«Come nascono i bambini?». Consigli per rispondere ai più piccoli

Come spiegare il sesso ai bambini in maniera sana, corretta e comprensibile? Per rispondere a questo importante compito educativo, i genitori possono parlare ai più piccoli del sesso utilizzando un linguaggio il più possibile accurato e concreto, un processo che inizia fin dalla tenera età

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Francesca Perica , educatrice montessoriana
madre incinta spiega come nascono i bambini alla figlia

Quello dell’educazione sessuale è un argomento che spesso provoca nei genitori una sensazione di disagio. Dover spiegare ai più piccoli come nascono i bambini può non essere semplice: molti non hanno ben chiaro cosa dire esattamente o la quantità di dettagli da offrire, il che spinge spesso a tentare di eludere l’argomento. 

Parlare con la dovuta sensibilità – ma anche con onestà e chiarezza – ai bambini di temi come il concepimento o il sesso è invece fondamentale per favorire lo sviluppo di una percezione corporea e di una sessualità sana e corretta fin dai primi anni. Dunque, qual è il modo migliore per rispondere alla scomoda domanda: «Mamma, papà: ma come nascono i bambini?».

«Come nascono i bambini?»: alcuni consigli per rispondere

Nei primi anni di vita, fase contraddistinta da incredibile curiosità, continue scoperte e desiderio di comprendere la realtà circostante, è perfettamente normale che i bambini inizino a manifestare interesse verso il corpo (proprio e altrui) e verso i temi della sessualità e della differenza tra i sessi.

Presto o tardi arriva per tutti i genitori la fatidica domanda: «Come nascono i bambini?» o altre attinenti questi temi, che possono suscitare difficoltà – a volte persino un certo imbarazzo o nervosismo – nei genitori.
In una cultura in cui per secoli la sessualità è stata un tabù, un argomento scomodo da trattare in quanto associato alla vergogna e al pudore, può essere difficile per i genitori capire come rispondere a questa domanda dei bambini.

Il primo passo è intavolare una piccola conversazione per cercare di comprendere cosa già il piccolo sa e pensa al riguardo («Tu da dove credi che vengano i bambini?»). Partendo dalle sue idee e credenze sarà più semplice stimare il suo livello di comprensione e interesse e, sulla base di questi, offrirgli un insieme di informazioni e di fatti. 

Soprattutto prima dei 3-4 anni è opportuno ricorrere a spiegazioni veritiere, ma essenziali. Accantoniamo quindi cavoli e cicogne – elementi che possono creare confusione nei piccoli – e utilizziamo un linguaggio vicino al bambino, comprensibile e chiaro. Ad esempio: «Nella pancia della mamma c’è un uovo che, quando si incontra con il semino del papà, si trasforma pian piano in un bambino. Il bambino rimane per un po’ nella pancia della mamma, in un posto speciale chiamato utero, dove cresce per nove mesi e si prepara a nascere».

Come già detto, la quantità di informazioni e dettagli da offrire al bambino o alla bambina che pone la domanda dipende essenzialmente dal suo interesse e dalla sua capacità di comprensione. 

Man mano che il piccolo cresce, soprattutto in presenza di un’accesa curiosità, possiamo decidere di offrire spiegazioni via via più articolate, ad esempio in relazione al funzionamento e ai tempi della gravidanza o alle modalità in cui possono avvenire il concepimento o la nascita. Così, alla domanda di un bambino di 8-9 anni circa la provenienza dei bambini, potremmo rispondere in maniera ancor più specifica: «Il pene dell’uomo emette un liquido contenente spermatozoi, che si incontrano con l’ovulo nel ventre della donna formando così un embrione…». 

Starà ai genitori, conoscendo i propri bambini, modulare il tipo di linguaggio e scegliere la terminologia più adeguata per rispondere alle loro curiosità in maniera onesta e adeguata.

Come spiegare il sesso ai più piccoli?

L’educazione sessuale è un tema complesso e sfaccettato che non riguarda esclusivamente l’atto fisico, ma anche tutte le componenti relative alla salute mentale e fisica, alle relazioni con gli altri e, naturalmente, al rispetto della persona. Ma allora come spiegare il sesso ai bambini in maniera sana, corretta e comprensibile?

Per rispondere a questo importante compito educativo, i genitori possono parlare ai più piccoli del sesso utilizzando un linguaggio il più possibile accurato e concreto, formulando delle risposte alle loro domande che siano veritiere, ma adeguate alla loro età e capacità di comprensione. 

