Rispetto dell’ambiente: come insegnarlo a bambine e bambini

Come possiamo educare i piccoli al rispetto per l’ambiente? Le proiezioni e i grandi proclami sul futuro sono poco efficaci. L’educazione alla salvaguardia dell’ambiente parte sempre dall’esperienza nella quotidianità, ovvero dalle cose semplici che possiamo fare, tutti i giorni, insieme ai nostri figli

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Elena Ravazzolo , pedagogista
mamma insegnare rispetto per l'ambiente alla figli riciclando

Chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti, fare la raccolta differenziata, buttare le cartacce nel cestino, usare i mezzi pubblici o la bicicletta invece dell’automobile, quando possibile… Sono alcune delle accortezze da utilizzare per insegnare il rispetto per l’ambiente ai nostri figli. Eppure, per i piccoli, il passaggio dall’insegnamento all’apprendimento, in questo caso, non è così semplice, perché parliamo di azioni che a volte non hanno un riscontro visibile nella realtà di tutti i giorni. Anzi. «Io le cartacce le butto sempre nel cestino, ma sembra che lo faccia solo io perché le strade sono piene di immondizia sparsa un po’ ovunque!», mi ripetono spesso i bambini.

A questo punto la domanda sorge spontanea: Cos’è il rispetto dell’ambiente? E perché facciamo così fatica a mettere in pratica ciò che occorre per la sua salvaguardia e per trasmettere un’educazione ambientale ai nostri figli? 

Rispetto dell’ambiente: cosa vuol dire e come si insegna

Per capire come insegnare ai bambini il rispetto per l’ambiente partiamo dall’aiuto che possono fornirci gli studi di neuroscienze. Nel suo podcast A wild mind, lo psicologo e neuroscienziato Andrea Bariselli dice: «Nel dedalo di connessioni cerebrali c’è un’area chiamata corteccia prefrontale mediale che solitamente regola l’immagine del sé. Con la risonanza magnetica, un gruppo di ricercatori ha recentemente scoperto una cosa davvero sconcertante: non solo quest’area è spenta nei confronti degli sconosciuti, ma non si accende nemmeno quando pensiamo al nostro sé nel futuro. Non riusciamo a empatizzare con le potenziali sofferenze o problematiche che noi stessi saremmo destinati a vivere». 

Questo meccanismo incide in modo drammatico sulla comprensione e attuazione delle attività per rispettare l’ambiente e salvaguardarlo, perché «il cervello non è predisposto ad accogliere certi tipi di informazione, o forse stiamo solo sbagliando il modo attraverso cui veicoliamo questi messaggi». 

Questa scoperta neuroscientifica sembra essere perfettamente in linea con il pensiero e il modo di agire dei piccoli e dei più giovani: infatti, quasi nessun bambino e nessun ragazzo si preoccupa mai delle conseguenze future del proprio agire. È quindi necessario lavorare sul presente per salvaguardare il futuro.

Facciamo un passo indietro e chiediamoci realmente cos’è il rispetto dell’ambiente e da dove nasce. Il rispetto verso qualsiasi elemento viene dalla conoscenza che si ha dell’elemento stesso. Nello specifico, più conosceremo l’ambiente che ci circonda, più sarà alta la motivazione a rispettarlo. Insegnare ai bambini il rispetto per l’ambiente significa, quindi, far fare ai bambini esperienza dell’ambiente stesso.

Cosa fare per rispettare l’ambiente? Attività pratiche da fare con i bambini

Per sensibilizzare i bambini alla salvaguardia dell’ambiente, dunque, è utile partire dall’ambiente stesso. Ad esempio, per fare in modo che la raccolta differenziata abbia un senso, è importante mostrare ai piccoli i terribili risultati che si ottengono non applicando questo processo. 

Una famiglia va al mare e uno dei genitori fa notare ai suoi bambini: «Guarda, le onde hanno portato a riva questa bottiglietta di plastica. Non ti sembra uguale a quella che abbiamo usato ieri?». Il bambino risponde di sì, ma poi obietta: «Però io l’ho messa nel contenitore della plastica!». «Infatti questa non è la stessa, è un’altra, identica», risponde il papà, che poi spiega: «È qui perché chi l’ha usata non l’ha messa nel cestino come hai fatto tu». Inevitabilmente, il bambino si guarda intorno e nota che, oltre a quella bottiglia, sulla spiaggia è presente altra spazzatura

In questo caso il genitore ha proposto una riflessione su un fatto reale che accade qui e ora e che il bambino sta vivendo in prima persona. Non sta parlando di un futuro lontano o una situazione in cui il bambino non riesce a immaginarsi. Al contrario, il bambino sta facendo esperienza di cosa significhi non rispettare l’ambiente a partire dalla quotidianità.

