Riflesso di Moro: cos’è e quando compare

È un riflesso primitivo presente nei neonati. Una risposta automatica che si manifesta solitamente nei primi mesi di vita e che gradualmente scompare

Matteo Cianci , pediatra
bambino agita le braccia guardando la mamma

Il riflesso di Moro del neonato è uno dei riflessi più noti in pediatria, si tratta di un riflesso primitivo presente nei neonati. Una risposta automatica che si manifesta solitamente nei primi mesi di vita e che gradualmente scompare entro i primi 4-6 mesi. 

È attentamente valutato dai pediatri, ma la sua “teatralità” lo rende facilmente riconoscibile anche da genitori e non-medici. È importante perché si tratta di un fondamentale indicatore del buon sviluppo neurologico dei neonati. Infatti,  la sua presenza e la sua scomparsa nei tempi previsti sono segnali positivi dello sviluppo del bambino.

Al contempo, se persiste oltre il periodo normale o si manifesta in maniera anomala (assenza, riduzione, asimmetria, iperattività), potrebbe indicare la necessità di un’attenzione aggiuntiva da parte del  pediatra.

Cos’è il riflesso di Moro?

Il riflesso di Moro, chiamato così in onore del pediatra austriaco Ernst Moro che lo descrisse per la prima volta nel 1918, è un riflesso neonatale presente fin dalla nascita. Si manifesta come una risposta involontaria a stimoli improvvisi, come un rumore forte o un repentino cambiamento di posizione, caratterizzata da un’iniziale estensione degli arti e di apertura delle mani, seguita da una rapida fase di avvicinamento delle braccia al corpo e il ritorno alla posizione di riposo.

Ma cos’è il riflesso di Moro, in termini filogenetici? Nient’altro che un ricordo ancestrale che ci lega al nostro passato di primati e fa parte dell’istinto del neonato. Si ritiene, infatti, che il riflesso di Moro abbia una funzione evolutiva di protezione, permettendo al neonato di afferrare la madre o un altro supporto in risposta a una sensazione di caduta.

Come si manifesta il riflesso di Moro?

Il riflesso di Moro si manifesta con una tipica sequenza di movimenti che permette di riconoscerlo con estrema facilità. Anzitutto, per poter essere scatenato, ha bisogno di uno stimolo.

Questo può essere rappresentato da rumori o movimenti forti, o anche solo appoggiando il neonato in modo un po’ rapido e brusco.

Dopo lo stimolo, il bambino o la bambina allarga le braccia (abduzione ed estensione), allarga le dita delle manine come a ventaglio e, a seguire, esegue un movimento di contrazione delle braccia verso il corpo (flessione-adduzione) per poi mostrare, solitamente, un pianto o un gemito.

Insieme alle braccia, nella fase iniziale potrebbero aprirsi ed estendersi anche le gambe. In sintesi è possibile dividere il riflesso di Moro in tre fasi:

  • il neonato muove rapidamente le braccia e le gambe verso l’esterno;
  • successivamente, riporta le braccia verso il corpo come se volesse abbracciarsi;
  • potrebbe piangere o vocalizzare durante questo movimento di risposta.

Quando si perde il riflesso di Moro?

A quali mesi compare il riflesso di Moro? Come anticipato, il riflesso di Moro è un fenomeno del tutto normale – se presente in maniera transitoria – che compare intorno alla 32esima settimana di gestazione

Infatti, il riflesso di Moro è presente alla nascita e si manifesta immediatamente dopo il parto. È uno dei riflessi primitivi che viene controllato per valutare la salute neurologica del neonato subito dopo la nascita. Mentre, ci si aspetta che diminuisca e scompaia tra i 3 e i 6 mesi.

Cosa significa se il neonato non perde il riflesso di Moro?

E se il neonato non perde il riflesso di Moro entro i 6 mesi di vita? Questo potrebbe implicare problemi neurologici o lesioni cerebrali eventualmente dovute a traumi, infezioni o altre condizioni legate al periodo di gestazione o avvenute dopo il parto.

Inoltre, la sua persistenza oltre la soglia dei 6 mesi potrebbe essere associata al disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) intorno agli 8-11 anni di vita (ipotesi avanzata da uno studio che però al momento non è conclusivo).

Quando preoccuparsi del riflesso di Moro?  Oltre a una sua persistenza dopo i 6 mesi di vita, anche un riflesso assente, ridotto, asimmetrico o iperattivo nei primi mesi di vita potrebbe indicare varie situazioni patologiche.

A cosa bisogna fare attenzione, in termini pratici? Se il neonato non mostra alcuna reazione agli stimoli che normalmente dovrebbero scatenare il riflesso di Moro, o se mostra solo una reazione minima, meglio interpellare il medico.

Lo stesso vale se la reazione è asimmetrica, nel senso che una metà del corpo reagisce e l’altra rimane immobile (o poco ci manca).

Per finire, contattate il pediatra se, dopo uno stimolo, il neonato mostra una risposta molto forte, con movimenti ampi e vigorosi delle braccia e delle gambe, magari con difficoltà a ritornare rapidamente alla posizione di riposo.

Riassumendo, un riflesso di Moro normale prevede una risposta rapida e simmetrica con una chiara sequenza di movimenti e un ritorno allo stato di riposo. Ogni deviazione da questa risposta può fare sospettare deviazioni dalla normalità e, dunque, essere la spia di problemi dl neurosviluppo.

Bibliografia
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Articolo pubblicato il 04/07/2024 e aggiornato il 06/09/2024
Immagine in apertura aywan88 / iStock

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