Gengivite nei bambini, dai sintomi alle cure: ecco cosa sapere

Riconoscere questa condizione a volte può essere complicato, ma è importante farlo tempestivamente, poiché in alcuni casi il fastidio generato può portare a rifiuto del cibo e dei liquidi

Federico Loi , pediatra
Bambino affetto da gengivite

La gengivite nei bambini è una condizione comune caratterizzata da infiammazione e fastidio delle gengive. Spesso si crede che sia dovuta solo all’eruzione dei denti o a una scarsa igiene orale, ma quasi sempre si tratta di forme infettive più complesse che richiedono cure particolari. Riconoscere queste condizioni e trattarle tempestivamente può aiutare ad alleviare i sintomi e velocizzare la guarigione.

In questo articolo chiariremo cos’è la gengivite e come si manifesta, le cause principali, le possibili cure e come prevenirla.

Come si riconosce la gengivite nei bambini?

Riconoscere la gengivite nei bambini a volte può essere complicato, soprattutto perché i sintomi iniziali possono essere poco evidenti e confusi con altre manifestazioni orali. Tuttavia, con un occhio attento è possibile notare i primi sintomi della gengivite nel bambino.

Uno dei primi segnali è l’arrossamento: se le gengive del bambino, che normalmente sono rosa chiaro, diventano rosse o violacee, potrebbe esserci un’infiammazione in corso. Inoltre, le gengive infiammate tendono a gonfiarsi apparendo più grandi e sporgenti. Questo rigonfiamento può causare dolore o fastidio al bambino, specialmente durante i pasti o durante la pulizia dei denti.

In caso di gengivite, anche un leggero contatto può provocare sanguinamento, segno che il cavo orale è molto irritato. L’alitosi (alito cattivo) è un’altra delle caratteristiche della gengivite dei bambini, ed è dovuta alla proliferazione dei batteri nella bocca.

Forme più severe di gengivite, come la gengivite erpetica (anche detta gengivostomatite erpetica), presentano sintomi aggiuntivi, ovvero vesciche dolorose all’interno della bocca e sulla lingua, che si aprono formando piccole afte o ulcere. Queste lesioni possono rendere difficile il consumo di cibo e bevande, provocando disidratazione se il bambino evita di bere a causa del dolore. Anche la saliva stessa può irritare le afte, per cui spesso i bambini presentano scialorrea (una salivazione abbondante che scola dalla bocca). 

La gengivostomatite erpetica è spesso accompagnata da febbre, malessere generale e gonfiore dei linfonodi del collo. La febbre può essere alta (con picchi >39°C) e può durare in media quattro-cinque giorni, sino a un massimo di 10 giorni circa. L’infiammazione delle gengive e le afte durano più giorni rispetto alla febbre e costituiscono l’aspetto più fastidioso della malattia. I bambini colpiti possono essere contagiosi per 10 giorni circa. 

I sintomi che complicano la gengivite, soprattutto il rifiuto del cibo e dei liquidi, devono essere riconosciuti in modo tempestivo e spingere verso il consulto del pediatra di fiducia. La complicazione più frequente e temuta è infatti la disidratazione, che si manifesta con labbra secche, poca pipì, pianto senza lacrime. Nella gengivostomatite erpetica è molto importante evitare il contatto delle mani con gli occhi, in quanto il contagio oculare può essere potenzialmente molto pericoloso. 

I cambiamenti normali che subiscono le gengive durante la dentizione non devono essere confusi con la gengivite. Prima che un dente spunti, infatti, la gengiva può gonfiarsi e apparire più chiara. Quando il dente emerge, il bordo della gengiva si solleva e può apparire leggermente gonfio e arrossato. Questi cambiamenti a volte, ma non sempre, possono essere fastidiosi e irritare il bambino, ma sono fenomeni naturali e non comportano problemi di salute.

Quali sono le cause?

Le cause della gengivite nei bambini variano a seconda dell’età e delle condizioni orali. Nei bambini esistono principalmente due forme:

  • Gengivostomatite erpetica, causata dall’Herpes (Herpes simplex virus di tipo 1). Questa è la forma più frequente nei bambini in età prescolare (fino ai 5-6 anni). Il virus si trasmette facilmente attraverso il contatto diretto con saliva infetta, rendendo comune la trasmissione tra bambini che frequentano ambienti scolastici o ludici. 

Altre forme di gengivostomatite virale possono essere causate da vari tipi di virus, tra cui i coxsackie virus e gli enterovirus (come nella sindrome bocca, mani, piedi). 

  • Gengivite batterica, dovuta all’accumulo di placca batterica e tartaro per una pulizia dentale non ottimale. Se i denti non vengono spazzolati con regolarità e il filo interdentale non viene utilizzato, i batteri si accumulano sulla superficie dei denti e delle gengive, formando la placca. Questa sostanza irrita il tessuto gengivale, provocando infiammazione e sanguinamento. È la forma di gengivite più frequente in età scolare, ma può verificarsi anche nei primi anni di vita.

La dieta gioca un ruolo importante nel contribuire alla formazione della gengivite. Un’alimentazione ricca di zuccheri e carboidrati raffinati favorisce la crescita dei batteri nella bocca. Se il bambino consuma spesso dolci o bevande zuccherate, il rischio di gengivite aumenta notevolmente. Allo stesso modo, anche le carie sono un fattore di rischio molto importante.

