro”. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Potremmo definire il colostro come il nostro primo cibo, progettato appositamente per rispondere a tutte le necessità dei primi giorni di vita. «Ma sono solo poche gocce… come farà a saziarsi il mio bambino?» osservano molte mamme. Il fatto che il colostro venga prodotto in piccolissime quantità risponde a una necessità fisiologica ben precisa. Lo stomaco del piccolo appena nato, infatti, ha un volume molto ristretto, grande all’incirca quanto una nocciola: è naturale che alla nascita possa contenere solo 5-7 ml di latte (un cucchiaino circa).
Ecco allora che il seno della mamma fornisce un liquido molto denso che, in piccolissime quantità, è in grado di soddisfare tutte le esigenze nutritive del bambino. Un alimento completo che la natura ci ha fornito, gratuito ma in edizione limitata per i primi giorni. Infatti, dopo questo periodo, il colostro si trasformerà gradualmente in latte maturo. La mamma non dovrà far altro che fidarsi delle sue capacità innate di nutrire il piccolo, allattandolo precocemente dopo la nascita e tutte le volte che il bambino lo richiede.
Solitamente il colostro appare giallo intenso, tendente all’oro, ma sono stati descritti dei colori che ricoprono tutta una serie di tonalità del giallo, ma anche dell’arancione, del verde, del marrone e del rosa. Alcuni alimenti e bevande contenenti coloranti aggiunti o naturali, così come alcuni farmaci, possono “colorare” diversamente il latte. Ma non c’è nessuna controindicazione: l’allattamento può proseguire tranquillamente.
Il colostro non risponde solo al bisogno nutritivo del bambino ma presenta altre funzioni importanti che lo rendono unico e inimitabile, tanto da essersi meritato la definizione di “oro liquido”. Vediamo di seguito le sue caratteristiche e il perché di tanta importanza.
Il gran valore del colostro è ancor più evidente e addirittura vitale nei neonati prematuri, che da un lato devono continuare il loro sviluppo fuori dalla pancia della loro mamma e dall’altro sono più vulnerabili alle infezioni. Ma la natura ha pensato anche a questo: le mamme che partoriscono prima del termine, infatti, producono colostro per un periodo di tempo più lungo per aiutare così la sopravvivenza e il miglior sviluppo dei loro bambini.
Sembra incredibile, ma in alcuni paesi del mondo non vengono riconosciute le importanti proprietà nutritive e immunologiche del colostro, che spesso viene considerato come un latte “scaduto”, andato a male, perché presente nel seno per mesi prima della nascita. In queste culture le donne vengono incoraggiate a estrarre il colostro e gettarlo fino a quando non arriva il “vero” latte intorno al secondo-terzo giorno dopo la nascita. In altri casi, invece, il colostro non viene offerto ai neonati perché si pensa che sia un liquido infetto o addirittura velenoso, o che possa essere la causa dell’ittero (la tipica colorazione gialla) dei neonati.
pediatra, consulente professionale in allattamento IBCLC e insegnante di massaggio infantile AIMI, esegue consulenze specialistiche sull’allattamento per futuri genitori e neogenitori, aiutandoli a risolvere eventuali difficoltà prima e dopo la nascita, e in qualunque fase dell’allattamento.