Tracce di glifosato sono state trovate in molti alimenti, dalla birra alle lenticchie, dal cavolfiore al frumento. Eppure le istituzioni fanno fatica a regolamentarne l’uso.
Il glifosato è l’erbicida più utilizzato in agricoltura. Recentemente sono state trovate tracce di questa sostanza in molti alimenti, per questo il suo largo utilizzo ha suscitato molte polemiche sui media. SI tratta infatti di un composto presente in oltre 750 prodotti usati in agricoltura.
Lo IARC, l’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa di prevenzione del cancro, ha inserito il glifosato tra gli agenti “probabilmente cancerogeni per gli umani”, cioè per i quali è dimostrata la pericolosità sugli animali, ma il cui effetto sugli umani è ancora ancora oggetto di studi.
Nel caso del glifosato la questione si è complicata ulteriormente da quando l’EFSA, l’Autorità Europea che si occupa di sicurezza alimentare, ha messo in dubbio la posizione dello IARC. Nei prossimi giorni, la Comunità Europea dovrà decidere se rinnovare l’autorizzazione all’uso del glifosato in agricoltura per i prossimi 15 anni, autorizzazione scaduta il 31 Dicembre scorso.
La pericolosità del glifosato per gli umani, dunque, non è dimostrata, ma rimane il fatto che è stata classificata “probabilmente cancerogena per l’uomo” dalla più autorevole agenzia per la prevenzione del cancro. Secondo il rapporto ISPRA sui pesticidi nelle acque, tracce di questa sostanza sono presenti nel 90% delle acque superficiali, e nel 30% di quelle profonde.
32 organizzazioni tra cui Fai, WWF, Greenpeace e Legambiente hanno firmato un appello affinché il glifosato venga bandito totalmente dai disciplinari di produzione della Comunità Europea. Uppa, dal canto suo, si impegna perché i cittadini siano informati correttamente. Sul prossimo numero i pediatri Elena Uga e Giacomo Toffol approfondiranno il tema anche alla luce di quanto verrà deciso nei prossimi giorni. Per non perderlo abbonati ora.
Ha girato il mondo a piedi, in bici e sul pedalò, fino a quando ha scoperto l’editoria e il marketing: dopo aver ricoperto i ruoli di redattore prima e di responsabile marketing poi, è diventato CEO di Uppa nel 2017.