Ero in auto con mio figlio, che all’epoca aveva 7 anni. Lungo la strada c’era uno stabilimento con una ciminiera dalla quale usciva una vistosissima nube bianca. Sui muri dello stabilimento c’era una scritta enorme che diceva: «È vapore acqueo». Mio figlio l’ha letta e mi ha chiesto: «Perché l’hanno scritto?». Allora gli ho detto: «A te non fa un po’ impressione quella gigantesca nuvola bianca? Potrebbe sembrare il fumo di un incendio. Oppure un gas nocivo per noi esseri umani. Probabilmente, se non ci fosse la scritta, molti passanti chiamerebbero i vigili del fuoco o segnalerebbero alle forze dell’ordine di fare dei controlli per verificare se si tratta di una nube tossica. Quindi i proprietari dello stabilimento hanno deciso di informare i passanti di cosa si trattasse». Mio figlio, prontamente mi ha chiesto: «Ma il vapore acqueo non fa male?». E io ho colto la palla al balzo: «No, i gas nocivi sono altri…». Ed ecco su un piatto d’argento l’occasione di una riflessione sull’abuso delle automobili che producono un gas tossico per l’essere umano e per l’ambiente, un gas che è meno visibile ma assolutamente più nocivo della nuvola prodotta dallo stabilimento.

A proposito di insegnare ai bambini il rispetto per l’ambiente, come far capire loro che bisogna evitare gli sprechi (di acqua, di cibo, di materiali…)? La risposta a questa domanda è quasi scontata: l’unico modo che abbiamo è dare l’esempio.

  • «Mamma perché metti l’acqua che hai usato per lavare l’insalata in un secchio?».
    «La uso per annaffiare i fiori del balcone, così non andrà sprecata».
  • «Papà, cosa stai facendo?».
    «Sto frullando le bucce della frutta, i gusci delle uova e i resti della verdura che abbiamo pulito per la cena, poi li mettiamo dentro la terra del vaso che abbiamo sul terrazzo…».
    «Perché?»
    «Si chiama “processo di compostaggio”: se noi seppelliamo tutti questi resti, pian piano si trasformeranno e diventeranno una sostanza che renderà la terra più fertile. Quando pianteremo dei fiori o altri tipi di piante in quel vaso diventeranno più belle, più rigogliose e non sarà necessario usare i fertilizzanti chimici, che andrebbero evitati…».

Consigli per insegnare ai bambini il rispetto dell’ambiente

Non è mai facile dare dei buoni consigli per insegnare il rispetto della natura ai più piccoli. Le pratiche migliori per insegnare il rispetto dell’ambiente sono delle azioni accompagnate da riflessioni su ciò che si vede e si vive nella quotidianità, soprattutto nel presente.

Volendo fare un elenco di buone pratiche per insegnare il rispetto della natura

  • È importante fare esperienze immersive nella natura, come passeggiate, gite in bicicletta, visite di luoghi particolari per la loro bellezza o per la loro importanza.
  • È consigliabile fare delle riflessioni su ciò che si vede, poiché il pensiero legato a un’esperienza motoria darà vita a un determinato atteggiamento, che a sua volta determinerà dei comportamenti, fino a generare, col tempo, un’abitudine.
  • Ogni riflessione deve essere breve e incisiva, deve essere trasmessa attraverso un linguaggio adeguato all’età del bambino o della bambina e tener conto delle sue competenze e conoscenze.
  • L’esempio del genitore accompagnato dalle relative riflessioni su cosa, come e perché, è essenziale per convalidare le buone pratiche.
  • Le proiezioni e i grandi proclami sul futuro sono poco efficaci.

L’educazione alla salvaguardia dell’ambiente parte sempre dall’esperienza nella quotidianità, ovvero dalle cose semplici che possiamo fare, tutti i giorni, insieme ai nostri figli. 

Immagine per l'autore: Elena Ravazzolo
Elena Ravazzolo

pedagogista, svolge attività privata di consulenza pedagogica nel sostegno alla genitorialità e al percorso di crescita nell’educazione allo studio di bambini e adolescenti. Coordina progetti di educazione ambientale ed extrascolastica e lavora come formatrice per genitori nella provincia di Padova. Dal 2018 scrive per Uppa.

Articolo pubblicato il 08/08/2023 e aggiornato il 08/08/2023
Immagine in apertura RgStudio / iStock

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