Una sana e corretta educazione sessuale rappresenta un’importante responsabilità dei genitori e può essere portata avanti fin dai primissimi anni: ad esempio, quando ci rivolgiamo ai nostri bambini e parliamo dei loro genitali, utilizziamo fin da subito la terminologia corretta, esattamente come faremmo per qualsiasi altra parte del loro corpo. Utilizzare nomignoli come “farfallina” o “pisellino” non fa che perpetuare i vari tabù connessi alla sessualità e trasmettere ai bambini l’idea che c’è qualcosa di sbagliato o inaccettabile nel parlare di questi temi.
Utilizzare i termini anatomici (pene, vagina…) rende invece il dialogo più naturale, aperto e positivo, oltre ad aiutarli a comunicare più efficacemente eventuali problemi fisici e a prevenire, secondo molti esperti, il pericolo di abusi. 

Esiste un’età giusta per iniziare a spiegare il sesso ai bambini?

Chiarire ai bambini come avviene la nascita è possibile già a partire dalla tenera età. Si inizia fin da subito trasmettendo loro il senso del rispetto per il proprio corpo e per quello altrui, ad esempio coinvolgendoli e rendendoli partecipi nei momenti in cui agiamo su di loro, ad esempio in situazioni come il cambio o il bagnetto. Ciò li aiuterà ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e a comprendere meglio i propri confini personali.

A partire dai 2 anni circa, quando in molti bambini si manifesta una forte curiosità nell’esplorazione corporea e, in particolare, dei propri genitali, possiamo spiegare con parole semplici, ma chiare, che è del tutto naturale avere questo tipo di curiosità, ma che non tutti i momenti sono appropriati per toccarsi e che, soprattutto, non è opportuno lasciarsi toccare o toccare le parti intime di altri. Ad esempio, con delicatezza e sensibilità, si può dire: «Non c’è niente di sbagliato nel toccarsi, è normale essere curiosi, ma è una di quelle cose che è meglio fare quando si è a casa e si hanno le mani pulite».

A partire dai 5-6 anni possiamo cominciare a offrire maggiori informazioni circa la “meccanica” del sesso, illustrando con parole comprensibili per il piccolo o la piccola come avviene un atto sessuale e specificando che si tratta di un rapporto consensuale tra adulti: «Quando un uomo e una donna stanno bene insieme possono decidere, sempre insieme, di avere un rapporto sessuale. Il corpo dell’uomo e della donna si incontrano quando il pene entra nella vagina…».

Tanto più affronteremo con i bambini le tematiche connesse alla corporeità e alla sessualità in maniera aperta, priva di moralismo e onesta fin dai primi anni, tanto più avremo la certezza che, crescendo, questi saranno in grado di viverle con naturalezza e consapevolezza, certi di potersi rivolgere agli adulti di riferimento in caso di bisogno di informazioni, senza sentirsi imbarazzati o giudicati.

Spiegare come nascono i bambini con l’aiuto dei libri

Il mondo dell’editoria dell’infanzia offre oggi albi illustrati che sono vere e proprie opere d’arte e che possono aiutare i genitori a trovare le parole e le informazioni più giuste da offrire quando si affronta il tema del concepimento e della gravidanza con i bambini. 

Tra i più bei libri per spiegare come nascono i bambini troviamo Nascita. Un libro animato per esplorare le origini della vita, di Hélène Druvert (L’Ippocampo, 2019), un albo meraviglioso che tratta del concepimento, dell’evoluzione dell’embrione mese per mese e dei primi istanti di vita del neonato. L’età consigliata per la lettura è a partire dagli 8 anni, ma è possibile selezionare solo le parti per cui si ha maggiore interesse e, con la giusta mediazione adulta, proporlo già prima.

Altre belle e interessanti storie per spiegare il sesso ai bambini sono E io dove stavo?, di Mick Manning e Brita Granström (Editoriale Scienza, 2008) e Così sei nato tu, di Alberto Pellai (Erickson, 2014). Il primo ha un linguaggio più scientifico, il secondo più narrativo e poetico, ma entrambi offrono in maniera chiara e semplice nozioni di educazione sessuale e affettiva, raccontando con illustrazioni delicate il concepimento, la gravidanza e la nascita ai bambini dai 3 anni in poi.

In conclusione, i libri possono essere una risorsa davvero utile per i genitori per spiegare ai loro figli piccoli il sesso, la gravidanza e come nascono i bambini. Rimane però fondamentale la nostra attività di analisi e mediazione nella selezione e proposta di questi contenuti, tanto importanti per la salute fisica, emotiva e relazionale degli adulti di domani.

Immagine per l'autore: Francesca Perica
Francesca Perica

Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.

Bibliografia
  • Grazia Honegger Fresco, Abbiamo un bambino, Red Edizioni, 2004.
  • Junnifa Uzodike, Simone Davies, Il bebé Montessori, Il Leone Verde, 2021.
Articolo pubblicato il 01/07/2022 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura mdphoto16 / iStock

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