«Quel pannolino enorme gli farà venire la displasia dell’anca!», «Sapessi quante dermatiti ho visto causate dai pannolini lavabili…», «Ma li lavi nella stessa lavatrice in cui lavi i tuoi vestiti? Che schifo!». Queste frasi, e molte altre, mi sono state rivolte tutte da colleghi alla notizia che mio figlio usava i pannolini lavabili. Ma cosa si sa sui pannolini lavabili? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per il bambino, per i genitori e per l’ambiente?
La dermatite da pannolino è una delle patologie dermatologiche più frequenti nel primo anno di vita. Pelle bagnata, microbi e sostanze irritanti possono causare quadri preoccupanti per i genitori e dolorosi per il bambino. Spesso i pannolini lavabili sono additati come i colpevoli, ma se utilizzati in modo corretto (e qui trovate la nostra Guida completa ai pannolini ecologici) non sono peggiori degli usa e getta per la prevenzione delle dermatiti da pannolino [1] . A causa del loro ingombro, favoriscono una posizione divaricata delle gambe e quindi un adeguato sviluppo delle anche [2] ; la sensazione di bagnato provocata in particolare dai pannolini di cotone può inoltre aiutare il bambino ad acquisire prima il controllo degli sfinteri.
È stato poi dimostrato che i pannolini usa e getta aumentano la temperatura locale di circa 1 °C, con un probabile (ma non provato) effetto negativo sulla produzione degli spermatozoi [3] .
È innegabile: i pannolini lavabili vanno lavati, e questo richiede tempo, stimato in 60 minuti a settimana [4] , utilizzo frequente della lavatrice e qualche fatica in più rispetto agli usa e getta. Se però ci si arma di buona volontà, i risvolti positivi non sono indifferenti; tra tutti, il risparmio economico.
Un pannolino lavabile taglia unica può costare dai 5 ai 30 €, a seconda che si preferisca un modello più versatile ma meno intuitivo, come i prefold o i ciripà, o modelli più simili agli usa e getta, come gli all-in-one. Per un set di 20-25 pannolini, associando magari salviette lavabili e qualche rotolo di veli assorbi-pupù, si potrà spendere dai 200 agli 800 €.
E gli usa e getta? Anche comprando i più economici sul mercato difficilmente si spenderà meno di 1000 € (più facilmente 1500-2000 €) per portare un bambino allo spannolinamento, a cui va sommata la spesa per le salviette.
Il paragone diventa ancora più impietoso se consideriamo che generalmente i pannolini lavabili vengono usati anche per un eventuale nuovo fratellino o sorellina.
La spesa iniziale può comunque rappresentare un impedimento; è importante sapere che alcuni comuni offrono degli appositi incentivi e che sono sempre più presenti sul territorio le pannolinoteche, strutture dove prendere in prestito o noleggiare i pannolini per provarli. Il territorio, però, non sempre è accogliente: sappiate che alcuni nidi potrebbero non accettare i pannolini lavabili.
Le frequenti lavatrici (ogni due-tre giorni) potranno essere un ostacolo in termini di impegno, ed è bene metterlo in conto fin da subito. Dal punto di vista economico, effettuando i lavaggi come indicato nella Guida, già con una lavatrice di classe B si spenderanno meno di 50 € annui tra acqua, elettricità e detersivo.
Un consiglio per risparmiare tempo e semplificare il lavaggio è utilizzare i veli a cui si accennava sopra: fogli di materiale biodegradabile da mettere tra sedere e pannolino che resistono a qualche giro in lavatrice quando sono bagnati di pipì, e che si possono gettare nel gabinetto in situazioni più “impegnative”.
Chi ha usato-e-gettato dei pannolini sa bene quanto sia aumentata la produzione familiare di spazzatura indifferenziata. Nonostante ciò, può sorprenderci quanto “pesi” l’impatto totale: ogni bambino, nei suoi primi tre anni di vita, produce circa una tonnellata di pannolini usa e getta. Un’enormità! E infatti, gli usa e getta rappresentano il 20% dei rifiuti solidi delle discariche. Impiegano 450 anni per essere degradati, e se vengono inceneriti liberano idrocarburi policiclici aromatici, diossina e altri inquinanti pericolosi [5] . Va inoltre considerato il costo in termini di materie prime ed energia per la produzione, per l’imballaggio e per il trasporto.
Anche produrre pannolini lavabili costa materie prime ed energia, e se si utilizzano lavatrici poco efficienti e programmi di lavaggio ad alte temperature si potrebbe superare il consumo di acqua ed energia degli usa e getta. Seguendo i metodi di lavaggio adeguati, utilizzando lavatrici di classe B o superiore ed evitando il passaggio in asciugatrice, tuttavia, il bilancio sarà sicuramente a favore dei pannolini lavabili; inoltre, si avrà sempre e comunque una riduzione di rifiuti che inquinano e che hanno una ricaduta sulla salute pubblica [6] .
Modificare abitudini radicate nella società e ormai date per scontate è complicato. Anche noi medici, a volte, facciamo fatica a cambiare opinione, ad aprirci alle novità o alle riscoperte del passato. Il bombardamento pubblicitario non aiuta, così come i ritmi frenetici della vita odierna. Penso però sia importante che i pediatri e i genitori acquisiscano una maggior consapevolezza sui pannolini lavabili e spero che si possa pian piano andare in questa direzione, per i bambini, per i genitori e per l’ambiente.