Il materiale di sviluppo è parte integrante della scuola montessoriana: la “Casa dei Bambini” (di cui abbiamo parlato qui) e la scuola primaria. Maria Montessori, nei suoi libri, tiene a precisare qual è il suo scopo: l’educazione dei sensi.
Il mezzo attraverso il quale propone il raggiungimento di tale scopo è il materiale sensoriale, che deve rimanere sempre un mezzo e mai diventare un fine. Le sue parole, nel Manuale di Pedagogia Scientifica, riescono perfettamente a spiegare e a far comprendere quanto vantaggioso sia l’utilizzo di questo materiale per i bambini e le bambine: «Gli oggetti più importanti dell’ambiente sono quelli che si prestano ad esercizi sistematici dei sensi e dell’intelligenza, con una collaborazione armoniosa di tutta la personalità psichica e motrice del fanciullo, e che a poco a poco lo conducono a conquistare, con esuberante e possente energia, i più duri apprendimenti fondamentali della cultura: leggere, lo scrivere ed il contare. È questa la parte che fa diventare la Casa dei Bambini una vera e propria scuola, nel senso di dare gli apprendimenti ritenuti indispensabili; ma è però tutt’altro che una scuola, se con questa parola si vuole intendere il luogo di martirio e di crudele schiavitù, ove tutti siamo dovuti passare, come per il calvario che redime dalle tenebre dell’ignoranza. Nella Casa dei Bambini con esercizi spontanei liberamente scelti, ed eseguiti secondo i dettami interiori della personalità di ciascuno, i fanciulli, usando il materiale, non solo sviluppano l’intelligenza, il carattere, la grazia; ma acquistano abilità ed attitudini, che lo spingono verso nuovi e più alti sforzi. L’apprendimento della scrittura diviene allora una conquista entusiasmante, un esercizio di irresistibile attrattiva; ed il fanciullo sorpassa, trionfante e gioioso, il temuto scoglio che si trova all’ingresso dell’istruzione. Il suddetto “materiale” è, nel suo insieme, un istrumento sistemico di psicologia, che può paragonarsi ad una palestra di ginnastica dello spirito; ove il bambino, esercitandosi spontaneamente, progredisce nello sviluppo e perciò anche nell’acquisto della coltura».
Molto interessante è la “Cassettiera delle figure geometriche piane”, un materiale utilizzato nella Casa dei Bambini, dai 3 ai 5 anni, attraverso il quale viene introdotta una prima varietà di forme che tatto e vista, insieme, imparano a conoscere e riconoscere. Si introduce, così, sensorialmente la geometria.
«Un armadietto contenente sei cassetti posti uno sull’altro. Quando sono aperti, essi sfoggiano ognuno sei “cornici” di legno quadrate. Quasi tutte le cornici hanno una grande figura geometrica incastrata nel centro, colorata in turchino e munita di un bottoncino che serve a prenderla. Ogni cassetto ha il fondo dipinto in colore turchino, quando le figure geometriche sono tolte dalle loro cornici, il fondo riproduce esattamente le stesse forme. Le figure geometriche sono disposte nei cassetti secondo l’analogia di forma.»
Ecco che attraverso l’utilizzo di questo materiale, non solo il bambino acquisisce la conoscenza delle varie forme geometriche, ma sarà in grado inoltre di riconoscerle nell’ambiente che lo circonda e, attraverso questa conoscenza acquisita, anche di rappresentarlo da sé.
Gli estratti originali sono tratti da Maria Montessori, Manuale di Pedagogia Scientifica, III edizione.
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