Gli esami in gravidanza sono uno dei primi temi su cui si interrogano le future mamme. «Quali sono gli esami in gravidanza obbligatori?» «Quando si deve fare la prima ecografia?» «In quali casi è consigliata l’amniocentesi?» Sono alcune delle domande che si cominciano a porre le donne in gravidanza, dovendo scegliere tra le tante possibilità offerte per gli esami da svolgere nei nove mesi di gestazione.
La rubrica di Uppa dedicata agli esami in gravidanza nasce proprio per riuscire a chiarire i dubbi delle future mamme e spiegare come funzionano test di screening ed esami, in modo da poter effettuare una scelta consapevole, facendosi anche guidare dall’ostetrica o dallo specialista da cui si è seguite.
Questo intervento è raccomandato a scopo profilattico nelle donne con storia di aborti ricorrenti nel secondo trimestre o in donne con precedente parto pretermine e con diagnosi di cervice “corta”. Ma può anche essere eseguito in emergenza nei casi in cui viene riscontrata una minaccia di parto pretermine
L’amniocentesi non è proposta di prassi a tutte le donne in gravidanza e viene effettuata solo se la gestante ne dà il consenso, dopo aver compreso rischi, benefici, modalità di esecuzione e scopo dell’indagine
È un test poco invasivo e indolore per la mamma e per il feto, e serve a monitorare il battito cardiaco fetale e le contrazioni uterine per valutare lo stato di benessere del piccolo nelle ultime settimane in prossimità del parto (antepartum) e durante il travaglio (intrapartum)
È un esame che viene effettuato a ridosso del parto per individuare le donne colonizzate da Streptococco di gruppo B, così da poter intraprendere la terapia antibiotica corretta e ridurre il rischio di trasmissione del batterio al neonato
Le linee guida nazionali consigliano l’esecuzione del test solo nelle donne che presentano fattori di rischio nello sviluppo del diabete gestazionale, rischio che si valuta attraverso l’anamnesi personale e familiare e la valutazione della glicemia a digiuno
I controlli in gravidanza hanno un calendario personalizzato, in base ai bisogni e alle esigenze di ciascuna donna. L’obiettivo degli accertamenti è valutare il livello di salute della donna e del feto, selezionando le situazioni che potrebbero richiedere un approfondimento e valutando i possibili rischi
Gli esami del sangue in gravidanza sono un ottimo strumento per analizzare la salute della gestante e del feto in ogni trimestre, senza eccedere con test e approfondimenti non necessari
Il Bi-test, associato alla misurazione della translucenza nucale, permette di identificare circa il 90% dei bambini affetti da anomalie cromosomiche. In questo modo sarà possibile indirizzare solo le pazienti a rischio verso esami diagnostici invasivi, che stabiliranno con certezza la presenza o meno della malattia
La diagnosi prenatale negli anni ha fatto continui passi avanti, non solo nel diventare più precisa e attendibile, ma anche nell’essere sempre meno invasiva, come nel caso dei test del DNA fetale
Il risultato di questo test non offre una diagnosi definitiva e certa di salute o patologia del feto, ma informa la donna o coppia in attesa sulle probabilità della presenza di alcune anomalie cromosomiche del nascituro
Sebbene i genitori spesso pensino alla prima ecografia con un forte coinvolgimento emotivo, è importante ricordare che quello ecografico è un mezzo di indagine per appurare il decorso della gravidanza e l’adattamento del feto all’ambiente uterino
È un esame del sangue che rileva la presenza di anticorpi contro un parassita, il Toxoplasma gondii, la cui eventuale presenza può creare problemi in gravidanza
Il test di Coombs è un esame di laboratorio che si esegue sul sangue non solo per verificare la compatibilità del gruppo sanguigno della madre con quello del feto, ma anche per valutare la compatibilità prima di una trasfusione o per identificare alcune forme di anemia
La translucenza nucale viene misurata, da un operatore formato, durante l’ecografia del primo trimestre di gravidanza per comprendere il rischio di malformazioni cromosomiche. Il momento ottimale per la misurazione va dalle 11 settimane alle 13+6 giorni
L’ecografia morfologica insieme a un adeguato counselling genetico, uno screening molecolare e uno studio sulla salute antenatale sono esami fondamentali per accertare la presenza di patologie e sindromi genetiche complesse
Nel corso del primo e l'inizio del secondo trimestre di gravidanza, tra le dimensioni del feto si valuta principalmente la lunghezza vertice-sacro. Questo parametro, nel periodo compreso tra la nona e la quattordicesima settimana, consente di stimare l’età gestazionale del nascituro con una buona precisione
A partire dal primo trimestre di gravidanza è presente nel circolo ematico materno DNA libero di origine fetale che può essere recuperato in maniera non invasiva mediante un semplice prelievo di sangue venoso e utilizzato per diagnosticare eventuali anomalie cromosomiche del bambino
Come indica anche l’ISS, la villocentesi si esegue tra la decima e la tredicesima settimana di gestazione ed è indicata nel caso in cui esista un elevato rischio di malattia genetica a carico del bambino
Da alcuni decenni, l’ecografia viene impiegata per lo studio dell’anatomia e del benessere del feto, ma con modalità diverse nei vari paesi del mondo e con sensibili differenze nell’ambito dello stesso paese
Quando inizia una gravidanza, i futuri genitori devono decidere quali saranno gli esami da effettuare per monitorarne il decorso. Si tratta di una scelta importante, da fare con cognizione di causa
I benefici offerti sul piano diagnostico dall'ecografia sono ampi e non si ha alcuna notizia di danni conseguenti all'uso di ultrasuoni per lo studio del bambino in utero