Parto

Mettere al mondo un figlio è un evento straordinario che incide profondamente nella vita di una donna. Fisiologicamente il parto avviene per via vaginale al termine di 40 settimane di gravidanza, ma può risultare necessario ricorrere al parto cesareo. Le perdite vaginali muco-gelatinose e l’aumento della frequenza delle contrazioni uterine sono i sintomi dell’inizio del “travaglio”, ovvero i segni premonitori dell’avvicinarsi del momento del parto. Sarà importante approfondire i molti aspetti che caratterizzano questo periodo, per imparare a riconoscere quelli fisiologici (come ad esempio la funzione del dolore nel parto) o a gestire eventi particolari come la nascita prematura. Sarà utile conoscere con anticipo il “luogo” del parto e gli operatori sanitari che lo accompagneranno. Rilevante sarà anche l’approfondimento di temi delicati che riguardano la donna nel periodo immediatamente successivo al parto, come la depressione post-partum e il maternity blues.

Induzione del travaglio: quando si esegue e come

Chiara Chiadini, ostetrica
dottoressa tocca pancione di donna incinta

L’induzione del travaglio è un processo medico finalizzato a stimolare le contrazioni prima che il travaglio inizi spontaneamente. Il suo obiettivo è quello di ottenere un travaglio attivo quando si presentano condizioni per cui una nascita anticipata presenta più benefici che rischi rispetto all'attesa dell'evento naturale.

Parto cesareo, dalla preparazione al post intervento

Giada Barbirato, ostetrica
Gestante poco prima del parto cesareo

I rischi di un taglio cesareo riguardano la salute della donna e del feto, ma non sono uguali per tutti perché dipendono da molteplici fattori. Essere informate sul parto cesareo, tenendo conto delle proprie esigenze, delle preoccupazioni individuali, delle priorità e dei piani per eventuali future gravidanze è un diritto

Quanto potere di scelta hai sul tuo parto? Intervista a Claudia Ravaldi

Claudia Ravaldi, psichiatra e psicoterapeuta e Chiara Borgia, direttrice di Uppa magazine
donna incinta in sala parto

Siamo cresciuti con l’idea che il dottore avrebbe pensato a tutto, ma ad oggi, con la possibilità di reperire maggiori informazioni, è possibile per i futuri genitori chiarire dubbi e perplessità sul parto con gli operatori sanitari

VBAC, in cosa consiste e quando si può fare?

Francesca Finiguerra, ostetrica
donna partorisce con vbac

L’equipe medica valuta le caratteristiche della donna con precedente esperienza di taglio cesareo e della gravidanza attuale per definire la possibilità di indirizzarsi verso un parto vaginale, escludendo le donne con controindicazioni cliniche precise. La scelta finale è sempre della coppia, che in base alle informazioni ottenute dai professionisti deciderà in modo consapevole se procedere o meno

Rooming in, cos’è e perché è raccomandato

Ivana Barberini, science writer
mamma e neonato insieme grazie al rooming in

Le mamme che possono godere di un contatto stretto con il loro piccolo subito dopo il parto sono più rilassate, serene e sicure di sé nell’accudimento una volta tornate a casa. Ma i benefici del rooming in riguardano anche il neonato

Come riconoscere le contrazioni di Braxton Hicks?

Giada Barbirato, ostetrica
donna incita con mani sulla pancia per contrazioni braxton hicks

Il termine ha origine nel 1872, quando un medico inglese, John Braxton Hicks, mise in luce per la prima volta l’esistenza di contrazioni specifiche che si verificavano prima del travaglio

Parto prematuro: cause, sintomi e rischi

Giulia Costagliola, pediatra
neonato nato prematuro in incubatrice

La prematurità rimane la prima causa di morte nei bambini al di sotto dei 5 anni. Circa un neonato su 10 nel mondo nasce prematuramente. Di questi circa il 70% nasce in seguito a un parto prematuro spontaneo

Cordone ombelicale: cos’è e come conservarlo

Ilaria Lemmi, ostetrica
Clampaggio del cordone ombelicale

Permette il passaggio di sostanze nutrienti e ossigeno al bambino nell’utero materno. Una corretta medicazione e igiene sono necessarie per prevenire l’incidenza di infezioni. È inoltre importante conoscere le sue modalità di conservazione e donazione: il sangue placentare può infatti essere raccolto per l’esecuzione di un trapianto emopoietico in pazienti compatibili

Il parto podalico: cesareo o naturale?