Anche l’assunzione insufficiente di frutta e verdura può ridurre la salute complessiva delle gengive, poiché questi alimenti contribuiscono a mantenere i denti puliti e forniscono le vitamine necessarie per mantenere il tessuto gengivale sano. I bambini con disabilità (disordini psicomotori, paralisi e malattie sindromiche) possono sviluppare con più facilità la gengivite, dato che le pratiche di igiene orale sono molto difficoltose. 

Gli apparecchi ortodontici modificano l’allineamento dei denti e rendono la pulizia più difficile. Anche le malocclusioni e i sovraffollamenti dei denti possono rendere più facile l’accumulo della placca dentale e le gengiviti.

Esistono infine condizioni mediche rare che possono causare l’infiammazione delle gengive: carenza di vitamina C (lo scorbuto), patologie autoimmuni, scarsa produzione di saliva (xerostomia). La saliva ha infatti un ruolo molto importante nella prevenzione delle infezioni, poiché aiuta a rimuovere i batteri dalla bocca. Quando la produzione di saliva è ridotta, aumenta il rischio di sviluppare gengiviti.

Conoscere perché viene la gengivite ai bambini può facilitare la prevenzione e permetterci di affrontarla nella maniera corretta.

Come curare la gengivite nei bambini

Il trattamento della gengivite dipende dalla sua causa e dalla gravità della condizione. Per la gengivite causata dalla placca batterica, il miglioramento dell’igiene orale è il primo passo per la guarigione. 

Nei casi più severi, potrebbe essere necessario l’intervento del dentista per una pulizia professionale, soprattutto se è presente tartaro (placca calcificata che non può essere rimossa con il semplice spazzolamento). Durante la visita, il dentista può rimuovere la placca e il tartaro accumulati e fornire consigli su come far passare la gengivite. Nei casi di gengivite severa, il dentista potrebbe prescrivere un collutorio antibatterico o un trattamento antibiotico per ridurre l’infiammazione e combattere l’infezione.

Nel caso della gengivostomatite erpetica, il trattamento è più complesso. In questi casi, infatti, le cure per la gengivite nei bambini includono le seguenti soluzioni:

  • analgesici (paracetamolo e ibuprofene);
  • farmaci antivirali come l’aciclovir possono essere prescritti per accelerare la guarigione e ridurre il dolore causato dalle afte;  
  • applicazione locale di gel a base di acido ialuronico;
  • scelta di alimenti semisolidi o liquidi, freddi o tiepidi (evitare i cibi caldi), ovvero frullati di frutta, latte, yogurt e gelato (spesso apprezzati dai bambini); vanno invece evitati i cibi speziati, acidi, piccanti, troppo salati o che richiedono una masticazione prolungata;
  • uno dei rimedi naturali efficaci per la gengivite è l’utilizzo di collutori all’aloe vera.

Mantenere una buona idratazione è essenziale. Si può usare un cucchiaino, una tazza o una siringa (senza ago) per somministrare i liquidi.

Nei casi di rifiuto totale si corre il rischio di disidratazione e si rende necessaria l’ospedalizzazione per la somministrazione di liquidi endovena.

Come prevenire la gengivite nei bambini

La prevenzione della gengivite richiede uno sforzo congiunto tra genitori e bambini. Insegnare ai figli l’importanza di una corretta igiene orale fin dai primi anni di vita è fondamentale. Per aiutare i più piccoli ad accettare la routine di lavarsi i denti, può essere utile mettersi davanti allo specchio e mostrare cosa fanno mamma e papà. L’imitazione è infatti una forte spinta per provare nuove esperienze: dopo qualche tentativo, saranno i bambini stessi a voler prendere lo spazzolino per giocare insieme.

Coinvolgerli in modo giocoso e naturale nella routine dell’igiene orale può fare una grande differenza. È anche un approccio positivo che evita la forzatura, rendendo il lavaggio dei denti un’attività condivisa e divertente.

Secondo le linee guida ministeriali, i genitori devono assicurarsi che il bambino spazzoli i denti almeno due volte al giorno e che usi il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo tra i denti. Insegnare al bambino la corretta tecnica nell’uso dello spazzolino e del filo interdentale è essenziale per evitare che la placca si accumuli e provochi ulteriori infiammazioni.

Altri accorgimenti utili per la prevenzione sono: 

  • utilizzo di uno spazzolino con setole morbide;
  • sostituzione dello spazzolino ogni tre mesi, per una migliore igiene orale;
  • uso di collutori antisettici a base di clorexidina, soprattutto per chi porta l’apparecchio;
  • riduzione del consumo di zuccheri: questi sono il nutrimento principale per i batteri che causano la placca e la gengivite; è consigliabile ridurre il consumo di dolci, bevande zuccherate e snack zuccherati, favorendo invece alimenti ricchi di fibre e vitamine che supportano la salute delle gengive.

Infine, valutazioni regolari dal dentista pediatrico sono indispensabili. Anche se il bambino non presenta sintomi evidenti di problemi dentali, le visite di controllo permettono di individuare precocemente eventuali segni di gengivite e di intervenire tempestivamente.

Bibliografia
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Articolo pubblicato il 23/01/2025 e aggiornato il 23/01/2025
Immagine in apertura Evgen_Prozhyrko / iStock

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