Leggere al proprio bambino è una delle tante opportunità per passare assieme un tempo di qualità, così come parlare di quello che si fa, cantare canzoni, raccontare una storia, giocare e scherzare facendo il bagnetto. Come per tutte queste cose che si fanno insieme, anche per quanto riguarda la lettura ogni genitore trova la modalità più consona a sé e al proprio bambino.
I suggerimenti che seguono possono essere utilizzati per questo scopo, per sperimentare. Innanzitutto fatevi guidare, e chiedetevi: gli/le piace? Se ad esempio vi pare che si stia annoiando, che non faccia attenzione, provate ad accelerare il ritmo, commentando le immagini invece di leggere i testi. Il bambino vi ferma continuamente? Forse le immagini lo incuriosiscono molto, o forse la storia lo sta spaventando, ed è bene instaurare un dialogo per rispondere al suo bisogno di sapere.
Usate il libro come un prezioso strumento di conoscenza del piccolo lettore. Divertitevi, stupitevi, incuriositevi, commuovetevi voi per primi, apprezzate il prezioso tesoro che avete tra le mani (quello di carta) e gustatevi il calore, il profumo e la vita dell’altro tesoro (quello in carne e ossa) che avete in braccio.
I bambini, anche piccolissimi, “sentiranno” la vostra emozione vibrare e vibreranno anche loro, avendo così l’opportunità di conoscervi meglio attraverso nuove esperienze.
Un libro va “esplorato” assieme al vostro bambino o bambina. Metteteci l’amore e la disponibilità di tempo e attenzione, rilassatevi e godetevi questo momento insieme. Osservate la copertina, leggete il titolo, fate delle ipotesi sulla storia che troverete al suo interno, oppure apritelo, veloci se il vostro piccolo lettore ha sete di storie o se lo avete già letto tante volte. Se all’inizio sarete voi a scegliere i libri da leggere, poi sarà il bambino a chiedervi di leggere portando il libro. Tenete il libro in mano in modo che il vostro bambino possa vedere le pagine chiaramente e possa girarle lui stesso, ma se preferisce che lo facciate voi fate attenzione che sia pago della pagina prima di girarla. Non abbiate fretta, anche se il bambino non dice nulla i suoi pensieri stanno correndo veloci, le sue emozioni si stanno muovendo. Leggete con partecipazione, entrate nella storia! Creare le voci dei personaggi e usare la mimica per raccontare la storia può essere un ottimo modo per coinvolgere e divertire i bambini. Se vi sentite a disagio nel farlo, leggete normalmente, sempre pronunciando bene le parole, seguendo la punteggiatura, con coinvolgimento: prendete confidenza con la lettura fino a quando riuscirete a rilassarvi e a giocare con la vostra voce e il vostro corpo.
Ognuno ha il proprio stile di lettura e per i bambini è arricchente venire a contatto con questa varietà. Benissimo quindi se la mamma legge il testo modificando la voce a seconda dei personaggi, mentre il papà cambia le parole per far ridere il proprio bambino, o viceversa. Soffermatevi sulle immagini del libro per raccontare la storia, non usate solo le parole. Indicate voi le figure, parlategliene; se invece le indica il vostro bambino, fatevi raccontare cosa vede, ditegli voi che sensazioni avete (vi spaventano, vi fanno ridere, vi ricordano qualcosa…). Partecipate voi per primi e fate domande, ma senza “interrogare”: la lettura è innanzitutto un piacere e un modo per imparare a conoscere il mondo, prima ancora che i suoni e i segni grafici delle parole. Evitate di usare la parola “no”, o usatela con parsimonia e con amorevolezza: se la bambina accanto a voi indica un gatto dicendo “cane”, ditele semplicemente: «Quello è un gatto», e appena possibile mostratele l’immagine di un cane facendole notare le differenze.
I libri di qualità sono ricchi di spunti, di aperture verso il mondo quotidiano e immaginifico, ed è per questo che sono così importanti per lo sviluppo dei bambini. Lasciate i libri aperti, metteteli a confronto: la vostra casa può diventare un laboratorio di immagini e parole! Soffermatevi sulle parole del libro, indicatele, fate notare alcune lettere come la M di mamma e la P di papà, per cominciare, fino a che sarà il vostro bambino a chiedervi come si chiamano, a riconoscerle sui libri come altrove. Incuriosite il bambino all’alfabeto (ci sono molte filastrocche che giocano sulle diverse lettere) e alle parole intere, alle sillabe. Questi giochi nutriranno la sua curiosità e la sua attenzione verso la parola scritta, con grandi benefici per l’apprendimento fuori e dentro la scuola.
Moltiplicate le parole e le storie dei libri che leggete commentando, interrogandovi a voce alta e chiedendo al vostro bambino cosa succederà. Fate raccontare a lui la storia (verso i tre anni sono in grado di farlo divertendosi molto), introducete nuove parole (nessuna è troppo difficile e spesso il bambino ne comprende il significato nella lettura della frase) e create connessioni tra i libri e la vita dei bambini: «La bambina del libro si lava i denti! Proprio come te!», oppure «L’uccellino mangia la mela, ti ricordi che la mangia anche quello della nonna?». Rispondete alle domande, entrate nelle storie e non scappate: i vostri bambini hanno bisogno di risposte, di conoscere il vostro punto di vista, di essere resi partecipi delle emozioni di mamma e papà.
Per quanto possa essere difficile, scomodo, e per quanto non siamo mai abbastanza pronti ad affrontare alcuni temi (come la sessualità, la morte, i litigi, l’amore, la paura), farlo è un’esperienza forte che unisce e rafforza il legame. I bambini stanno scoprendo il mondo: se gli adulti non parlano di certi argomenti, se ne hanno paura, se li temono, i bambini impareranno a fare altrettanto.
Se una domanda vi coglie impreparati, se un argomento vi mette fortemente in difficoltà, ditelo. Dite al vostro bambino che non avete una risposta, che la state cercando anche voi. Dite a vostro figlio che non avete le parole per spiegargli perché vi sentite, ad esempio, tristi, o a disagio, nel leggere questa storia, ma potete comunque raccontargli cosa vi ricorda. I vostri bambini conosceranno così un altro aspetto della vita, e un altro significato del libro.