È facile per un bambino di 2-3 anni diffondere i suoi germi un po’ ovunque, basta che si strofini il naso che cola, gli occhi che bruciano o che si metta le mani in bocca e poi tocchi i compagni di gioco o i giocattoli.
È difficile in queste situazioni, per le operatrici e gli operatori dei nidi o delle scuole d’infanzia, badare a tutti questi germi “ballerini”. Inoltre i bambini possono essere contagiosi da uno a due giorni prima della comparsa dei sintomi di un’infezione. Ma allora vanno messi al bando i nidi e la scuola dell’infanzia? Assolutamente no!
La prima ragione è che le malattie che un bambino può contrarre andando al nido o alla scuola dei “grandi” sono in effetti utili per lo sviluppo del suo sistema immunitario; possiamo immaginare una sorta di scudo di protezione che si crea, sempre più solido, man mano che il bambino viene a contatto con germi diversi. Diverse ricerche hanno evidenziato che sono proprio i bambini che frequentano il nido e si ammalano spesso nei primi anni quelli che da adulti saranno meno esposti a malattie importanti. Il perché tutto questo succeda è oggetto di studio.
La seconda ragione è altrettanto centrale e riguarda il ruolo educativo e le esperienze che un bambino fa in un nido o in una scuola per l’infanzia di qualità, sia per quanto riguarda la sua crescita emotiva e lo sviluppo cognitivo, sia sul fronte dell’autonomia e delle prime relazioni sociali, in un momento in cui il suo cervello assorbe tutto ciò che proviene dall’ambiente circostante.
Esiste inoltre un modo semplice, senza costi aggiuntivi e molto efficace, per ridurre la quantità di “germi ballerini” e quindi le infezioni: il lavaggio delle mani, fatto bene e spesso. Sembra un’operazione ovvia e scontata, ma non lo è. Le mani sporche sono il veicolo principale di trasmissione dei germi, più del tossire o dello starnutire o baciare; le mani non pulite, specie quando i bambini e gli adulti sono ammalati, sono come delle Ferrari che trasportano a gran velocità tutti i germi (possono trasportare anche le uova dei vermi ossiuri, come spieghiamo in questo articolo).
Lavarsi le mani, però, funziona se lo facciamo spesso e correttamente, non solo aprendo il rubinetto e strofinando velocemente le mani con un po’ di sapone. Questo antidoto potente contro le infezioni va “somministrato” a casa e a scuola in diversi momenti:
È importante abituare a questa operazione i bambini fin da piccolissimi, usando acqua calda e un sapone senza sostanze antibatteriche piuttosto che gel disinfettanti, fazzolettini o detergenti senza acqua. Se non abbiamo l’acqua a disposizione e occorre un lavaggio urgente, allora si possono usare le alternative all’acqua e sapone. È necessario bagnare le mani con il sapone, solido o liquido, strofinarle da ogni lato almeno per quindici secondi per allontanare lo sporco, quindi sciacquarle e asciugarle.
Mentre ci si lava le mani, si può recitare per due volte questa filastrocca insieme ai bambini:
Mi lavo le mani
Tuff tuff mi lavo le mani con l’acqua cascata
Cia-ciac fa la panna della saponata
Scia-sciacquo per bene anche l’ultimo dito
Pli-pliccan le gocce e… il gioco è finito…
Incoraggiamo i bambini a non coprirsi la bocca con le mani quando tossiscono o starnutiscono e a utilizzare i fazzolettini di carta. Infatti, i germi rimangono sulle loro mani e possono contagiare facilmente oggetti o persone. È bene ricordarsi che i germi si diffondono principalmente attraverso le mani e, in minor misura, attraverso l’aria. Gettiamo subito nei rifiuti i fazzolettini utilizzati per la pulizia del naso. Mostriamo ai bambini come soffiarsi bene il naso. Evitiamo che i bambini condividano con altre persone tazze e bicchieri, stoviglie, asciugamani e spazzolini quando sono ammalati.
Le malattie che si possono contrarre andando al nido o a scuola sono per lo più legate ai virus. Anche se i bambini sono vaccinati, si possono comunque ammalare contraendo i virus che provocano tosse, raffreddore, mal di gola, vomito o diarrea.
Nel primo anno di frequenza al nido o alla scuola dell’infanzia i bambini possono ammalarsi anche 8-12 volte di più rispetto ai bambini che non vanno a scuola. Questa esposizione ai germi fa sì che già dal secondo anno di scuola le infezioni si riducano molto, proprio perché il sistema immunitario si è rinforzato durante il primo anno di scolarizzazione; lo scudo protettivo sta funzionando.
C’è un altro modo molto efficace per ridurre il rischio di ammalarsi e di contagiare gli altri, soprattutto per i bambini piccoli che frequentano l’asilo nido: l’allattamento. Il latte di mamma è ricco di anticorpi che difendono il bambino da numerose malattie infettive e contiene sostanze speciali che aiutano il suo sistema immunitario a svilupparsi.
Le vaccinazioni rappresentano un ulteriore strumento per combattere le infezioni. È bene che i bambini siano vaccinati in base al calendario vaccinale; le vaccinazioni sono l’arma per eccellenza, più forte ed efficace, per prevenire molte malattie gravi.
Ma, per fortuna, non tutti i germi vengono per nuocere, e tra questi germi “amici dell’uomo” ci sono, ad esempio, quelli che rivestono la pelle e le mucose del bambino, e che sono presenti fin dalla nascita. Il sistema immunitario di ogni bambino non vi entra in conflitto, anzi, essi sono d’aiuto perché rendono i bambini meno vulnerabili ad alcune malattie: in particolar modo, i germi che rivestono il tubo digerente partecipano alla digestione degli alimenti e alla produzione di alcune preziose vitamine. Questi germi buoni evitano che quelli pericolosi prendano il loro posto. Insomma, abitano con noi pacificamente, li ospitiamo e loro ripagano questa ospitalità proteggendoci.
In conclusione, non dobbiamo esagerare e cercare di sterilizzare tutto – opera tra l’altro impossibile e inutile –, ma, con più semplicità, ricordiamoci di soffiare il naso con il fazzoletto usa e getta, di lavare le mani spesso e bene, di allattare e di fare tutte le vaccinazioni: i bambini imparano dai genitori e il nostro comportamento è per loro il miglior modo di apprendere per il presente e per il futuro.