Fare attività fisica in gravidanza è consigliato? Assolutamente sì. L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) considera l’esercizio fisico non solo sicuro ma anche benefico nel corso della gestazione, a patto che vengano seguite alcune raccomandazioni, come vedremo più avanti. Ma quale attività scegliere? Ne esiste una più indicata dell’altra?
In questo articolo ci concentreremo sul pilates, e capiremo perché è tra i programmi di allenamento più consigliati durante la gravidanza.
L’ACOG raccomanda alle gestanti di consultare il proprio medico o un’ostetrica prima di iniziare qualsiasi attività o programma di esercizi, soprattutto in caso di condizioni mediche preesistenti o complicazioni. È poi fondamentale scegliere la giusta attività, ovvero esercizi aerobici e di resistenza (come camminare, nuotare), o pratiche come il pilates, che in gravidanza è adatto a tutte le varie fasi.
Il suggerimento è di mirare ad almeno 150 minuti di esercizio moderato a settimana, sempre monitorando l’intensità e mantenendo il corpo idratato, e di evitare le attività che comportano un alto rischio di cadute o traumi addominali.
Infine, la regola generale è ascoltare il proprio corpo e interrompere l’esercizio in caso di dolore, vertigini, emorragie o difficoltà respiratorie.
L’ACOG rassicura inoltre sul fatto che le donne allenate prima della gravidanza possono continuare la loro attività fisica, mentre per quelle più sedentarie la gestazione può senz’altro rappresentare il momento ideale per iniziare gradualmente.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fornisce delle linee guida per l’esercizio fisico in gravidanza. In particolare, raccomanda:
Tra le pratiche più raccomandate, oltre al nuoto, la camminata, la corsa o la cyclette e lo yoga, troviamo come detto il pilates. Sempre più donne in gravidanza stanno scoprendo i benefici di questa disciplina, che può essere adattata per rispondere alle esigenze del corpo in cambiamento.
Il pilates offre numerosi vantaggi per le donne in gravidanza. L’attività si concentra sulla forza del core, la flessibilità e il controllo del corpo e contribuisce quindi a sostenere il peso in crescita. Il core, ricordiamolo, comprende i muscoli addominali e della schiena, i glutei e i muscoli pelvici, tutti utili a stabilizzare e supportare il tronco. Un core forte è fondamentale per mantenere una buona postura, prevenire il dolore lombare e migliorare l’equilibrio, specialmente durante la gestazione, il che influisce di conseguenza sulla riduzione dello stress e sul miglioramento del sonno.
Ma vediamo ora di seguito più nel dettaglio i benefici del pilates in gravidanza:
Durante il primo trimestre, il pilates può aiutare a mantenere l’energia e gestire i sintomi di nausea. La pratica dolce favorisce anche una connessione precoce con il proprio corpo e il bambino. Nel secondo trimestre, invece, il pilates può essere particolarmente utile per rinforzare i muscoli della schiena e del pavimento pelvico, preparando il corpo ai cambiamenti futuri. La respirazione controllata e la concentrazione possono anche ridurre l’ansia e migliorare il benessere generale.
Il pilates in gravidanza è sempre benefico e può essere iniziato in qualsiasi momento della gestazione. Ciononostante, alcune situazioni “a rischio”, ovvero complicazioni come emorragie, placenta previa, minaccia di parto prematuro, richiedono l’astensione da qualsiasi tipo di attività fisica.
SIGO, AOGOI e AGUIDi hanno stilato una tabella con le controindicazioni assolute e relative alla pratica fisica in gravidanza (disponibile a questo link).
Ad ogni modo, prima di iniziare il pilates in gravidanza è importante seguire le seguenti indicazioni:
È poi importante prestare un attenzione particolare durante il terzo trimestre, poiché alcuni movimenti potrebbero risultare scomodi o non gestibili a causa dell’ingombro della pancia. A tal proposito, è consigliabile evitare esercizi che richiedono di sdraiarsi sulla schiena o che prevedono una pressione sull’addome: il peso del bambino e dell’utero gravido, nella posizione supina, comprimono organi e vasi sanguigni materni riducendo il flusso di sangue e l’ossigenazione del piccolo.
Ostetrica, si è occupata a lungo di cooperazione internazionale e di progetti sostegno alle salute delle donne migranti. Dal 2007 al 2009 fa parte del pool di ostetriche che danno vita al Centro nascita “Margherita” dell’Azienda Universitaria di Firenze che si occupa del travaglio e del parto fisiologici a esclusiva conduzione ostetrica. Dal 2014 lavora nell’Ospedale Santa Maria Annunziata nel reparto di Ostetricia e in sala parto.