Al cioccolato o alla nocciola per i più golosi, al limone o alla fragola se piace la frutta, fino alle varianti più bizzarre ed esotiche, il gelato è, da sempre, uno degli alimenti più gettonati dell’estate, ma anche d’autunno e persino d’inverno è capace di mettere d’accordo grandi e piccoli. Del resto non è solo buono di gusto. Se non è “finto”, è anche buono dal punto di vista nutrizionale, ricco di calcio, fosforo, vitamina A e proteine.
Via libera dunque a coni e vaschette nella dieta dei bambini? Sì, a patto di rispettare alcune regole e controllare con attenzione la qualità di quello che offriamo ai nostri figli. Spiega Giuseppina D’Urso, biologa nutrizionista ed esperta di nutrizione pediatrica: «Innanzitutto il gelato deve essere offerto ai bambini esclusivamente come merenda, mai come sostitutivo del pasto. Non sempre, infatti, rispetta il giusto bilanciamento tra grassi, proteine e zuccheri. Non solo. Poiché è molto freddo, attraversa l’apparato digerente in fretta e quindi non viene assorbito completamente».
In effetti, il gelato può avere caratteristiche organolettiche e nutrizionali molto diverse, che dipendono essenzialmente dalla qualità degli ingredienti utilizzati. Attenzione quindi alle etichette dei prodotti industriali, ma anche alla lista degli ingredienti obbligatoriamente affissa nelle gelaterie artigianali. «In particolare si deve controllare che il gelato non contenga grassi vegetali idrogenati, coloranti sintetici o altri additivi artificiali, di cui è meglio che i bambini non abusino», dice la D’Urso, «se il bambino è in sovrappeso – precisa la nutrizionista – il consumo di gelato deve essere moderato, con preferenza per i gusti semplici (alla frutta o allo yogurt), evitando ingredienti troppo ricchi di zuccheri e grassi, biscotti, meringhe, cialde o pan di spagna».
Il sovrappeso è uno dei problemi più diffusi tra i bambini, ed è quindi importante prestare attenzione alle quantità e affiancare a una dieta corretta dell’attività fisica regolare, possibilmente all’aria aperta e non competitiva.
Ha girato il mondo a piedi, in bici e sul pedalò, fino a quando ha scoperto l’editoria e il marketing: dopo aver ricoperto i ruoli di redattore prima e di responsabile marketing poi, è diventato CEO di Uppa nel 2017.