Uso dei probiotici (“fermenti lattici”) nei bambini

Solo il pediatra è in grado di stabilire se in caso di alcuni disturbi come diarrea o dermatite atopica sia opportuno consigliare l'uso di probiotici

Paola Sabrina Buonuomo , pediatra

I probiotici sono batteri che abitano nel nostro intestino; sono buoni, non provocano malattie, anzi lo aiutano a svolgere le sue normali attività. L’intestino di un neonato è sterile, ma poi pian piano viene colonizzato fino a ospitare centinaia di specie di microrganismi, che convivono in perfetta armonia e formano un delicato ecosistema.

I probiotici, in particolare le due famiglie principali (lattobacilli e bifidobatteri), sembra abbiano un ruolo importante nel mantenere inalterato questo equilibrio, regolando la crescita degli altri batteri ed evitando l’insediamento di quelli dannosi. Formano infatti una barriera schierandosi come un piccolo esercito che impedisce ad altri batteri di infiltrarsi. Inoltre, proprio come dei bravi soldatini, sparano contro i germi invasori sostanze che rendono loro l’ambiente ostile.

Perché comprare qualcosa che già abbiamo?

L’intestino non serve solo ad assorbire sostanze nutrienti, ma rappresenta anche una porta d’ingresso nel nostro organismo: alla sua parete, attraverso quello che mangiamo, si affacciano sostanze di tutti i tipi. Il suo compito è quello di scegliere le sostanze buone ed eliminare quelle cattive, una funzione di filtro in cui giocano un ruolo importante il sistema immunitario e la flora batterica.

Se l’intestino funziona bene l’intero organismo ne trae beneficio. I probiotici sono in vendita nelle farmacie e nei supermercati: poiché non vengono aggrediti e distrutti dai succhi gastrici, presi per bocca in capsule, bustine o liquidi, sono ancora vivi quando raggiungono l’intestino. Ma perché dovremmo comprare quello che già abbiamo in dotazione?

Dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia della pelle spesso associata a manifestazioni allergiche. Alcuni studi avrebbero dimostrato che i bambini con questa malattia hanno una quantità di probiotici minore rispetto ai bambini sani, per cui si è ipotizzato che la funzione di barriera fosse alterata, permettendo alle sostanze nocive di entrare nell’organismo e provocare reazioni allergiche. Si sarebbe visto anche un miglioramento della dermatite dopo la somministrazione di probiotici. Anche le mamme allergiche in attesa, che successivamente allatteranno al seno, assumendo probiotici migliorerebbero la funzione di barriera intestinale nei loro bambini, che avrebbero così un minor rischio di diventare allergici.

La dermatite atopica è una malattia complessa, in cui sono coinvolti non solo meccanismi legati all’immunità e alle allergie. Alcuni bambini migliorano dopo la somministrazione di probiotici, ma non è ben chiara né la modalità con cui questo avviene, né a quali bambini effettivamente sarebbe utile somministrarli, né per quanto tempo. Inoltre la differente quantità di probiotici a livello intestinale in questi bambini potrebbe essere l’effetto e non la causa della dermatite atopica.

Dal momento che questi prodotti costano, le terapie dovrebbero essere lunghe e potrebbero creare aspettative non trascurabili nei genitori, per cui l’uso di questi prodotti in questa malattia va valutato con attenzione.

Diarrea

La diarrea è causata da uno squilibrio nell’intestino con aumento di virus o batteri cattivi. I probiotici aiuterebbero a ristabilire rapidamente l’equilibrio. Gli effetti dei probiotici nella diarrea sembrano modesti, dipendono dal ceppo contenuto nei vari prodotti e dalla dose, e ci sono solo per alcuni tipi di diarrea. Inoltre, anche quando i risultati sono brillanti in termini statistici, di fatto le ricadute sul benessere del bambino sono scarse (a che serve ridurre il numero di scariche alla fine della malattia, quando il bambino sta già meglio e ha ripreso ad alimentarsi?)

Nel caso in cui la diarrea segua la somministrazione di antibiotici numerosi studi hanno dimostrato una efficacia nel ridurre l’insorgenza di questi sintomi se si associano i probiotici agli antibiotici. Il trattamento con probiotici, se somministrato nei giusti contesti clinici (bambini che richiedono trattamenti antibiotici prolungati, trattati con probiotici in adeguate concentrazioni e alle giuste dosi), può avere ricadute importanti, inoltre è ben tollerato, gradito e quasi del tutto privo di effetti collaterali: però non esistono dati che inducano a somministrarli routinariamente, cioè a tutti i bambini in terapia antibiotica.

In generale quindi possiamo dire che l’uso dei probiotici presenta dei vantaggi minimi e quindi conviene evitare la prescrizione fai da te. Sarà il vostro pediatra a consigliarvi l’uso di questi prodotti qualora ce ne fosse una reale necessità.

Articolo pubblicato il 24/06/2013 e aggiornato il 22/09/2022

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