Dopo la nascita del bambino la donna deve riprendere l’equilibrio e il benessere del proprio corpo. Se consideriamo gli straordinari cambiamenti fisici durante i mesi della gravidanza, è facile capire che si tratta di un processo fisiologico che richiede del tempo prezioso ed è composto da varie tappe: i muscoli addominali hanno bisogno di riprendere tono in modo graduale; cambia nuovamente il baricentro; gli organi tornano pian piano nella loro posizione di origine; l’utero gravidico decresce nelle sei settimane dopo il parto; è necessario del tempo per tornare al peso pregravidico.
Le conseguenze dei cambiamenti ormonali e fisici riguardano l’apparato respiratorio, circolatorio, scheletrico, muscolare e non solo. Il lavoro del corpo è quindi faticoso e merita grande attenzione. Per quanto riguarda l’apparato muscolare, ad esempio, l’eccessiva separazione della muscolatura retto-addominale centrale, a seguito delle modificazioni che avvengono nel corso della gravidanza, può causare una diastasi addominale nelle settimane successive al parto.
È importante dunque capire cosa può favorire o meno il recupero. Per quanto riguarda la zona di cui abbiamo appena parlato, ad esempio, può una pancera post parto aiutare la ripresa addominale e muscolare? Gli studi raccolti negli anni sono contrastanti, vediamo di seguito cosa suggeriscono in merito agli effetti a breve e lungo termine di questo strumento e facciamo chiarezza.
C’è chi la chiama semplicemente pancera post parto, chi fascia addominale, chi guaina modellante. Ha senso questa distinzione per tipologie? Partiamo col precisare che la pancera post parto è pensata per dare sostegno ai muscoli e ai tessuti addominali nel periodo che segue il parto. Lo scopo dichiarato è quello di esercitare una pressione mirata in zone specifiche (addome, fianchi, glutei) per favorire il ritorno della forma fisica precedente alla gravidanza.
È un indumento simile a uno slip o a un pantaloncino a vita alta che avvolge i glutei e l’addome fin sopra l’ombelico, ecco perché viene definita anche guaina post parto; ma esistono anche le fasce addominali post parto, che comprimono solo la parte dell’addome e della schiena, spesso con chiusura regolabile in velcro.
Fascia o guaina (o pancera post parto che dir si voglia), si tratta nella maggior parte dei casi di tessuti costituiti da cotone elastico o, in alternativa, da fibre sintetiche più rigide.
La risposta non è sempre chiara e univoca ed è spesso oggetto di opinioni contrastanti. Da una parte, chi la consiglia sostiene che la pancera post parto rappresenti un valido supporto per i muscoli addominali, che riduca il dolore post operatorio dovuto al cesareo e che permetta un recupero molto più rapido del tono muscolare perché combatte l’effetto “pancia molle” che può mettere a disagio le neomamme. Dall’altra, un numero sempre maggiore di professionisti della salute ne sconsiglia l’utilizzo – fatta eccezione per alcune circostanze specifiche – perché i danni supererebbero i potenziali benefici, e consiglia piuttosto una graduale ripresa dell’attività fisica.
Secondo uno studio coreano, l’utilizzo di una pancera post parto, soprattutto se rigida, modifica l’inclinazione pelvica anteriore e ha dunque effetti sul pavimento pelvico. I dati raccolti mostrano che la pressione addominale esercitata dalla pancera restringerebbe la circonferenza della vita, riducendo lo spazio all’interno della cavità addominale e causando rigidità a livello della colonna vertebrale. Questa modifica meccanica avrebbe conseguenze anche sulla postura e sulle articolazioni. La pancera post parto si sovrappone quindi al lavoro degli addominali che di fatto smettono di lavorare. In questo modo la donna può percepire sì uno stato di benessere e supporto nel momento in cui la indossa, ma l’effetto è quello di una compressione non benefica per l’organismo e non ha esiti favorevoli a lungo termine.
I motivi che spingono alcuni professionisti della salute a sconsigliare l’uso della pancera post parto sono dovuti ai potenziali effetti negativi legati al suo utilizzo, ovvero:
Dopo un parto spontaneo l’uso della pancera post parto è generalmente sconsigliato, poiché la donna può riprendere la mobilità liberamente e non ci sono inoltre studi che dimostrano effetti benefici nell’esercitare una compressione addominale. Considerati dunque i potenziali effetti negativi della pancera post parto sui diversi apparati dell’organismo, nel caso di un parto spontaneo i pro non superano i contro.
Il consiglio è, semmai, quello di ascoltare il proprio corpo, concedersi del tempo per il recupero e iniziare una graduale attività fisica secondo le indicazioni mediche e secondo i propri obiettivi.
Nel caso di un taglio cesareo la donna deve affrontare un decorso post operatorio che può richiedere un recupero più o meno veloce, a seconda di vari fattori. Secondo alcuni studi, dopo un taglio cesareo la pancera post parto può avere una sua utilità e apportare alcuni benefici, in particolare: diminuire il dolore post operatorio nei primi giorni e permettere una guarigione più rapida della ferita chirurgica, con minor perdita di sangue. La pancera può infatti facilitare la ripresa della mobilità della donna nei giorni seguenti all’intervento. È importante ricordare, però, che anche in questo situazione la pancera post parto sta lavorando al posto dei muscoli addominali (che avranno comunque bisogno di ricominciare gradualmente a lavorare in autonomia) e si verificano gli effetti compressivi sugli organi.
Vediamo di capire quando indossare la pancera post parto esattamente. In base a quanto detto finora, si può concludere che questo strumento può essere suggerito dal personale sanitario per favorire una mobilizzazione precoce, per dare sollievo e sostegno nei primi giorni post intervento, per un tempo limitato e in circostanze specifiche, fino a che la donna non torna a muoversi con maggiore autonomia.
Ma per quanto tempo tenere la pancera post parto? Che sia una fascia, o una guaina con slip, la pancera non va indossata per tutta la giornata, ma solo nel tempo dedicato al movimento.
In linea generale la pancera post parto non si dimostra utile per la ripresa dopo il parto, se non in casi specifici post intervento, ma sempre e comunque con un utilizzo consapevole, mirato e soprattutto limitato nel tempo.
Alla luce dei più recenti studi e delle indicazioni dei professionisti più aggiornati, è fondamentale non improvvisare autonomamente le modalità di utilizzo della pancera post parto, ed è invece importante affidarsi sempre a professionisti (operatori sanitari, fisioterapisti, ostetriche) specializzati sul tema.
Il consiglio più utile da seguire quando si cerca di capire come scegliere la pancera post parto più adatta è che le fasce o le guaine modellanti elastiche sono da preferire rispetto a quelle rigide perché creano meno compressione addominale.
Ostetrica e giornalista scientifica, lavora attualmente nella Sala Parto dell’Ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia, dove si occupa dell’assistenza al travaglio e al parto fisiologici e dell’assistenza neonatale e nel puerperio.