È vero: nessuno ha la bacchetta magica per evitare i problemi. Ma la consapevolezza e l’attenzione verso eventuali rischi, assieme all’aiuto delle conoscenze e della tecnologia oggi disponibili, possono minimizzare i danni. Nella stragrande maggioranza dei casi la gravidanza decorre regolarmente, il neonato e la sua mamma stanno bene e l’esperienza è positiva, ma esiste un 10% di casi in cui si riscontrano complicazioni serie. Non dimentichiamo che durante la gestazione (in questo articolo vediamo come contare esattamente le settimane) avvengono molti cambiamenti nei sistemi e apparati materni (cardiovascolare, endocrino, metabolico), dovuti al fatto che l’organismo deve adattarsi a una nuova, impegnativa condizione. Quando questi adattamenti superano una certa soglia, insorgono problemi specifici della gravidanza, e il verificarsi di queste condizioni può essere la “spia” che rivela la predisposizione di mamma e bambino a sviluppare alcune malattie nel corso della vita.
Secondo la teoria del fetal programming, la salute futura di ogni individuo si pianifica in fase prenatale, ed è perciò importante che il pediatra venga informato in modo accurato sull’andamento della gravidanza e del parto. Questo perché le malattie che il feto può sviluppare nell’utero – ad esempio difetti nella crescita che comportano un basso peso al momento della nascita – svelano il rischio di future malattie croniche (disfunzioni cardiovascolari, diabete, ecc.). Anche alcune malattie della mamma in gravidanza, ad esempio la preeclampsia (ancora oggi conosciuta come gestosi), che si manifesta con valori molto alti di pressione arteriosa spesso associati a un eccessivo incremento di peso, diabete mellito e stress, possono indicarci le malattie che il neonato potrà sviluppare da adulto.
Data di inizio dell'ultimo ciclo mestruale
Quando parliamo di “finestra” sul futuro riferendoci alla gravidanza, intendiamo dire che questo particolare periodo è un’opportunità per conoscere molte cose anche a proposito della salute a lungo termine della mamma. In passato, l’unica malattia della gravidanza conosciuta come fattore che predisponeva a sviluppare il diabete nel corso della vita era il diabete gestazionale. La letteratura recente ha invece evidenziato che problemi della gravidanza come il ritardo di crescita intrauterino, il distacco di placenta, la preeclampsia e il parto pretermine spontaneo, spesso correlati a difetti di circolazione del sangue a livello placentare, comportano maggiori rischi di malattie future per la donna e sono dunque indicatori precoci significativi.
L’aumento di grassi nel sangue, la loro deposizione sulla parete dei vasi e l’alterazione che si genera nello strato interno delle arterie sono condizioni presenti in tutte queste malattie, ma solo eccezionalmente lasciano tracce nell’immediato periodo che segue la gravidanza. Perciò spesso, quando le malattie cardiovascolari si manifestano (soprattutto se dopo tanto tempo), ci si dimentica di associarle ai rischi corsi durante la gravidanza.
Seguendo l’esempio anglosassone, nell’ottica di sfruttare la gravidanza come un’opportunità per individuare soggetti a rischio di problemi cardiovascolari e applicare, di conseguenza, programmi di prevenzione precoce, sarebbe opportuno istituire ambulatori dedicati (post-partum clinic) dove indirizzare, a sei mesi dal parto, le donne che in gravidanza hanno sviluppato le malattie già menzionate, offrendo così loro un percorso specifico.
Scopo della post-partum clinic è quello di acquisire dati sulle malattie familiari, sulle condizioni di salute precedenti alla gravidanza, sul decorso della gestazione e del parto, su eventuali malattie presenti, su eventuali modifiche degli stili di vita non sani come la sedentarietà, l’abitudine al fumo, l’assunzione di alcolici, il sovrappeso; tutti fattori che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. Questo approfondimento offrirà anche l’occasione per indirizzare le pazienti dai medici curanti o, nei casi più gravi, presso specialisti e centri di riferimento per i controlli a breve e lungo termine.
Al momento in Italia esiste soltanto qualche sporadica e comunque ancora incompleta esperienza in questo senso. Per sopperire a queste mancanze, è quindi importante che le mamme vengano informate in modo dettagliato, allo scopo di renderle consapevoli in prima persona del maggiore bisogno di attenzione e cura verso sé stesse.
Le donne selezionate sulla base delle malattie sviluppate durante la gravidanza e indirizzate alla post-partum clinic potrebbero usufruire di programmi di prevenzione personalizzati verso malattie di cui, al di fuori della gravidanza, non avrebbero il sospetto. In mancanza (e in attesa) di questi percorsi strutturati nei servizi dedicati alla nascita, il medico di fiducia svolge un ruolo fondamentale: sarà quest’ultimo a indirizzare le pazienti verso gli approfondimenti necessari, a monitorarle negli anni e a incoraggiarle a mantenere uno stile di vita sano, il che è già di per sé una protezione dai rischi cardiovascolari.