Bianca e Carlo sono alla ricerca della loro prima gravidanza e dopo il test positivo sono molti i dubbi che li assalgono. Alla prima ecografia risulta esserci il sacco vitellino in utero ma è vuoto e crescono le domande: che cos’è il sacco vitellino e perché il medico ci suggerisce di tornare dopo una settimana?
Il sacco vitellino si forma durante lo sviluppo embrionale e serve a fornire sostegno e nutrimento proprio durante queste prime fasi di sviluppo oltre a svolgere diverse funzioni: circolatoria, produttiva e immunitaria. Facciamo chiarezza e rispondiamo ai dubbi insorti in questa coppia e in altre che si trovano nella loro stessa situazione.
Una coppia che sta cercando una gravidanza, come Bianca e Carlo, ha in mente che dopo il ritardo della mestruazione deve fare il test di gravidanza che ricerca l’ormone gravidico β-HCG. In realtà oltre a questi test, casalinghi o di laboratorio, su sangue o su urine, ci sono altri segni che accertano in definitiva la presenza della gravidanza e tra questi c’è la visualizzazione ecografica del sacco gestazionale in utero e del relativo sacco vitellino. Ma che cos’è questo sacco vitellino?
Prima un po’ di storia: dopo la fecondazione tra ovulo e spermatozoo si forma la blastocisti che andrà a impiantarsi entro le prime settimane sulla parete interna dell’utero ed entro i primi 14 giorni dopo la fecondazione si formano tutte le strutture di base per il corretto sviluppo dell’embrione, tra cui l’amnios (che diventerà il liquido amniotico), il corion (che diventerà la placenta) e anche il sacco vitellino.
Quali sono le caratteristiche del sacco vitellino? Il sacco vitellino è una struttura importantissima durante le prime fasi di vita embrionale: si trova all’interno del sacco gestazionale, che a sua volta deve trovarsi all’interno della cavità uterina, ed è una cavità che circonda l’embrione durante le prime settimane di gravidanza e svolge importanti funzioni per mantenere e per far proseguire la gravidanza stessa.
Come anticipato il sacco vitellino svolge numerose funzioni, fondamentali per il corretto proseguo della gravidanza durante le prime fasi embrionali e tra queste ci sono:
Il sacco vitellino è visibile durante il primo trimestre attraverso l’ecografia transvaginale e la sua presenza permette di fare diagnosi di gravidanza e la valutazione delle sue caratteristiche riveste un ruolo fondamentale per indagare eventuali problemi o anomalie. In particolare, attraverso l’osservazione della sua posizione, del suo aspetto e delle sue misure. In caso di anomalie potrebbe essere necessaria un’ulteriore ecografia a distanza di qualche settimana.
Ma quando si vede il sacco vitellino? Attraverso l’ecografia interna è possibile osservarlo a partire dalla quinta settimana di gravidanza e continuare a visualizzarlo fino alla decima settimana, epoca in cui inizia a regredire fino a scomparire (nel secondo trimestre non si osserva più attraverso l’ecografia).
Bianca e Carlo sono stati dal loro ginecologo di fiducia per la prima ecografia, dopo il test positivo di gravidanza, ma sullo schermo il sacco vitellino era vuoto, ossia era senza l’embrione. All’ecografia il medico dovrebbe osservare il sacco vitellino e il suo embrione ma a volte quest’ultimo non si nota, ma questo cosa significa? Le ragioni possono essere diverse; in genere con una seconda valutazione ecografica dopo qualche giorno o settimana si riesce a valutare una corretta epoca gestazionale (ridatazione della gravidanza) oppure insieme all’esame ematico della β-HCG a fare diagnosi di gravidanza evolutiva o di aborto interno.
Oltre le anomalie dovute alla presenza o assenza dell’embrione e del suo sacco vitellino, quest’ultimo potrebbe avere misure o forme diverse dal normale: il medico ginecologo farà quindi attenta valutazione di queste anomalie e insieme a ulteriori accertamenti per poi fare una diagnosi. In conclusione, alla prima ecografia l’osservazione del sacco vitellino, della camera gestazionale e dell’embrione al suo interno e le loro caratteristiche aiutano il medico ginecologo a fare diagnosi di gravidanza o di altre anomalie ed è bene affidarsi sempre a un professionista di fiducia, che sappia valutare il singolo caso, eventualmente richiedere ulteriori accertamenti e soprattutto con empatia spiegare alla coppia il risultato di questa valutazione.