Al contrario dei testicoli dell’uomo, che producono spermatozoi in qualunque momento della sua vita fertile, le ovaie di una donna non producono continuamente ovociti, ma solo uno al mese, e solo nel periodo compreso fra il menarca (la prima mestruazione) e la menopausa (l’ultima mestruazione). Si tratta del “ciclo mestruale”, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il ciclo mestruale [1] in genere dura 28 giorni, è scandito da un complesso gioco di ormoni ed è diviso in tre fasi:
È quella finestra temporale in cui uno spermatozoo, durante un rapporto sessuale, può fecondare un ovocita e dare inizio a una gravidanza.
Data di inizio dell'ultimo ciclo mestruale
Durata media del tuo ciclo
Fino a cinque giorni fertili ogni mese, ovvero le 24 ore della fase ovulatoria più qualche giorno precedente. Gli spermatozoi infatti possono vivere molte ore nell’utero in attesa dell’arrivo di un ovocita maturo. Di conseguenza sono fertili anche i giorni che precedono immediatamente la fase ovulatoria. Il resto del mese può essere definito come periodo non fertile.
I metodi per effettuare il calcolo del periodo fertile che approfondiremo in questo articolo sono essenzialmente tre:
In generale, il periodo fertile durante il ciclo mestruale si calcola sottraendo 18 giorni dalla durata del più breve dei 12 cicli precedenti e 11 giorni dal più lungo. Se ad esempio il ciclo varia tra 26 e 29 giorni, il concepimento può verificarsi dall’8° al 18° giorno di ogni ciclo.
Sì, sono soprattutto due: la produzione del muco cervicale e l’aumento della temperatura basale.
Al colmo del periodo fertile, quando si avvicina l’ovulazione, il collo dell’utero produce del muco fluido e filante, simile all’albume dell’uovo: si tratta di perdite trasparenti visibili sulla biancheria o quando si va in bagno. Dopo l’ovulazione il muco torna denso e appiccicoso fino quasi a scomparire.
La temperatura basale è la temperatura corporea misurata la mattina al risveglio. Durante l’ovulazione questa temperatura aumenta di circa mezzo grado centigrado. Non è facile avvertire questo aumento della temperatura: occorre una misurazione quotidiana e una registrazione.
Non sempre è facile per una donna interpretare i segnali del proprio corpo, perciò per fare un calcolo del periodo fertile preciso ci si può avvalere anche di altre informazioni.
Conoscendo il susseguirsi nel tempo delle fasi del ciclo mestruale è possibile fare un calcolo del periodo fertile. Fatta eccezione per le variazioni individuali, che sono sempre possibili, il 14° e il 15° giorno dopo l’inizio della precedente mestruazione sono i giorni in cui l’ovulazione è più probabile. Conoscendo la durata media dei cicli mestruali ogni donna può creare un suo calendario dell’ovulazione, ma dovrà tenere presente che un rapporto sessuale completo può fecondarla anche se avviene qualche giorno prima dell’ovulazione.
Questo calcolo è abbastanza attendibile se il ciclo mestruale è regolare, molto meno nel caso in cui si debba fare il calcolo del periodo fertile in una donna che abbia un ciclo irregolare.
Si tratta di test in vendita in farmacia e in molti supermercati. Basta mettere lo stick per l’ovulazione sotto il flusso dell’urina per pochi secondi e aspettare: compariranno delle strisce colorate che indicheranno se l’ovulazione è in corso o no.
Con un’ecografia transvaginale quotidiana per tutta la durata del ciclo mestruale si può osservare l’ingrandimento del follicolo che sta per rilasciare un ovocita, individuando così il momento in cui è più probabile la sua fecondazione.
Avere frequenti rapporti sessuali è sicuramente il metodo più efficace per concepire un figlio, tuttavia a volte possono esserci delle difficoltà (ne parliamo anche nel nostro articolo sulla fecondazione assistita). In questi casi il calcolo dei giorni fertili può essere d’aiuto se una donna desidera rimanere incinta: dovrà cercare di avere un rapporto sessuale completo nel momento in cui i segni soggettivi (muco cervicale e aumento della temperatura basale), il calcolo dei giorni del ciclo mestruale ed eventualmente il risultato dello stick per l’ovulazione e dell’ecografia indicheranno che è nel pieno del suo periodo fertile. [2]
Se una gravidanza non è desiderata, si può utilizzare lo stesso criterio appena elencato per evitare i rapporti sessuali durante il periodo fertile. L’efficacia del calcolo del periodo fertile come metodo contraccettivo è tuttavia inferiore a quella di altri metodi (pillola anticoncezionale, profilattico, diaframma vaginale, spirale intrauterina). Ricorrere al coito interrotto nel periodo fertile non garantisce un effetto anticoncezionale perché, nonostante il rapporto sessuale si interrompa prima dell’eiaculazione, una piccola quantità di sperma potrebbe raggiungere comunque la cavità uterina.
Sì, il calcolo del periodo fertile è utile nel calcolo delle settimane di gravidanza, perché ci consente di individuare con una certa esattezza la data del concepimento (di conseguenza, sarà più facile anche il calcolo della data del parto).
pediatra e giornalista, ha esercitato per quarant’anni come pediatra di famiglia nel Servizio Sanitario Nazionale e ha fondato nel 2001 il bimestrale per i genitori «Un Pediatra Per Amico», che ha diretto per 16 anni. Attualmente è un pediatra libero professionista.