Pietro Rossi, medico
Primo piano di un dottore che verifica la posizione del feto in una gravidanza a termine, per verificare se si tratta di un parto podalico

Quando il feto, nell’utero, si trova rivolto con la testa verso l’alto si parla di “posizione podalica”. Che cosa fare quando tale posizione viene mantenuta fino al momento del parto? Vediamo le diverse procedure e accorgimenti

Parto in acqua: pro e contro

Silvia Brogi, ostetrica
Donna con il suo bambino subito dopo il parto in acqua

L'uso dell'acqua durante il travaglio e il parto viene proposto per la prima volta negli anni ‘60, quando il ricercatore Igor Charkovsky intuisce i benefici di questa pratica per madre e neonato. Da allora sono nate diverse strutture che offrono alle donne la possibilità espletare il parto in acqua

Parto distocico: come superare le difficoltà

Giulia Costagliola, pediatra
Primo piano del pancione di una donna in gravidanza, confortata da un'ostetrica per il rischio di affrontare un parto distocico

Le distocie, o difficoltà, del parto dipendono in genere da ragioni “dinamiche” (legate alla capacità dell’utero di contrarsi) o “meccaniche” (quando il bambino non riesce ad attraversare il canale del parto). In entrambi i casi è necessario un intervento ostetrico, manuale o strumentale, per evitare situazioni pericolose.

Contro la violenza ostetrica è necessaria una svolta culturale

Anna Rita Longo, divulgatrice scientifica
donna in attesa di partorire che si copre il volto con le mani per il timore di incorrere in episodi di violenza ostetrica

Sono tante le donne che raccontano di aver subito episodi di violenza ostetrica. Per affrontare in maniera efficace un problema così diffuso è necessario promuovere un profondo cambiamento culturale nella gestione della gravidanza e del parto

La valigia per il parto: una borsa importante per mamma e bambino

Giada Barbirato, ostetrica
Donna prepara la valigia per il parto in ospedale

Cosa può creare un ambiente intimo e familiare durante il travaglio e il parto? A questa domanda le mamme devono provare a dare una risposta prima di riempire la propria valigia per il parto.

Dove partorire? I consigli per scegliere la struttura più adatta

Elise Chapin e Stefania Solare, UNICEF
Mamma che ha appena partorito e tiene in braccio il suo bambino

Per affrontare con serenità un momento entusiasmante ma impegnativo come quello del parto è importante conoscere le indicazioni e le buone pratiche che le strutture devono rispettare per tutelare la salute e i diritti della madre e del bambino. Vediamo quali sono

Parto gemellare: perché e come nascono i gemelli

Silvia Brogi, ostetrica
Fratelli gemelli dormono vicini

La complicanza più comune è il parto gemellare prematuro, che interessa circa il 60% delle gravidanze gemellari rispetto al 5-10% di quelle singole. Se non ci sono altre controindicazioni materne e/o fetali al travaglio e al parto, il parto naturale (vaginale) è indicato nei casi in cui entrambi i feti siano in presentazione cefalica

La rottura delle acque, quando si rompe il sacco amniotico

Silvia Brogi, ostetrica
Donna durante il momento della rottura delle acque

Il momento fisiologico della rottura spontanea delle membrane è rappresentato dalla fine della prima fase del travaglio (fase dilatante) quando di solito è maggiore la forza delle contrazioni uterine. Per tutta la fase precedente le acque rappresentano un cuscinetto di protezione per il feto e uno strumento per mantenere costante la pressione intrauterina esercitata sul corpo fetale

La donazione del sangue cordonale

Giada Barbirato, ostetrica
Primo piano del moncone ombelicale medicato

Dopo la nascita è possibile donare le cellule staminali del cordone ombelicale affinché vengano utilizzate per la cura di diverse patologie. Come funziona questo dono nella pratica? Quali sono le informazioni da conoscere per prendere una decisione consapevole?

Parto indotto: quando si pratica?

Ilaria Lemmi, ostetrica
Procedura del parto indotto

È una procedura che andrebbe presa in considerazione solo qualora si ritenga che i benefici materni e fetali saranno maggiori e i rischi significativamente minori rispetto all’attesa dell’insorgenza spontanea del travaglio di parto. La comunità scientifica propone l’induzione nelle gravidanze fisiologiche tra le 41 e le 42 settimane, in considerazione dell’aumento delle morti intrauterine nelle gravidanze oltre le 42 settimane

Anestesia epidurale per il parto

Alessandra Puppo, ostetrica e Rita Breschi, ostetrica
Donna in sala parto

L’accesso all’anestesia epidurale per il parto è un diritto delle donne, ed è indispensabile la disponibilità di questa procedura nei punti nascita, poiché oltre a essere un efficace strumento di controllo del dolore, l’analgesia farmacologica è uno strumento ostetrico formidabile

La “comunicazione gentile” tra mamma e ostetrica

Silvia Brogi, ostetrica
Dolore di una donna durante il parto

Il ruolo dell’ostetrica nell’accompagnare la donna durante il percorso della gravidanza, del parto, e delle settimane subito successive alla nascita è fondamentale, e deve fondarsi su una comunicazione efficace ed empatica. Come promuoverla?

In quale posizione partorire?

Ilaria Lemmi, ostetrica
Donna incinta che sta per partorire

Durante il parto si possono assumere diverse posizioni per facilitare il lavoro della mamma e del bambino. Una buona consapevolezza di sé e del proprio corpo è fondamentale per poter scegliere quelle più adatte

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