Riflesso di Babinski: cos’è e quando compare

Si tratta di un riflesso involontario e del tutto fisiologico del piede che compare nei primi mesi di vita. Se persiste oltre i 2 anni, però, è bene contattare il pediatra, poiché potrebbe essere il segnale di problemi neurologici

Matteo Cianci , pediatra
Madre verifica riflesso di Babinski nel neonato

Il riflesso di Babinski del neonato è una risposta automatica e involontaria del piede, tipica dei primi mesi di vita, descritta per la prima volta nel 1896 dal neurologo Joseph Babinski. Evocarlo è semplice: è sufficiente stimolare la pianta del piede del piccolo con un dito o un qualsiasi oggetto non appuntito. Provate a farlo voi stessi: se lo avrete correttamente eseguito, l’alluce del neonato si solleverà verso l’alto e le altre dita si allargheranno a ventaglio.

Tale riflesso fa parte dei riflessi primitivi del neonato e, insieme ad altri segni, rappresenta un indicatore importante dello sviluppo neurologico nei neonati. Si sviluppa già dalla 32^ settimana di gestazione, sebbene sia difficile osservarlo durante i controlli ecografici in gravidanza.

Ma adesso, lasciate stare per un attimo quel piedino e vediamo di conoscere nel dettaglio come funziona il riflesso di Babinski.

Cos’è il riflesso di Babinski?

Si tratta di una risposta involontaria che si verifica, appunto, in seguito alla stimolazione della pianta del piede del bambino. Nei neonati e nei primi mesi di vita, la risposta è rappresentata da un’estensione delle dita, con l’alluce che si solleva verso l’alto e le altre dita che si aprono a ventaglio.

Tale fenomeno è del tutto normale nei bambini piccoli, poiché è una conseguenza della fisiologica immaturità del loro sistema nervoso; negli adulti e nei bimbi più grandi, al contrario, non dovrebbe verificarsi. Ma, a tal proposito, cos’è il riflesso di Babinski, oltre che un curioso movimento del piede? È proprio un importante indicatore della maturazione del sistema nervoso centrale e della funzionalità del midollo spinale. Così come gli altri riflessi primari (o primitivi), infatti, fornisce informazioni cruciali sullo sviluppo neurologico.

Come si manifesta il riflesso di Babinski

Riconoscere il riflesso di Babinski è abbastanza semplice. Basta strisciare il dito (o un oggetto non appuntito) dal tallone verso l’alluce del bambino. Se avrete eseguito il movimento in maniera corretta, l’alluce si solleverà, come già detto, verso l’alto e le altre dita si allargheranno a ventaglio. Noterete che questa risposta è immediata (si presenta non appena il piede viene stimolato) e dura pochi secondi.

Ora che abbiamo imparato come si manifesta il riflesso di Babinski nei bimbi piccoli, bisogna specificare cosa accade in quelli più grandi o negli adulti.
Negli individui di oltre 2 anni il riflesso deve essere assente, oppure dovrebbe verificarsi una flessione dell’alluce e non una sua estensione (segno di Babinski negativo). Diversamente dai bimbi piccoli, infatti, nei soggetti maggiori di 2 anni un riflesso di Babinski positivo può essere indice di problemi neurologici.

In poche parole, il riflesso è particolarmente evidente durante i primi mesi di vita ma è destinato a scomparire gradualmente.

Quando si perde il riflesso di Babinski

Già alla nascita e durante i primi mesi il riflesso di Babinski è naturalmente presente. Questo avviene a causa dell’immaturità del sistema nervoso, che sta ancora sviluppando le connessioni necessarie per il controllo motorio volontario.

Col passare del tempo e la progressiva maturazione del sistema nervoso, il riflesso scomparirà. Ma di preciso, quando scompare il riflesso di Babinski? Tra tutti i riflessi primitivi, quello di Babinski è quello che impiega più tempo prima di andarsene. Tipicamente si perde intorno ai 12 mesi di età, ma poiché lo sviluppo neurologico procede con ritmi individuali, in alcuni bambini può persistere fino ai 2 anni – senza che questo rappresenti un problema.

La sua scomparsa segnala un importante traguardo nello sviluppo neurologico, poiché indica che il bambino ha sviluppato il controllo motorio volontario e ha acquisito una maggiore maturità del sistema nervoso centrale. 

Se il riflesso di Babinski persiste oltre i 2 anni, invece, è importante consultare un pediatra per una valutazione approfondita, in quanto potrebbe costituire un segnale relativo a problemi neurologici.

Cosa significa se il neonato non perde il riflesso di Babinski

Quando preoccuparsi del riflesso di Babinski? Come detto, se il neonato non perde il riflesso entro i 2 anni di vita bisogna contattare il pediatra. La persistenza del riflesso oltre questa età, infatti, può segnalare un’alterazione del sistema nervoso, in particolare del tratto corticospinale (la via nervosa motoria che va dalla corteccia cerebrale al midollo spinale).

Alcune tra le condizioni neurologiche potenzialmente implicate sono:

  • esiti di traumi cranici;
  • paralisi cerebrale infantile;
  • tumori cerebrali;
  • ictus cerebrale;
  • sclerosi multipla (in età più avanzata);
  • alcune malattie metaboliche e genetiche.

Riassumendo, è importante ricordare che, mentre nei neonati e nei bambini piccoli il riflesso di Babinski è normale, la sua persistenza oltre i 2 anni richiede una visita pediatrica ed eventuali indagini neurologiche. A tal proposito, è vero che il riflesso verrà sistematicamente valutato dal pediatra ai bilanci di salute, ma se doveste notare voi stessi la mancata scomparsa entro i tempi previsti, è bene attivarsi prima.

Bibliografia
  1. Somashekhar Chikkanna, Nagaraj M. V., Bhavana K. R., Shwetha N., “Evaluation of Babinski reflex in term neonates with hypoxic ischemic encephalopathy: a cross sectional observational study”, International Journal of Contemporary Pediatrics, dicembre 2020, vol. 7, n. 12, pp. 2285.
  2. Salandy S, Rai R, Gutierrez S, Ishak B, Tubbs R.S., “Neurological examination of the infant: A Comprehensive Review”, Clin Anat, settembre 2019, 32(6):770-777.
Articolo pubblicato il 07/01/2025 e aggiornato il 07/01/2025
Immagine in apertura Kleykov / iStock

Condividi l'articolo